«Con i dazi di Trump sull’export perdite di 1 miliardo in Campania»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


di
Claudio Mazzone

Il presidente Ficei, Visconti : agroalimentare e manifatturiero potrebbero subire contrazioni fino al 35 per cento

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

L’economia campana rischia di pagare un caro prezzo nella guerra economica che si è aperta con l’annuncio da parte del presidente Usa, Donald Trump, dei dazi economici imposti a Canada, Messico e Cina. Un conflitto commerciale che si è inasprito, ieri, con la minaccia della Casa Bianca di imporre dazi diretti anche ai prodotti dell’Unione Europea. «L’introduzione di nuovi dazi statunitensi — ha detto Antonio Visconti, a capo dell’Area di sviluppo industriale di Salerno e presidente Ficei, la federazione nazionale dei consorzi enti di industrializzazione — potrebbe colpire l’export campano, con effetti potenzialmente devastanti per il settore agroalimentare e manifatturiero in una forbice compresa tra il 20 e il 35%. Nel comparto agroalimentare, i rischi più elevati riguardano l’olio d’oliva e la pasta che, gravati dalla sovrattassa, risulterebbero meno competitivi rispetto ai concorrenti esteri».

I mercati esteri

Per la Campania i mercati esteri rappresentano un fattore di crescita imprescindibile. Se infatti si analizzano i dati del Reaserch Department di Intesa Sanpaolo, che monitora le performance dei distretti industriali, emerge che la Campania è la regione del Mezzogiorno con il maggior valore di esportazioni per un valore delle vendite all’estero che supera i 3,4 miliardi di euro. L’agroalimentare del Sud, che ha visto crescere nei primi nove mesi del 2024 le sue esportazioni del 4,7%, ha nel distretto del caffè napoletano una delle sue eccellenze in grado di trainare la crescita meridionale. Questa realtà ha fatto registrare, infatti, un incremento del 9,7% nell’export, con l’apertura a nuovi mercati ancora inesplorati come quello greco e di altri paesi emergenti o in ripresa del bacino mediterraneo. Crescono le esportazioni anche del distretto delle conserve di Nocera (+2%) e di quello alimentare napoletano (2,3%), quest’ultimo ha beneficiato della vetrina turistica degli ultimi anni. In calo, invece, sono le esportazioni di alcune delle eccellenze campane che in passato dominavano i mercati internazionali a partire da quella di mozzarella di bufala (-1%) e dell’agricoltura irpina (-5,%). In difficoltà anche i distretti manifatturieri tradizionali che non riescono a dare ampia efficienza alla loro catena del valore come quello della moda.




















































L’abbigliamento in calo

Il distretto dell’abbigliamento napoletano, storico fiore all’occhiello dell’industria campana, ha visto calare le esportazioni del 5,4%, superato in negativo dal comparto calzaturiero partenopeo che perde il 6,5%. Una crisi causata dalla mancanza di strategia di diversificazione commerciale che, invece, applicate altrove come in Salento (+16,1%) e in Abruzzo (+39,4%), si sono dimostrate capaci di risollevare la filiera e di aprire nuove opportunità di mercato all’estero.

La farmaceutica

Per quanto riguarda i poli tecnologici, il distretto farmaceutico di Napoli, con la crescita record delle esportazioni del 33,9%, traina l’intero comparto meridionale (+16,8%), compensando i dati negativi del polo aerospaziale campano che ha fatto registrare un pesante -8,5%, diretta conseguenza di un restringimento dei mercati maturi europei ed occidentali, da sempre sbocco naturale di questa filiera. A conti fatti a guidare la crescita della manifattura meridionale, in generale e campana in particolare, sono proprio quei settori che risentiranno di più dei dazi statunitensi: il food e il farmaceutico. I dazi, infatti, influiscono sui prezzi di un mercato americano che, ad oggi, rappresenta ancora il più grande sbocco per il made in Italy che vale più di 70 miliardi di euro; un mercato che anche nel 2024 è cresciuto del 6,9%. L’idea di poter sostituire gli Usa e i suoi consumatori che, anche storicamente, rappresentano una realtà ideale per la vendita della produzione campana è di complessa applicazione se si valuta che le esportazioni dei nostri distretti in mercati emergenti hanno fatto registrare una crescita che non supera il 7%.

I vini

Dunque la guerra dei dazi che, nonostante la sospensione di quelli al Messico, sembra essere una delle realtà che condizionerà l’economia globale nei prossimi anni, avrà delle ripercussioni pesanti sin da subito su settori fondamentali del tessuto economico campano con pesanti conseguenze anche sull’occupazione. «Il settore vinicolo non è immune ai dazi – ha precisato infatti Antonio Visconti -: le esportazioni di vini campani potrebbero subire un taglio del 20%, mentre la mozzarella di bufala, per cui gli Usa rappresentano un mercato chiave, rischia una flessione tra il 15% e il 25%, con pesanti ricadute per le aziende del comparto caseario. Situazione potenzialmente critica anche nel manifatturiero (tessile con possibile calo di -12%) e artigianato (-30%). Se le misure protezionistiche americane venissero inasprite, la perdita complessiva per l’export campano potrebbe superare il miliardo di euro, con effetti a cascata sull’intera filiera produttiva e occupazionale. Le aziende campane, già provate dall’inflazione e dall’aumento dei costi energetici, potrebbero trovarsi costrette a ridimensionare la produzione o cercare nuovi mercati per compensare le perdite». La guerra economica di Trump è appena iniziata e tra sovranismi contrapposti che si intrecciano, dazi, e blocchi commerciali, a pagare, sin da subito, saranno anche le aziende e i lavoratori campani.

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno Campania

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

4 febbraio 2025 ( modifica il 4 febbraio 2025 | 08:12)

Microcredito

per le aziende

 



Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link