Ubs: utile trimestrale oltre attese, dividendo sale, buyback da 3 mld$. La frase di Ermotti su dazi e tassi

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Stagione delle trimestrali nel vivo anche in Europa con le banche. In attesa che a Piazza Affari Intesa Sanpaolo dia il via ufficiale alla stagione degli utili per le banche italiane, questa mattina sono stati pubblicati i conti della francese BNP Paribas che indica utili per 11,68 miliardi di euro nel 2024 (superiori agli obiettivi annunciati dal gruppo), con il lancio di un buyback di oltre un miliardo di euro nel secondo trimestre dell’anno. Numeri che sostengono il gruppo bancario francese che in Borsa un rialzo di oltre l’1,7%.

Dalla Francia alla Svizzera. Il mercato sta passando in rassegna, tra gli altri, i risultati del quarto trimestre della svizzera Ubs che ha visto gli utili battere le attese e ha annunciato un programma di buyback fino a 3 miliardi di dollari nel 2025, mentre prosegue l’integrazione di Credit Suisse. Indicazioni accolte male dal mercato, con il titolo della banca svizzera che cede circa il 5%.

E in una intervista a Bloomberg tv, il ceo di Ubs Sergio Ermotti si è soffermato anche sul tema caldo del momento: i dazi di Trump. Secondo il manager italiano, “i dazi Usa sono in qualche modo già prezzati dai mercati”. Con una precisazione sulla questione: “vedo anche una pressione inflazionistica – spiega Ermotti – e questo significherebbe, a sua volta, che le banche centrali dovrebbero interrompere il loro percorso di allentamento e potenzialmente persino invertire la rotta. Un qualcosa che non è prezzato  in questo caso dal mercato”.

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Ubs, un utile che batte le aspettative

Guardando ai conti appena diffusi, Ubs ha registrato un utile netto attribuibile agli azionisti per 770 milioni di dollari nel quarto trimestre 2024 (ben oltre i 485,7 milioni del consensus Bloomberg). Un risultato sostenuto dal grande successo nell’investment bank.

Anche i ricavi hanno battuto le aspettative del mercato, salendo del 7% a 11,635 miliardi. Su base sottostante, spiega la nota, i ricavi sono saliti del 6% su base annua a 11,059 miliardi “grazie alla solidità, alla portata e alla diversità geografica delle nostre attività principali”. I costi operativi riportati dal Gruppo sono scesi del 10% a 10,359 miliardi.

“Nel 2024 abbiamo realizzato tutti gli obiettivi principali dell’integrazione e ridotto significativamente la complessità e il rischio di esecuzione mantenendo, allo stesso tempo, solida la nostra posizione di capitale. Nel 2025 continueremo a portare avanti in modo disciplinato la prossima fase dell’integrazione e ad attuare le nostre priorità. Siamo fiduciosi nella nostra capacità di completare sostanzialmente l’integrazione entro la fine del 2026, di raggiungere i nostri obiettivi finanziari e di realizzare le nostre iniziative di crescita mentre posizioniamo Ubs per un futuro di successo”, ha dichiarato Ermotti.

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Ancora Buyback

Avanti tutta con il piano di buyback. “Nel quarto trimestre 2024 abbiamo completato il previsto riacquisto di azioni per 1 mld. Prevediamo di riacquistare ulteriori azioni per 1 mld nel primo semestre e per ulteriori 2 mld nella seconda metà del 2025. Confermiamo l’impegno a riacquistare nel 2026 un volume di azioni superiore ai livelli del 2022 – si legge nel comunicato della banca svizzera -. I nostri riacquisti di azioni saranno soggetti al mantenimento di un coefficiente patrimoniale Cet1 di circa il 14%, al raggiungimento dei nostri obiettivi finanziari e all’assenza di modifiche sostanziali e immediate dell’attuale regime patrimoniale in Svizzera”.

Dividendi in rialzo

Per l’esercizio 2024 il consiglio di amministrazione della banca guidata dall’italiano Sergio Ermotti intende proporre un dividendo di 0,90 dollari per azione. “Dipendentemente dall’approvazione dell’Assemblea generale ordinaria che si terrà il 10 aprile 2025, il dividendo sarà pagato il 17 aprile 2025 agli azionisti registrati il 16 aprile 2025. La data di stacco del dividendo è il 15 aprile 2025 alla SIX Swiss Exchange e il 16 aprile 2025 alla Borsa di New York”, si legge nella nota nella quale Ubs precisa: “ci atteniamo al nostro obiettivo di distribuire dividendi crescenti e prevediamo un aumento del dividendo ordinario per azione di circa il 10% per l’esercizio finanziario 2025“.



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