Cresce la partecipazione dei giovani veneti alla previdenza complementare

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Martedì 4 febbraio è stato illustrato alla stampa, presso la sede mestrina del fondo pensione complementare Solidarietà Veneto, lo stato della previdenza complementare regionale alla fine del 2024, i risultati finanziari e le prospettive per il futuro. Durante l’incontro sono intervenuti il presidente Paolo Bizzotto, il vicepresidente Claudio De Nadai e il direttore generale Paolo Stefan.

I dati

Con un patrimonio gestito di circa 2,6 miliardi di euro, Solidarietà Veneto è il fondo pensione complementare più diffuso tra i lavoratori del Veneto. Nato nel 1990 con lo scopo di offrire una pensione complementare a quella erogata dal sistema pubblico, Solidarietà Veneto è un’associazione senza scopo di lucro promossa e amministrata dai rappresentanti dei lavoratori (CISL, UIL) e dei datori di lavoro (Confindustria, Confapi, Confartigianato, CNA, Casartigiani e Federclaai) del Veneto. Dal 2022 è inoltre accreditato Veneto Welfare, unità operativa della Regione.

Nel 2024 il fondo ha registrato il più elevato incremento patrimoniale della sua storia (+337 milioni), in crescita del 16,1% sul 2023, con un patrimonio finale di 2,4 miliardi di euro. Al traguardo dei 35 anni di attività, il fondo regionale si conferma dunque quale forma di previdenza complementare più diffusa in Veneto, con quasi 162mila associati, in crescita dell’8,8% rispetto al 2023.
La dinamica è alimentata in modo particolare dalle quasi 10mila nuove adesioni, oltre a quelle “contrattuali” nell’artigianato. 

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Un incremento trascinato da giovani: dal 2020 al 2024 sono infatti quasi 13mila gli “under 30” che hanno scelto Solidarietà Veneto. Nel 2024, in particolare, si segnalano 778 giovanissimi (età media di 11 anni), iscritti dai loro genitori come “soggetti fiscalmente a carico”. Cresce in pari proporzione il numero delle aziende associate, che in dieci anni è triplicato, raggiungendo a fine 2024 quota 19.483.

«Questi risultati testimonino concretamente il nostro impegno verso attività di informazione, consulenza personalizzata ed educazione finanziaria per favorire la maturazione di scelte previdenziali consapevoli e sostenibili – ha spiegato il presidente Paolo Bizzotto –. Nel corso dell’anno, sono state oltre 15mila le persone incontrate: occasioni preziose per instaurare un dialogo diretto, rispondere a domande e condividere soluzioni concrete alle sfide previdenziali, rafforzando ulteriormente il legame con la comunità».

Previdenza complementare in Veneto

Nella nostra regione il tasso di partecipazione alla previdenza complementare si attesta al 47%: il rapporto, superiore alla media nazionale, accomuna il Veneto alle altre regioni dove operano fondi pensione territoriali (Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta). «La partecipazione ai Fondi pensione nel nostro Paese è ancora penalizzata anche dai deficit nell’occupazione femminile e giovanile. Su quest’ultimo punto, il Veneto presenta una situazione più favorevole: quasi un quarto delle persone iscritte a Solidarietà Veneto ha meno di 35 anni, portando così l’età media a fine anno sotto i 44 anni (43,98 anni, contro i 47 anni del 2023 a livello nazionale). Questo, nonostante numerose posizioni vengano mantenute aperte anche oltre la maturazione dei requisiti per il pensionamento» ha aggiunto il direttore generale Paolo Stefan.

«Sebbene gli emendamenti sulla riapertura di un nuovo semestre di Silenzio/Assenso siano stati dichiarati inammissibili e rimasti esclusi dalla manovra 2025 – ha continuato Bizzotto – il dibattito sul futuro delle pensioni, che da mesi vede protagonisti Governo, Parti Sociali e tanti specialisti del settore, ha contribuito a mantenere alta l’attenzione sul tema. Con l’effetto che molti giovani veneti, valutati i rischi derivanti dall’impatto dell’inverno demografico sulla previdenza pubblica, hanno pragmaticamente deciso di proteggere il loro futuro attraverso il fondo pensione, lo strumento che la contrattazione collettiva ha messo a loro disposizione ormai da tanti anni».

Nel 2024, Solidarietà Veneto, fondo accreditato Veneto Welfare ai sensi della Legge regionale 15/17, ha continuato ad ampliare la propria rete: 150 sportelli attivati in collaborazione con le Parti istitutive, ai quali si aggiungono numerosi altri infopoint aziendali presso i quali incontrare il personale del Fondo dedicato al servizio di consulenza.



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