Oristano, il componidori dei contadini si racconta: «Dedico a mio babbo questa Sartiglia speciale»

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Oristano Lo sanno tutti. Indossare la maschera color terra di su Componidori è l’unico modo per un oristanese del gremio dei contadini di passare dall’umano al divino in una frazione di pochi secondi, il tempo di annodare i nastri di seta rossa appena dietro il capo. Ma dietro quella maschera, dalla quale solo apparentemente non trapelano espressioni facciali di gioia o dolore, si nascondono emozioni personali, storie di vita, sentimenti. Promesse mantenute o nuove grazie da chiedere a San Giovanni, il patrono dei contadini. È un po’ la storia di Diego Pinna, componidori chiamato a guidare la Sartiglia di San Giovanni del prossimo 2 marzo. «Ormai il numero delle Sartiglie non riesco più a contarlo – commenta –. Sono dentro dal 1992, anche se mi sono dovuto fermare per sette anni per motivi di lavoro che mi hanno tenuto distante da Oristano e dalla nostra corsa». Per Diego Pinna la Sartiglia è una questione di cuore, ma anche di legame a doppio filo con i suoi affetti familiari più cari. «Ricoprire il ruolo di su Componidori non può che essere sempre una grande emozione – dice ancora il rappresentante del gremio dei contadini alla giostra equestre –. Ma questo vale per tutti. Ogni Sartiglia, in generale, regala sempre un ricordo nuovo da custodire nell’anima. Per me – aggiunge – è anche un affare di famiglia. Mio padre è stato a lungo presidente del nostro gremio e nel corso del suo mandato ha nominato, a sua volta, ben tre componidori».

È qui che Diego Pinna comincia a emozionarsi. La voce si fa più flebile, ma non cancella un orgoglio tutto familiare. Soprattutto dopo la recente scomparsa della mamma, subito dopo la quale ha ricevuto la nomina dal presidente del gremio, Gabriele Pinna, direttamente a casa sua. «Mio padre ci ha lasciati ad aprile dello scorso anno e per noi che siamo una famiglia di agricoltori – racconta – è immaginabile pensare quanto possa essere un onore rappresentare i contadini alla Sartiglia. La giostra di quest’anno, quindi, per me avrà un sapore ancora più speciale e credo che la porterò sempre nel cuore. Ovviamente di mio padre restano dei bellissimi ricordi e un pensiero sempre vivo che credo porterò al mio fianco in tutti i momenti della corsa». Il peso emozionale di ricordare un padre che per tutta la vita è stato quasi un tutt’uno con la Sartiglia, inevitabilmente si ripercuote positivamente sulla composizione della pariglia del nuovo Componidori.

«Il mio segundu è Angelo Porta – dice Diego Pinna –, nominato componidori da mio padre nel 1989. Voleva essere un chiaro segnale di continuità e affetto. Su Terzu, invece, è Pietro Putzulu. Un mio carissimo amico che partecipa alla Sartiglia da tantissimi anni. Sono molto legato a lui ed è per questo che gli ho chiesto di accompagnarmi». Legami affettivi, ma anche affiatamento e complicità sono tra gli ingredienti di una buona pariglia del capocorsa: «Le aspettative sono quelle di sperare di ricoprire al meglio il ruolo che ci è stato affidato – prosegue –. Siamo su di giri, ma ci stiamo allenando per essere al massimo della forma e in buone condizioni per superare la forte emozione che ci attende». Dopodomani c’è la Candelora: «Nel gremio c’è molta tensione – conclude –. La festa è molto grande e fatta di impegni e preparativi anche per questo appuntamento. Cammin facendo comunque si vedranno i risultati. Per il resto, vorremmo una festa all’insegna del divertimento ma anche del rispetto delle regole per la sicurezza».

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