“Da sempre ci sentiamo grossetani”

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Piombino (Livorno), 4 febbraio 2025 – Piombino ci riprova e punta al passaggio dalla provincia di Livorno a quella di Grosseto. Ad annunciare l’avvio imminente del procedimento amministrativo è il sindaco Francesco Ferrari. Una scelta che sarà accompagnata da un percorso di dialogo e confronto con istituzioni e cittadini. La possibilità paventata dal primo cittadino ha l’obiettivo di portare la città che amministra “via” da Livorno, in realtà, non è nuova e fu oggetto già nel 2013 di una raccolta di firme, a cui seguì una delibera del Consiglio Comunale. Si concluse con un nulla di fato. Ma per riuscirci e portare a casa il risultato, questa volta, il sindaco ha annunciato l’avvio imminente di un procedimento amministrativo. Un percorso di transizione verso la provincia di Grosseto che sarebbe legata da nessi profondi di ordine storico-culturale, ma che, nel concreto, può riservare vantaggi sul terreno di economia, servizi, turismo, pianificazione urbanistica e tutela ambientale.

“Da sempre – ha spiegato il sindaco Francesco Ferrari – noi piombinesi ci sentiamo più affini al territorio grossetano che a quello livornese. Un po’ per la vicinanza geografica e le condizioni territoriali omogenee, un po’ per gli aspetti culturali che ci accomunano”. Per il sindaco “la collocazione di Piombino nella provincia di Livorno è più un confine burocratico che reale e crediamo che sia giunto il momento di superare questa forzatura e volgere lo sguardo verso un territorio con il quale condividiamo molto: siamo certi che Piombino abbia tanto da dare alla Maremma, come è vero che le opportunità per lo sviluppo di sinergie commerciali, agroalimentari e turistiche sono ampie e di grande prospettiva per tutti e due i territori”. Per Ferrari “Piombino, da anni ormai, ha avviato un percorso virtuoso di sviluppo e profondo cambiamento: se vogliamo proseguire su questa strada dobbiamo avere il coraggio di modificare uno status quo che esiste solo perché ormai consolidato, trovando soluzioni diverse e più in linea con le nuove esigenze della città”. In chiusura il sindaco ricorda come si tratti di un procedimento “avviato e poco dopo interrotto” già una decina di anni fa. “Nei prossimi giorni approveremo una delibera di Giunta che darà avvio al nuovo percorso, un primo atto formale che sarà seguito dalla discussione in Consiglio comunale e da un confronto attivo con i cittadini”.

Immediato il commento della presidente della Provincia di Livorno Sandra Scarpellini: “Ferrari è il sindaco di una piccola, ma importante città della provincia di Livorno, un tassello di storia identitario di un territorio ampio e articolato che va da Livorno all’Elba. Mi fa quindi effetto anche solo pensare a starci senza un tassello come Piombino”. “Da sindaco, Francesco Ferrari, per fare una proposta simile – prosegue Scarpellini – avrà fatto ovviamente delle valutazioni politiche e sociali che a me ovviamente sfuggono e tratto quindi il tema con rispetto, proprio in rapporto alla comunità piombinese. Faccio però una considerazione e esprimo un auspicio; mi piacerebbe capire in modo approfondito quale idea di futuro del territorio si abbia, per poterla confrontare. Parlo di territorio perché nessuno può andare da solo e i problemi e le opportunità non rispondono ai confini amministrativi, e il cambio di cartello non credo sia taumaturgico. Ripeto quindi, sono interessata a comprendere a quali istanze reali della società dia risposta questa volontà”. Scarpellini conclude con un auspicio: “Non diventi una specie di Congresso di Vienna parte seconda, dove ognuno pensa di fare il novello Metternich e disegna su carta i propri riferimenti, diventando così questo il tema centrale del dibattito territoriale che distoglie dai tanti problemi reali che stiamo con fatica affrontando a livello zonale soprattutto e per cui siamo chiamati a cercare soluzioni concrete”.

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Nel pomeriggio è arrivato anche il commento del sindaco di Livorno Luca Salvetti: “In questo trumpismo dilagante dove la mattina ci si sveglia e si pensa di prendere la Groenlandia piuttosto che il canale di Panama, come se si stesse giocando a Risiko, ci sta che anche qualche amministratore abbia idee un po’ così, folkloristiche. Ha detto bene il comico Michele Crestacci: è un po’ come se Salvetti si svegliasse la mattina e decidesse di annettere la Corsica”. “A me invece – ha aggiunto Salvetti – sembra che sia necessario parlare in maniera più seria, comprendere le necessità dei territori, capire i percorsi da fare insieme perché questo devono fare gli amministratori anche evidenziando e mettendo sotto i riflettori eventuali disagi da risolvere”.

Maurizio  Costanzo 



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