Aggiornamenti al Codice Appalti: Ecco le Novità del Correttivo
Il nuovo testo del Codice Appalti, aggiornato con le modifiche introdotte dal Correttivo Appalti, è stato recentemente pubblicato. Le modifiche, entrate in vigore il 31 dicembre 2024, coinvolgono numerosi aspetti del Codice Appalti del 2023, tra cui l’equo compenso, l’obbligo di utilizzare il Building Information Modeling (BIM), le varianti in corso d’opera, le attestazioni Soa, la revisione dei prezzi, il principio di rotazione negli affidamenti diretti e la forma dei contratti per appalti di importo inferiore alle soglie comunitarie. L’obiettivo principale è quello di fornire maggiore chiarezza su questi argomenti.
Tuttavia, nonostante il tentativo di chiarificazione, alcuni operatori hanno già richiesto ulteriori modifiche, soprattutto in relazione alla qualificazione per i lavori in subappalto e alla revisione dei prezzi. Vediamo nel dettaglio alcune delle principali modifiche apportate dal nuovo Codice dei contratti pubblici:
Equo compenso
Dopo un lungo confronto tra professionisti, imprese e politici, si è deciso che la Legge 49/2023 sull’equo compenso non si applica ai contratti pubblici. Il Correttivo Appalti (D.lgs. 209/2024) introduce una disciplina specifica per garantire ai professionisti che partecipano alle gare indette dalla Pubblica Amministrazione un compenso proporzionato alla prestazione svolta.
Per i contratti di importo inferiore a 140mila euro, affidati direttamente senza consultazione di altri operatori, l’Amministrazione può ridurre i corrispettivi fino al 20%, garantendo un minimo dell’80% del corrispettivo previsto. Per i contratti di importo superiore a 140mila euro, le Stazioni Appaltanti bandiscono le gare e calcolano i corrispettivi secondo il Decreto Parametri. Le aggiudicazioni avvengono secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con il 65% dell’importo posto a base di gara fisso e il restante 35% soggetto a ribasso.
Gare in BIM
Dal 1° gennaio 2025, l’utilizzo del BIM è obbligatorio per la progettazione e realizzazione di lavori di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti con stima parametrica del valore del progetto pari o superiore a 2 milioni di euro. Senza questa modifica, dal 1° gennaio 2025 il BIM sarebbe diventato obbligatorio per le gare di importo uguale o superiore a 1 milione di euro, il che avrebbe potuto creare confusione nei calendari di entrata in vigore delle nuove soglie. Per gli edifici classificati come beni culturali, l’obbligo di BIM si applica ai lavori di importo superiore alla soglia comunitaria di 5,5 milioni di euro.
Varianti in corso d’opera
Il Correttivo Appalti definisce con precisione le circostanze imprevedibili che giustificano le varianti in corso d’opera, come nuove disposizioni legislative, eventi naturali straordinari e imprevedibili, e difficoltà di esecuzione derivanti da cause geologiche o idriche non prevedibili. Non sono considerate varianti l’utilizzo di nuovi materiali o tecnologie migliorative o gli interventi tecnici che non alterano i contenuti progettuali e i costi dell’opera.
Attestazione Soa
Le imprese possono ottenere l’attestazione Soa solo grazie alle lavorazioni effettivamente e direttamente realizzate. Non è più possibile ottenere la qualificazione Soa grazie ai lavori svolti dai subappaltatori.
Revisione dei prezzi
Il Correttivo modifica le clausole di revisione dei prezzi. Negli appalti di lavori, tali clausole si attivano con una variazione del costo dell’opera superiore al 3% dell’importo complessivo, con rilevazione delle variazioni a partire dall’aggiudicazione del contratto. L’impresa ottiene un ricalcolo del corrispettivo pari al 90% del valore eccedente la variazione del 3%. Negli appalti di servizi, le clausole si attivano per variazioni superiori al 5% e operano nella misura dell’80% della parte eccedente. La revisione dei prezzi si applica ai contratti di durata.
Rotazione nell’affidamento diretto
Il Correttivo consente di derogare al principio di rotazione negli affidamenti diretti in casi motivati, con riferimento alla struttura del mercato e alla mancanza di alternative, previa verifica dell’accurata esecuzione del precedente contratto e della qualità della prestazione resa.
Forma del contratto negli appalti sotto soglia
Nelle procedure negoziate e negli affidamenti diretti, la forma del contratto può essere scelta liberamente dal RUP, che non deve utilizzare solo le forme semplificate ma può optare anche per le forme tradizionali come l’atto pubblico. Questo si uniforma al parere 2632 reso dal Servizio di supporto giuridico del Mit, che ha riconosciuto l’autonomia decisionale dei funzionari pubblici.
Richieste di modifica dopo il Correttivo
Nonostante le modifiche introdotte, alcuni operatori hanno già formalizzato proposte di ulteriore revisione, come posticipare al 31 dicembre 2025 il divieto di utilizzare i lavori in subappalto per dimostrare il possesso dei requisiti e ottenere la qualificazione Soa. Vi sono anche richieste di revisione del meccanismo dei prezzi, con un sistema più favorevole per i lavori rispetto ai servizi, creando disparità .
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link