La scena, grottesca, dell’ex ministro Speranza che a Villafranca nega l’evidenza, dimostra drammaticamente alcune cose. Primo, che se si arriva a questo, tutto è possibile; secondo: se tutto è possibile, lo è anche il ritorno della pazzia al potere. In altre parole, se un ex ministro mente come un bambino di pochi anni, “non sono stato io, è stato lui” e in mano ha ancora la fionda, significa che come niente possono tornare a stritolarci tutti. Dite che le proteste di fronte all’incredibile comportamento di Speranza non sono mancate? Scherziamo? Di qualche strepito da gente presa in giro, sconvolta di fronte a una tale improntitudine, non sappiamo che farcene. Lo Speranza che addossa ai novax la colpa del protocollo “tachipirina e vigile attesa”, da lui stesso adottato con la circolare del 3
20 novembre 2020 e “ad nauseam” sostenuto, fino a minacciare pubblicamente chi non si adeguava, fino alle rappresaglie dei medici sui medici, fino alla gogna dei cittadini incerti e spaventati, merita interrogazioni parlamentari, azioni giudiziarie, repulsione civile e magari una presa di distanza palese dal Capo dello Stato. Cioè tutto ciò che né le istituzioni né il corpo sociale vogliono o possono permettersi. Le istituzioni perché c’erano e ci restano dentro tutte, il corpo sociale perché in quella fase autoritaria si era spaccato e la gran parte collaborava con lo zelo degli infami alla repressione. E oggi gli conviene difendere i persecutori. Speranza si permette la vergogna perché sa di potersela permettere, sa che l’indignazione non attecchisce: la sua scena tutt’altro che risorgimentale è passata nella percezione del ridicolo e subito evaporata. Un ex ministro che arriva a un tale mancanza di serietà! E perfino di umanità, di decenza scaricando il peso dei suoi errori sugli innocenti e sulle vittime. Dicono: ma è lo stesso che dà degli assassini ai malati di effetti avversi, a quelli finiti in carrozzina. Quanto a dire la conferma che un soggetto del genere può continuare nei suoi atteggiamenti incredibili, che nessuno gli consiglia misura e nessuno lo riconduce alle sue responsabilità. Tutt’altro, lo blindano o almeno lo tollerano come tra compari.
Speranza mente in serie: scarica le sue colpe sulle vittime, si contraddice, ammette dopo anni che “degli effetti avversi lo sapevo io come lo sapeva l’Aifa”, riconosce, con l’inviata de la Verità Angela Camuso, fatta portare via perché il regime non finisce solo perché cambia colore, che i coprifuoco erano velleitari, che nessuno sapeva se fosse o meno la scelta giusta; il che non fa che confermare l’azione repressiva di un regime irresponsabile e canagliesco. Siamo, lo scrivevamo pochi giorni fa, al menar vanto della ignominia non potendo più nasconderla: e per questa via si svilupperebbero gli anticorpi sociali del rifiuto e della conseguente reazione? Ma no, il contrario, cresce solo la rassegnazione e si conclama l’azzeramento del sistema immunitario etico che spalanca le porte a qualunque nefandezza. Chi muore giace, chi vive si cura, ammalandosi e riammalandosi come il sottoscritto, e chi potrebbe parlare tace e così facendo fa il gioco dell’incredibile Speranza. Il figlio del ministro Tajani, capo formale del partito ipervaccinista Forza Italia, a 32 anni casca esanime sul campetto dove gioca da dilettante ma, siccome lo salvano, tutto è bene quel che finisce bene, né lui né il padre si sentono in dovere di chiarire. Il grillino televisivo Giarrusso, propagandista dei vaccini, finisce in ospedale mezzo morto per il solito malore improvviso e dice che non ne sa niente, che non capisce cosa sia stato. Si arriva all’umorismo macabro con la popstar senile Patti Smith che crolla sul palco mentre sta recitando uno dei suoi sermoni contro i cambiamenti climatici: sarà stato il riscaldamento globale? Comunque, siccome non è morta né lei né l’innato esibizionismo da istrione, alla Emma Bonino, si fa riportare in scena su una sedia a rotelle e prosegue imperterrita. Se questa gente avesse un minimo sindacale di decenza, se cominciasse a dire l’ovvio, sono caduto, mi sono ammalato dopo X dosi, uno come Speranza non potrebbe più permettersi la sua infantile tracotanza e la verità su ciò che ci hanno fatto e che non smetteremo mai di scontare farebbe meno fatica ad uscire. Solo a Genova, ieri, due morti improvvise in pochi minuti, uno di 35 anni e uno di 70. Improvvise? O attese? Ma la farsa continua e con essa l’impunità a tutti i livelli. Tutti, dall’Aifa con tanto di documenti ai virologi parassiti con tanto di pubbliche dichiarazioni, a predicare che non c’erano cure, che andava somministrato esclusivamente paracetamolo per la febbre e assolutamente mai ibuprofene, antibiotici, cortisone, eparina (viceversa utilissimi, risolutivi), tutti a ripetere che era criminale recarsi al prontosoccorso, meglio aspettare, nella vigile attesa del peggioramento veloce e incontrastato, meglio decidersi solo quando era tardi, saturazione bassa, organismo sconfitto, da cui l’inevitabile fine, la tortura del soffocamento, al sacco nero da immondizia che funzionava come imago mortis che chiudeva le bocche. Io nello Speranza che rinnega se stesso e il suo protocollo di merda ho visto l’orrore, ma la gente sui social ride, fa battute, fa i meme.
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