Ad un anno dalla scomparsa di Daniele Segre il suo archivio trova una casa al CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa

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03 Febbraio 2025

Un anno fa ci lasciava Daniele Segre, regista, produttore e uno dei migliori documentaristi italiani dagli anni Settanta a oggi, di sicuro il più inflessibile e impegnato. Droga, disoccupazione, ultras, morti bianche, minoranze etniche e sessuali, diritti politici e sociali, AIDS e Alzheimer sono alcuni degli argomenti trattati nella sua produzione. E da questa un tratto singolare emerge con forza Daniele avvertiva i cambiamenti e i nuovi fenomeni prima degli altri e li raccontava facendo un passo dietro la cinepresa, lasciando la scena a chi di solito non aveva voce.

Daniele Segre è morto il 4 febbraio 2024, pochi giorni prima di compiere 72 anni, per una malattia implacabile, che lo ha portato via mentre stava lavorando al documentario sulla vita di Bruno Segre, scomparso a 105 anni pochi giorni prima di lui. Il progetto è stato portato avanti dal figlio Emanuele, che ha seguito le sue orme nella casa di produzione “I Cammelli”, fondata da Daniele Segre nel 1981.

Oltre a realizzare centinaia di film, Daniele Segre ha anche dedicato gran parte della sua vita al ruolo di docente, formando generazioni di operatori del cinema della realtà in tutta Italia tra cui Torino, con la Scuola di video documentazione sociale, a Pisa e provincia, con vari laboratori e masterclass, a l’Aquila, come direttore artistico del corso triennale di Reportage Audiovisivo, e a Roma, al Centro sperimentale di cinematografia, dove è ricordato come uno dei docenti più temuti, ma anche apprezzati. Ed è proprio in una sede del CSC, nell’Archivio Nazionale Cinema Impresa a Ivrea che i suoi film sono stati depositati nel 2024 per volere della famiglia. L’importante lavoro di conservazione e il delicato lavoro di restauro portati avanti dal team della sede piemontese del CSC ha già prodotto i suoi frutti, ridando splendore a fondamentali lavori, quali Morire di Lavoro, Ragazzi di Stadio e Il potere dev’essere bianco e nero, permettendone la proiezione al Torino Film Festival e presso altre rilevanti rassegne cinematografiche.

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Luogo di raccolta e collezione sistematica di film a scopo di conservazione, restauro e consultazione, l’Archivio di Ivrea è dotato di cellari e laboratori all’avanguardia per la digitalizzazione e il restauro dei formati in pellicola e nastro magnetico, il luogo ideale per conservare il fondo Segre composto da oltre 1000 supporti tra cui pellicole in 16mm e 35mm, betacam, Umatic, DVcam ecc. Un patrimonio di documentari, film di fiction, opere di allievi, interviste e servizi televisivi che Daniele ha conservato nelle cantine della sede della Cammelli a partire dal 1976, anno del suo primo film Perché droga.

Gli audiovisivi mostrano i segni del tempo polvere, muffa, decadimento e sindrome acetica che compromettono a volte irrimediabilmente i supporti. Qui inizia il lavoro dello staff dell’Archivio che ha iniziato a catalogare, archiviare e digitalizzare la collezione e, con la consulenza dei figli e di ex collaboratori del regista, ha già portato in luce opere che sottolineano l’attualità dello sguardo di Daniele Segre.

BIO DANIELE SEGRE

Nato ad Alessandria l’8 febbraio 1952, Daniele Segre è stato autore di cinema della realtà, film di finzione e spettacoli teatrali. Esordisce come fotografo a Torino negli anni ’70; i suoi primi film si focalizzano su problemi delle realtà giovanili disagiate, distinguendosi con film quali Ragazzi di stadio, 1980 e Vite di ballatoio, 1984 presentati rispettivamente al Festival Cinema Giovani di Torino e al Festival di Berlino. Nel corso della sua carriera molte delle sue opere sono invitate alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e a diversi festival nazionali e internazionali, ricevendo vari riconoscimenti tra cui il premio Giuliani De Negri alla Mostra di Venezia, il Tulipano d’oro al Festival Internazionale di Istanbul, il premio CICAE al Festival del Cinema Italiano di Annecy, il premio Filmmakers, il premio NICE a New York. Nel 1981 fonda la società di produzione I Cammelli e nel 1989 l’omonima Scuola di video di documentazione sociale (1989-1997) con cui avvia alla professione di operatore video nel sociale decine di giovani. Dal 1996 al 2010 è stato docente di regia presso la sede di Roma della Scuola Nazionale di Cinema. Nel novembre 2012 al Quirinale gli viene consegnata la medaglia del Presidente della Repubblica da Giorgio Napolitano; sempre nel novembre 2012 riceve il premio alla carriera “Maria Adriana Prolo”. Nel giugno 2015 gli viene conferito il diploma Honoris Causa dal Centro Sperimentale di Cinematografia per il Reportage storico d’attualità. Dal 2014 a fine 2022 è stato Direttore Artistico della sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia per il corso triennale di Reportage Audiovisivo. Continua a realizzare film fino alla fine, lasciando ai familiari e collaboratori il delicato compito di terminare il suo ultimo film sulla vita di Bruno Segre.Un anno fa ci lasciava Daniele Segre, regista, produttore e uno dei migliori documentaristi italiani dagli anni Settanta a oggi, di sicuro il più inflessibile e impegnato. Droga, disoccupazione, ultras, morti bianche, minoranze etniche e sessuali, diritti politici e sociali, AIDS e Alzheimer sono alcuni degli argomenti trattati nella sua produzione. E da questa un tratto singolare emerge con forza Daniele avvertiva i cambiamenti e i nuovi fenomeni prima degli altri e li raccontava facendo un passo dietro la cinepresa, lasciando la scena a chi di solito non aveva voce.

Daniele Segre è morto il 4 febbraio 2024, pochi giorni prima di compiere 72 anni, per una malattia implacabile, che lo ha portato via mentre stava lavorando al documentario sulla vita di Bruno Segre, scomparso a 105 anni pochi giorni prima di lui. Il progetto è stato portato avanti dal figlio Emanuele, che ha seguito le sue orme nella casa di produzione “I Cammelli”, fondata da Daniele Segre nel 1981.

Oltre a realizzare centinaia di film, Daniele Segre ha anche dedicato gran parte della sua vita al ruolo di docente, formando generazioni di operatori del cinema della realtà in tutta Italia tra cui Torino, con la Scuola di video documentazione sociale, a Pisa e provincia, con vari laboratori e masterclass, a l’Aquila, come direttore artistico del corso triennale di Reportage Audiovisivo, e a Roma, al Centro sperimentale di cinematografia, dove è ricordato come uno dei docenti più temuti, ma anche apprezzati. Ed è proprio in una sede del CSC, nell’Archivio Nazionale Cinema Impresa a Ivrea che i suoi film sono stati depositati nel 2024 per volere della famiglia. L’importante lavoro di conservazione e il delicato lavoro di restauro portati avanti dal team della sede piemontese del CSC ha già prodotto i suoi frutti, ridando splendore a fondamentali lavori, quali Morire di Lavoro, Ragazzi di Stadio e Il potere dev’essere bianco e nero, permettendone la proiezione al Torino Film Festival e presso altre rilevanti rassegne cinematografiche.

Luogo di raccolta e collezione sistematica di film a scopo di conservazione, restauro e consultazione, l’Archivio di Ivrea è dotato di cellari e laboratori all’avanguardia per la digitalizzazione e il restauro dei formati in pellicola e nastro magnetico, il luogo ideale per conservare il fondo Segre composto da oltre 1000 supporti tra cui pellicole in 16mm e 35mm, betacam, Umatic, DVcam ecc. Un patrimonio di documentari, film di fiction, opere di allievi, interviste e servizi televisivi che Daniele ha conservato nelle cantine della sede della Cammelli a partire dal 1976, anno del suo primo film Perché droga.

Gli audiovisivi mostrano i segni del tempo polvere, muffa, decadimento e sindrome acetica che compromettono a volte irrimediabilmente i supporti. Qui inizia il lavoro dello staff dell’Archivio che ha iniziato a catalogare, archiviare e digitalizzare la collezione e, con la consulenza dei figli e di ex collaboratori del regista, ha già portato in luce opere che sottolineano l’attualità dello sguardo di Daniele Segre.

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BIO DANIELE SEGRE

Nato ad Alessandria l’8 febbraio 1952, Daniele Segre è stato autore di cinema della realtà, film di finzione e spettacoli teatrali. Esordisce come fotografo a Torino negli anni ’70; i suoi primi film si focalizzano su problemi delle realtà giovanili disagiate, distinguendosi con film quali Ragazzi di stadio, 1980 e Vite di ballatoio, 1984 presentati rispettivamente al Festival Cinema Giovani di Torino e al Festival di Berlino. Nel corso della sua carriera molte delle sue opere sono invitate alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e a diversi festival nazionali e internazionali, ricevendo vari riconoscimenti tra cui il premio Giuliani De Negri alla Mostra di Venezia, il Tulipano d’oro al Festival Internazionale di Istanbul, il premio CICAE al Festival del Cinema Italiano di Annecy, il premio Filmmakers, il premio NICE a New York. Nel 1981 fonda la società di produzione I Cammelli e nel 1989 l’omonima Scuola di video di documentazione sociale (1989-1997) con cui avvia alla professione di operatore video nel sociale decine di giovani. Dal 1996 al 2010 è stato docente di regia presso la sede di Roma della Scuola Nazionale di Cinema. Nel novembre 2012 al Quirinale gli viene consegnata la medaglia del Presidente della Repubblica da Giorgio Napolitano; sempre nel novembre 2012 riceve il premio alla carriera “Maria Adriana Prolo”. Nel giugno 2015 gli viene conferito il diploma Honoris Causa dal Centro Sperimentale di Cinematografia per il Reportage storico d’attualità. Dal 2014 a fine 2022 è stato Direttore Artistico della sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia per il corso triennale di Reportage Audiovisivo. Continua a realizzare film fino alla fine, lasciando ai familiari e collaboratori il delicato compito di terminare il suo ultimo film sulla vita di Bruno Segre.



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