Almasri, informativa senza Meloni. Opposizioni: scappa

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I ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell’Interno Matteo Piantedosi, nell’informativa urgente del governo oggi 5 febbraio alla Camera, hanno riferito in merito alla richiesta di arresto della Corte penale internazionale e successiva espulsione del cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish. Nel pomeriggio l’informativa al Senato. Ma le opposizioni tornano a chiedere che la premier Giorgia Meloni riferisca in Parlamento sul caso Almasri.

Una richiesta avanzata da tutti i gruppi d’opposizione. Dice il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi: “Oggi il ministro della Giustizia ha sbugiardato la premier, lei deve venire in Aula e non nascondersi dietro ai suoi servi”. E poi Angelo Bonelli per Avs: “Oggi due ministri sono venuti in Aula a delegittimare le istituzioni, Nordio in particolare, compresa anche la Corte penale internazionale. Abbiamo sentito bugie inaccettabili. Meloni venga in Aula e non sui social a raccontare le sue bugie”. Alla richiesta si sono aggiunti anche Iv con il capogruppo Davide Faraone ed Elena Bonetti di Azione.

Non era presente Giorgia Meloni come chiesto dalle opposizioni. Sale la tensione nell’aula prima a Montecitorio e poi al Senato nel pomeriggio: applausi dal centrodestra e contestazioni dalle opposizioni quando il Guardasigilli al termine della sua informativa ha criticato e attaccato la magistratura. Elly Schlein prende la parola e attacca i rappresentati del governo: “Nordio non ha parlato da ministro ma da avvocato difensore di un torturatore, da Meloni atteggiamento da presidente del coniglio”. Al Senato molto duro il leader di Italia viva Matteo Renzi: “Meloni vorrebbe fare la fatina, ma c’è l’Omino di Burro, quello che guida il carro e porta i bambini fuori dalla scuola, nel Paese dei balocchi, dove diventano dei somari”.

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Il messaggio a ‘opposizioni unificate’ è duplice: “Giorgia Meloni libera i criminali” e “la premier scappa dal Parlamento”. L’obiettivo dei leader che si alternano in Aula alla Camera dopo l’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sulla vicenda Almasri è tenere il governo sulle responsabilità politiche. La prima a intervenire per il centrosinistra è la segretaria del Pd, Elly Schlein. L’esordio è un richiamo alle responsabilità della premier: “Meloni non può pensare di cavarsela con video e dirette social: non deve spiegare ai suoi followers, ma all’Italia”, avverte Schlein aggiungendo che la premier “non può continuare a farsi coprire dai suoi ministri”. Poi, l’attacco: “Meloni scappa e scappa, dovrebbe essere la presidente del Consiglio, è la presidente del ‘coniglio’”. Un messaggio che i deputati del Pd ribadiscono mostrando dei cartelli con il messaggio “Meloni dove sei?” e “Meloni patriota in fuga”. Schlein, insiste sul punto della liberazione del trafficante libico, richiamando anche l’attenzione sul volo di Stato che lo ha riportato in Libia, “uno sfregio per le istituzioni italiane”, dice prima di soffermarsi sulle parole del ministro della Giustizia: “L’abbiamo ascoltata e quel che dice è inaccettabile, ha parlato da avvocato difensore di un torturatore”. Un passaggio fatto dal deputato FdI Donzelli sull’inchiesta, che ha coinvolto il tesoriere dem campano, offre a Schlein l’assist per marcare la differenza fra l’approccio del Pd alla giustizia e quello delle forze di maggioranza: “Noi l’abbiamo rimosso quel tesoriere, Santanchè è ancora al suo posto e nemmeno la premier riesce a farla dimettere”.

Più ‘impetuoso’ l’intervento del presidente del M5s, Giuseppe Conte, che ha iniziato sottolineando l’assenza della premier che “scappa dal Parlamento” come un “atto di grande viltà istituzionale”. Poi, Conte aumenta i decibel: “Non parli più” sui social o in tv, “non si permetta per vigliaccheria di parlare davanti a qualche scendiletto”. Immediatamente dopo, Conte si rivolge al ministro Nordio per dire che “è stato scandaloso: lei non è stato il difensore di Almasri, peggio: è stato il giudice assolutore e se fossimo in un’aula di giurisprudenza lei si dovrebbe vergognare”. Le opposizioni applaudono, il presidente Conte estrae un foglio dalla tasca della giacca: l’avviso di garanzia ricevuto quando era presidente del Consiglio. “La procura ha mandato anche a me l’avviso di persona indagata, è una semplice informazione, ma non ho mai detto una parola. Lei ministro ormai vive una dissociazione: se avesse firmato lei l’atto e il presidente del Consiglio avesse fatto un video definendola un incapace , come si sarebbe sentito? Ma non si vergogna? Ha cancellato il suo passato? Cose le hanno fatto i magistrati…”.

 

RENZI “PIANTEDOSI IMBARAZZATO, NORDIO IMBARAZZANTE”

 

Durissimo l’intervento di Matteo Renzi. “Abbiamo ascoltato un Ministro imbarazzato. Mi riferisco a lei, Ministro dell’interno; imbarazzato perché se la Digos e le Forze dell’ordine fanno un grande lavoro e arrestano un criminale pericoloso, penso che ci sia imbarazzo nel capo delle Forze dell’ordine nel vedere che la politica libera quel pericoloso criminale. L’abbiamo sentita imbarazzata e, da questo punto di vista, l’ho apprezzata. Lei, ministro Nordio, è stato imbarazzante. Se lo faccia dire con il rispetto e la stima che sa”. Lo ha detto il leader di Italia Viva intervenendo in Senato dopo l’informativa dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. “Lei oggi è venuto in Aula a fare la difesa di Almasri e le rispondo con Manzoni, che vuol che io me ne faccia del suo latinorum, sul nulla, sull’ultra petita, sul nullum est? Signor Ministro, Almasri ha violentato dei bambini, torturato delle donne e ucciso delle persone e voi lo avete rimandato in Libia con il volo di Stato. Di fronte a questo clamoroso passo indietro, c’è una sola persona che oggi ha fatto la scelta meno dannosa: Giorgia Meloni. Quella seggiola vuota è la cosa più intelligente che Giorgia Meloni potesse fare oggi. Giorgia Meloni da oggi non può più parlare di immigrazione. Non può più parlare di sicurezza. Giorgia Meloni ha perso la faccia, l’onore e la dignità perché aveva detto che avrebbe dato la caccia ai mafiosi e ha scarcerato il mafioso numero uno, riportandolo a torturare i bambini”. “Lei, ministro Piantedosi, e lei, ministro Nordio, avete fatto il Gatto e la Volpe; lui è il Gatto, lei è la Volpe, siete in società. Qualcuno vorrebbe fare Pinocchio, ma Pinocchio è una figura positiva. Lucignolo lo fanno fare a Delmastro Delle Vedove. Se Delmastro Delle Vedove vede il curriculum di Almasri, lo propone per il DAP, questo è poco ma sicuro”, ha proseguito Renzi.

 

Boccia (Pd), se Nordio non è passacarte governo si dimetta
“Gli avvocati che la presidente del Consiglio Meloni ha mandato oggi in aula al suo posto non hanno fatto un buon lavoro. L’avvocata vera, la presidente della Commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno, non ha preparato a dovere i suoi assistiti, il ministro Nordio e il ministro Piantedosi. Il Parlamento e la democrazia si difendono con le regole e con l’esempio e oggi il governo ha dato un esempio pessimo al Paese in un giorno triste per la storia del Parlamento italiano. Sono passati 15 giorni dal pasticcio gravissimo compiuto da questo governo sulla vicenda AlMasri, una questione politica e non giudiziaria, della quale la Presidente del Consiglio avrebbe dovuto rispondere, assumendosi la responsabilità di una scelta chiara e invece ha deciso di scappare”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, parlando in Aula dopo l’informativa di Nordio e Piantedosi.“Nell’informativa di oggi il ministro Nordio – ha proseguito Boccia – ha alimentato ancora una volta in modo grave lo scontro con un altro potere dello Stato, la magistratura che, lo ricordiamo, è indipendente. Dire ‘andremo avanti senza esitazione verso la riforma finale della giustizia’ sa di minaccia. Non solo, Nordio in sintesi ha detto che la Corte penale internazionale è un branco di incapaci o di bugiardi e che gliene chiederanno conto. Sono parole gravi che mettono a rischio la credibilità del Paese. Ad Almasri, invece, non hanno chiesto conto di nulla. I ministri hanno menzionato solo codicini, norme, articoli secondo i quali non doveva essere arrestato. Quindi: o la polizia ha fatto il proprio dovere, come ha detto il ministro Piantedosi, oppure Almasri non era arrestabile, come ha detto il ministro Nordio. La cosa certa è che i codicini, gli articoli e le norme che hanno reso nullo l’arresto non hanno reso nulli torture, omicidi e stupri che Almasri ha compiuto. Il ministro Nordio ha detto di non essere un passacarte della Cpi. Allora, o è il passacarte del governo oppure è il responsabile di questo pasticcio e allora si deve dimettere”.

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