L’Organismo italiano di Contabilità ha pubblicato ieri un documento sugli interventi proposti in materia di sostenibilità nell’ambito della futura proposta legislativa Omnibus. Come indicato nel relativo comunicato stampa, “la Commissione Europea, consapevole della complessità operativa degli adempimenti, ha già annunciato un progetto di semplificazione da incardinare in un «regolamento omnibus» che dovrebbe riguardare modifiche non solo alla CSRD ma anche sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) e sul regolamento Tassonomia”.
In tale contesto l’OIC auspica che gli interventi prospettati comprendano anche obblighi di compliance previsti per il settore finanziario. Infatti, in assenza di una limitazione degli stessi, si legge nel testo, l’effetto sarebbe limitato in quanto per le PMI non si rifletterebbe in un corrispondente risparmio degli oneri amministrativi in quanto tali imprese sarebbero comunque tenute a fornire informazioni al sistema creditizio per soddisfare gli obblighi imposti al settore finanziario dalla disciplina sulla vigilanza.
Pertanto, secondo l’Organismo, la Regolamentazione Omnibus dovrebbe, innanzitutto, considerare l’introduzione nella definizione delle categorie di imprese, rientranti nell’ambito di applicazione della CSRD, di una categoria di “mid companies” per le quali andrebbe prevista l’applicazione di standard semplificati. In particolare, la soglia di delimitazione tra il comparto large e quello mid potrebbe essere definita coerentemente con quanto previsto dalla direttiva CSDDD, vale a dire posta indicativamente a 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di ricavi.
Viene, inoltre, proposto:
– di posticipare l’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione per le imprese diverse da quelle obbligate già nell’anno 2024 a redigere il rendiconto di sostenibilità (con particolare riferimento al comparto delle mid-companies, per il tempo necessario alla formulazione di standard semplificati);
– la sospensione, almeno nel breve termine, dei lavori sugli standard settoriali (sottolineando come il futuro sviluppo di riferimenti settoriali non dovrebbe introdurre nuove richieste informative, dovendo rappresentare uno strumento di semplificazione e guida nell’applicazione degli standard agnostici).
Nel documento viene poi richiesto di avviare il più tempestivamente possibile il processo di revisione degli ESRS “al fine della risoluzione dei problemi tecnici di seguito richiamati e di quelli che emergeranno dall’esperienza che maturerà dalla pubblicazione dei primi report di sostenibilità nel 2025 al fine dell’esatta individuazione e risoluzione dei temi più controversi”.
Nel dettaglio, nell’attesa di quanto emergerà dalla pubblicazione dei primi report di sostenibilità nel 2025, vengono proposti i seguenti interventi:
– con riguardo al tema della doppia materialità (ovvero l’impatto che le operazioni hanno sull’ambiente e sui risultati finanziari dell’impresa) l’OIC osserva come la stessa sia difficile da distinguere dalla materialità finanziaria (e al riguardo sottolinea come l’EFRAG, sebbene più volte sollecitato, non sia mai riuscito a produrre un esempio concreto in cui un tema è rilevante per la materialità di impatto e non per la materialità finanziaria);
– il concetto della catena del valore non andrebbe mai applicato per la rendicontazione delle metriche in quanto impossibile stabilirne esattamente il perimetro, e stante le difficoltà operative nel raccogliere e misurare i dati;
– ridurre la granularità delle informazioni in quanto il livello di dettaglio delle informazioni appare in alcuni casi eccessivo e andrebbe rivisto nell’ottica della semplificazione;
– le informazioni richieste negli standard di tipo prospettico andrebbero attentamente ponderate in quanto spesso sensibili e di difficile elaborazione;
– la disciplina riguardante le c.d. informazioni entity specific è delicata e con tale strumento si rischia di estendere alla catena del valore le metriche, qualora materiali, che negli standard sono state espressamente limitate al perimetro della “reporting entity”.
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