La sconfitta interna col Milan Futuro fa sprofondare ancora di più una SPAL che non sembra essere in grado di tirarsi fuori dalla zona playout. L’eccessiva fragilità in difesa è ancora una volta la chiave della partita, perché in attacco la squadra non ha creato meno degli avversari.
VOTO DI SQUADRA 5 – L’approccio è quello giusto e culmina con l’occasione creata da Paghera con una bomba dalla distanza. Il gol preso da Magrassi nasce da una sciocchezza in fase di costruzione, ma era già stato anticipato poco prima da una distrazione nel cuore dell’area. Il gol di Antenucci da subentrato fa da scossa e il capitano va vicino anche al bis, ma non basta perché l’ennesimo gol incassato da palla inattiva (il tredicesimo) vanifica il tutto e porta la SPAL alla tredicesima sconfitta stagionale. Il finale è fatto di tanto nervosismo e di poca lucidità.
GALEOTTI 6 – Sporca i guantoni al minuto 18 con una presa bassa sul tentativo di Sandri da fuori area, comunque molto debole. Per il resto è costretto a raccogliere due palloni nella rete della porta sui soliti errori difensivi su cui non ha possibilità di metterci una pezza, in quanto entrambi i colpi di testa arrivano da posizione molto ravvicinata.
CALAPAI 5,5 – Si propone per offrire una soluzione a rimorchio a Spini. Non sempre però si limita al semplice appoggio, visto che una sua buona sovrapposizione riesce a mettere un cross per Karlsson dopo pochi minuti e nuovamente nella ripresa si fa notare per un tocco elegante con il tacco a liberare Spini. In fase difensiva non è chiamato agli straordinari, anche se D’Alessio rischia di approfittare di un suo errore nel finale di primo tempo
NADOR 4,5 – Iniziano a essere veramente troppe le amnesie difensive che si concede durante il corso delle partite. Rischia tanto a metà della prima frazione, quando concede troppo spazio in girata a Magrassi che va vicino al vantaggio. Nella ripresa si perde completamente Quirini da calcio da fermo e rischia l’ennesimo errore da matita blu quando scivola in maniera assurda su un controllo di palla, favorendo nuovamente Magrassi, che spreca (dal 81’ ARENA ng – Buttato nella mischia nel finale per rilevare un disastroso Nador, si limita a tenere gli occhi vigili su Magrassi senza concedergli l’opportunità di ragionare e fare le sue classiche sponde per far salire la squadra).
BASSOLI 5 – In assenza di Arena la squadra si affida al suo mancino nella fase di costruzione dal basso. Nella prima parte di gara cerca spesso la giocata diretta per Rao in verticale, salvo poi tornare a ragionare appoggiandosi con costanza a Paghera. Non commette gravi errori in fase di possesso ma ha sulla coscienza il gol del vantaggio rossonero in cui Magrassi lo anticipa nettamente di testa.
NTENDA 5,5 – Viene schierato titolare per la prima volta in stagione, in una delle partite più delicate contro l’avversario più complicato (Quirini), dopo non aver raccolto minuti addirittura dal 29 settembre. Gli elementi per una prestazione incerta ci sono tutti, ma lui prova a essere propositivo, sovrapponendosi con costanza sulla fascia di Rao e mettendo anche qualche buon cross, non ultimo uno per Antenucci all’ora di gioco. Tecnicamente gli errori sono tanti, ma è difficile chiedergli di più visto che dal suo lato Quirini incide comunque poco, gol a parte (dal 71’ BRUSCAGIN 6 – Entra negli ultimi venti minuti quando i giochi sono ormai fatti. Si propone in fase offensiva come può, ma non riesce a incidere).
ZAMMARINI 4,5 – Continua il suo periodo negativo. Spesso fuori posizione, spesso impreciso, spesso assente negli ultimi sedici metri.
PAGHERA 6 – Si presenta al nuovo pubblico con una prestazione fatta di grande lucidità, in cui cerca di amministrare i ritmi della partita nella zona nevralgica del campo. Rischia di presentarsi alla grande con il tiro violento di controbalzo da fuori che si stampa sul palo in maniera clamorosa durante il corso del primo tempo.
AWUA 4 – Rischia a più riprese di complicarsi la vita con dei tocchi di suola che oltre a non essere giocate proprio nelle sue corde, costano sanguinose palle perse e qualche fallo di troppo. Si prende un giallo evitabile dopo due avvertimenti con un’entrata in ritardo nell’area avversaria proprio una decina di minuti prima di commettere la frittata che costa l’azione del gol del vantaggio. Dossena non può fare altro che lasciarlo negli spogliatoi all’intervallo (dal 46’ ANTENUCCI 7,5 – Ci mette solamente tre minuti dal suo ingresso in campo per riportare la SPAL sul pari con una splendida conclusione di destro dal limite che gli vale la doppia cifra stagionale per la dodicesima volta della sua carriera. Job is not finished direbbe un intramontabile motto di Kobe Bryant, ma purtroppo questa volta non trova la doppietta anche se ci va più volte vicino prima con un buon inserimento su assist di Ntenda e poi con una conclusione da fuori al volo su sponda area di Molina).
SPINI 5,5 – Cerca di entrare in partita, muovendosi e scambiandosi costantemente con Zammarini. Si scuote al quarto con una buona conclusione da fuori che esce di poco. Anche nelle due situazioni di svantaggio non si dà per vinto e continua a cercare la via della rete cercando la conclusione da fuori. Sicuramente bene in termini di atteggiamento, deve aumentare la concretezza del suo gioco.
RAO 5,5 – Parte subito forte prima sfidando Coubis e poi Minotti sull’altra fascia per concludere a incrociare. Nella prima situazione il tiro è debole, mentre nella seconda la palla esce di poco a lato. Cala con il passare dei minuti in cui soffre la fisicità di un impeccabile Coubis (dal 64’ D’ORAZIO 5 – Lasciato fuori dall’undici iniziale un po’ a sorpresa, ha il compito di accentrarsi per cercare qualche cross interessante per le due punte. Ha anche la conclusione per il possibile 2-2 ma il tiro mancino del giocatore finisce ribattuto dalla retroguardia ospite. Troppi controlli sbagliati).
KARLSSON 5,5 – Dopo qualche minuto di rodaggio nella trasferta di Carpi, torna anche lui titolare cercando di dare un punto di riferimento offensivo ai compagni. Si sbatte facendo a sportellate per gran parte della partita con Camporese che gli rifila anche qualche trattenuta al limite della regolarità, soprattutto su palla inattiva. Ѐ suo il grande lavoro sporco con annesso assist per il gol del pari di Antenucci, poi la sua autonomia presenta il conto (dal 64’ MOLINA 5,5 – Una mezz’ora di tanta garra sudamericana per cercare in tutti i modi l’episodio per il il pari. Si prende un giallo cercando di ribattere in rete in rovesciata una conclusione ciccata da Spini. Nel finale va vicino all’assist apparecchiando per il tentativo al volo di Antenucci).
DOSSENA 5 – Sorprende tutti con Karlsson dall’inizio e l’idea è giusta per tentare di manovrare contro un avversario fisico, ma anche piuttosto chiuso. Il problema è sempre quello: si prendono gol stupidi e quasi mai c’è la forza di ribaltare un risultato. Nell’impossibilità di cambiare ulteriormente la squadra è necessario provare qualcosa di diverso, anche per scuotere un po’ il gruppo. Ma non è detto che la società la pensi così.
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