In Lombardia, a Pizzighettone, รจ stato realizzato il primo impianto italiano che produce idrogeno in maniera green e low cost. Si tratta di un passo importante nel mondo dellโindustria dellโItalia e dellโUnione europea, in quanto rappresenta una soluzione ecosostenibile per la produzione industriale.
Lโidea รจ stata progettata dallโazienda lombarda H2Energy, nella quale si trova un potente elettrolizzatore, in grado di produrre idrogeno green, ossia senza inquinare. Lโimpianto, infatti, riesce a sostituire 70 metri cubi lโora di metano. Vediamo, nel dettaglio, come รจ stato realizzato e come funziona il progetto.
Lโimpianto per lโidrogeno verde
Il primo impianto italiano che realizza idrogeno green si trova a Pizzighettone, in provincia di Cremona. Si tratta di una delle rare soluzioni industrializzabili allโinquinamento e non solo accetta la produzione in serie, ma necessita anche di una manutenzione semplice.
Tutto ciรฒ รจ reso possibile dallโattivazione di uno speciale elettrolizzatore a membrana a scambio protonico, chiamato Pem. Esso รจ una macchina modulare pre-assemblata in linea, testata e installata nellโindustria, che puรฒ produrre 1 megawatt di idrogeno verde, grazie allโelettrolisi. In unโora, dunque, lโelettrolizzatore realizza 18 chili di idrogeno, sostituendo circa 70 metri cubi orari di metano.
La produzione di idrogeno รจ sostenibile in quanto viene utilizzata lโelettricitร generata da fonti rinnovabili, allโinterno di un container standard di un autoarticolato. Lโintento dellโimpianto, inoltre, รจ quello di puntare sul โload shiftingโ, cioรจ lโassorbimento dellโenergia elettrica rinnovabile in eccesso, in modo da sfruttarla allโoccorrenza. Cosรฌ facendo, si potranno realizzare anche altri prodotti chimici, come ammoniaca, urea e metanolo.
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Lโazienda H2Energy
Lโimpianto per lโidrogeno verde รจ stato realizzato da un progetto dellโazienda lombarda H2Energy, nata durante la pandemia per volontร di Claudio Mascalino e Saro Capozzoli, insieme allโimprenditore del fotovoltaico Riccardo Ducoli. Nello specifico, lโazienda ha organizzato un laboratorio di Ricerca e Sviluppo, grazie al quale ha avviato una collaborazione con il Politecnico di Torino, lโUniversitร Bicocca di Milano e altre universitร italiane.
Si sta pensando anche alla realizzazione di un impianto da 5 megawatt Pem e il test della nuova tecnologia Amse, cosรฌ da poterlo lanciare sul mercato giร nel 2025. In collaborazione con la Regione Lombardia, invece, H2Energy sta lavorando per arrivare a produrre industrialmente idrogeno, fungendo da apripista nella filiera industriale dellโenergia green.
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Quali sono gli obiettivi europei sulla produzione di idrogeno?
La Presidente della Commissione dellโUnione europea, Ursula Von der Leyen, ha istituito la Banca Europea dellโIdrogeno, con lโintento di colmare il tasso di investimenti sempre piรน basso, nel settore dellโidrogeno green. Il suo compito, quindi, รจ quello di sostenere la produzione di idrogeno rinnovabile sia allโinterno dellโUE che allโesterno, mediante la sua importazione.
In questo modo vengono soddisfatti gli obiettivi del Green Deal di transizione ecologica verso la neutralitร climatica. Tutto ciรฒ รจ possibile grazie a H2 Excellence, una rete di formazione gratuita che dovrร supportare le Piccole e medie imprese europee. In Europa, infatti, non ci sono molti impianti a idrogeno e quelli presenti arrivano a produrre, nel complesso, 150 megawatt. Lโobiettivo รจ portare la produzione europea a 40mila megawatt, entro il 2030.
La situazione in Italia
Per quanto riguarda lโItalia, il primo impianto a idrogeno green e low cost รจ stato creato a Pizzighettone, in provincia di Cremona. Lโinteresse italiano nellโambito della sostenibilitร รจ partito, soprattutto, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (Pnrr).
In questo modo, lโItalia soddisfa uno degli obiettivi dellโAccordo di Parigi, che prevede di raggiungere emissioni zero entro il 2050. Inoltre, lโiniziativa si inserisce tra gli scoppi della Red III, la direttiva UE sulle energie rinnovabili, secondo la quale i consumi comunitari complessivi devono raggiungere almeno il 42,5% da fonti rinnovabili, entro il 2030.
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