A Mendicino dialogo con mons. Savino sul bene comune ed etica della responsabilità

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Si è parlato del bene comune  ed etica della responsabilità nel corso dell’intervista a mons. Francesco Savino a cura del giornalista Francesco Kostner, svoltasi nei giorni scorsi a Mendicino.

L’evento, svoltosi nella sala conferenze della Fondazione Carical, ha visto una sala gremita da un pubblico attento e desideroso di ascoltare le riflessioni di un leader spirituale su questioni di grande rilevanza sociale.

L’evento è stato organizzato dal Comune di Mendicino, nell’ambito della Rassegna Culturale “Sulla Collina dell’Orologio” – un titolo che, come ha avuto modo di sottolineare il sindaco Irma Bucarelli, «vuole essere un richiamo ad uno degli elementi caratterizzanti del nostro Centro Storico, la Torre dell’Orologio appunto – questa struttura merlata con l’orologio che si erge sulla collinetta che si affaccia proprio nel nostro storico borgo». 

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L’intervista è stata densa e pregnante, a tratti severa; i temi affrontati non semplici, anzi scomodi e duri. Monsignor Francesco Savino non si è sottratto, piuttosto ha rilanciato sulle molteplici sfide che la società di oggi presenta: la povertà, l’ingiustizia sociale, la crisi ambientale e la polarizzazione politica, solo per citarne alcune. La Chiesa ha un ruolo cruciale nel promuovere il dialogo, la giustizia e la solidarietà. Dobbiamo essere una voce per i senza voce e un faro di speranza per chi è in difficoltà.

Posizione netta anche sugli scandali e la crisi della Chiesa stessa: «è fondamentale distinguere fra “colpa” e “reato”, perché se la colpa può essere perdonata, il reato va sempre perseguito; ma l’errore tragico commesso dalla Chiesa è di avere riportato tutto nell’alveo della colpa, dimenticando il reato», la risposta.

Per il Monsignore è fondamentale affrontare queste questioni con trasparenza e responsabilità. La Chiesa deve riconoscere i propri errori e lavorare attivamente per la riforma. Ciò significa innanzitutto punire i colpevoli assicurandoli alla giustizia, ma anche creare una cultura di prevenzione e protezione, in particolare nei confronti dei più vulnerabili. La comunicazione aperta e onesta con i fedeli è essenziale per ricostruire la fiducia. Solo così possiamo dimostrare che la Chiesa è realmente impegnata a vivere i valori di amore e giustizia che predichiamo.

Quindi il Sud e la Calabria in particolare: i problemi delle migrazioni dei nostri giovani e non solo, dello sfruttamento, la piaga della ‘ndrangheta e la cultura mafiosa del clientelismo. Ma è alla situazione della sanità calabrese che sono state riservate le parole più dure, perché «dove manca il diritto alla salute, non c’è democrazia”».

La necessità di un sistema sanitario che garantisca equità e accesso ai servizi per tutti i cittadini è vitale e la politica deve restare fuori dalla gestione sanitaria. Quindi l’invito ai rappresentanti istituzionali ad assumere un ruolo attivo e responsabile nella gestione della cosa pubblica: «La politica deve essere un servizio al bene comune», ha affermato il Monsignore, esortando i politici a mettere da parte interessi personali e a lavorare per il progresso della comunità.

In primo piano, nel corso della lunga intervista, il concetto di “etica della responsabilità”: ogni individuo, a prescindere dal proprio ruolo, deve sentirsi parte attiva nel miglioramento della società. L’esortazione di Mons. Savino è stata quella di ribellarsi alle ingiustizie, ma anche di partecipare attivamente alla vita pubblica, farsi portavoce dei propri diritti e collaborare per un futuro migliore.

L’intervista si è conclusa con un appello alla speranza e alla solidarietà, valori fondamentali per affrontare le difficoltà e costruire una Calabria più forte e coesa.

In apertura dell’incontro i saluti del prof. Mario Bozzo, Presidente del Premio Internazionale per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical, che ha parlato di un tema attualissimo, sottolineando che «è necessario rafforzare il presente per costruire la società di domani».

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Per Irma Bucarelli, «la presenza di Monsignor Savino a Mendicino è particolarmente significativa e molto attesa dalla nostra comunità, per la sua aderenza al territorio e la forte connessione con la comunità calabrese. Sarà certamente una serata di riflessione sulla una società che corre, che è sempre più fluida e che oggi più che mai avrebbe bisogno di momenti di pausa e di riflessione».

Anche l’assessore alla Cultura, Rossella Giordano, ha porto un caloroso saluto di benvenuto a Mons. Savino, «la cui presenza e il cui impegno sono una fonte di ispirazione per tutti noi. Questo incontro rappresenta un’opportunità unica per ascoltare le sue riflessioni e le sue visioni riguardo il futuro della Chiesa».

A chiudere i saluti Don Enzo Gabrieli, con una riflessione profonda sul tema del cuore e della speranza «il cui denominatore comune è “lo sguardo dell’altro”», perché solo quando consideriamo la speranza attraverso lo sguardo del prossimo ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale il legame umano nel costruire una società migliore. (rcs)



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