Carta docente ai precari, prima dei giudici lo dicono Contratto di lavoro e Costituzione: 2 mila euro dal Tribunale di Roma a una insegnante supplente tra il 2019 e il 2023, la difesa Anief è ancora vincente

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Uno dei motivi principali che induce i giudici del lavoro a dire che la Carta del docente va anche ai precari è legato agli “artt. 63 e 64 del CCNL relativo al personale del Comparto Scuola per il quadriennio normativo 2006-2009 e biennio economico 2006-2007 del 29.11.2007”: quelle “disposizioni impongono all’Amministrazione l’obbligo di “fornire strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio” a tutto il personale docente, senza distinzioni di sorta tra docenti a tempo indeterminato e docenti a tempo determinato (comma 1 dell’art. 63); la norma consente di colmare, in via interpretativa, la lacuna contenuta nell’art. 1, comma 121, L. 107/2015 non sussistendo alcun dubbio sull’inclusione fra quegli “strumenti” della carta del docente. Per tale ragione, il Consiglio di Stato ha annullato gli atti in quella sede impugnati (il d.P.C.M. del 23 settembre 2015 e la nota del M.I.U.R. n. 15219 del 15 ottobre 2015) nella parte in cui escludono i docenti non di ruolo dall’erogazione della cd. Carta del docente, stante la contrarietà di detta esclusione rispetto ai precetti degli artt. 3, 35 e 97 Cost.”. A scriverlo, riportando la sentenza n. 1842/2022 è il Tribunale di Roma, nell’accogliere il ricorso presentato dai legali Anief in difesa di una insegnante che ha svolto supplenze tra il 2019 e il 2023 e al quale lo stesso giudice ha assegnato 2 mila euro come risarcimento.

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Il Contratto collettivo di lavoro di categoria e il dettato costituzionale, quindi, impongono ai Tribunali di rendere effettivo il diritto degli insegnanti precari ad accedere alla card annuale da 500 euro, anche per gli ultimi cinque anni scolastici. Inoltre, ha osservato ancora il giudice di Roma, “l’irragionevolezza dell’esclusione di tale personale risulta ancor più evidente se si considera che la carta è erogata ai docenti “a tempo parziale” il cui impegno didattico può, in ipotesi, essere più ridotto”.

Sempre il Tribunale di Roma ha ricordato che sulla questione della card per l’aggiornamento dei docenti si pronunciata anche la Cassazione, con sentenza “29961/2023, a seguito di rinvio pregiudiziale disposto dal Tribunale di Taranto ai sensi dell’art. 363bis c.p.c.”, la quale si è soffermata sul “diritto-dovere formativo proclamato e ribadito dalle norme prima citate e che riguarda non solo il personale di ruolo, ma anche i precari, non essendovi nessuna distinzione in tal senso nella normativa”. Infine, ha rilevato che una ordinanza della Corte di Giustizia U.E. del 18 maggio 2022 ha evidenziato “il principio di non discriminazione” professionale, il quale richiede che “situazioni comparabili non siano trattate in maniera diversa e che situazioni diverse non siano trattate in maniera uguale, a meno che tale trattamento non sia oggettivamente giustificato” (punto 39 dell’ordinanza)”.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “anche il Tribunale di Roma ha bene evidenziato le posizioni chiarissime sul tema da parte della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato e dellaCorte di Giustizia Europea: chi sostiene che la Carta da 500 euro per l’aggiornamento e la formazione del docente non deve andare anche ai precari avalla una piena discriminazione. Questo significa che chiunque ha svolto supplenze negli ultimi 5-6 anni ed è ancora presente nelle graduatorie o sta svolgendo oggi supplenze ha piena facoltà di presentare ricorso gratuito con Anief, al fine arrivare a farsi risarcire fino a 3.500 euro più gli interessi maturati: sulle possibilità di riuscita del ricorso non mi esprimo, parlano le oltre 20 mila sentenze favorevoli”.

CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI ROMA

P.Q.M.

Il Tribunale di Roma, in funzione di giudice del lavoro, non definitivamente pronunciando, disattesa ogni diversa istanza, eccezione e deduzione:

– accoglie il ricorso e, previa disapplicazione del d.P.C.M. del 23 settembre 2015 e del d.P.C.M. del 28.11.2016, per violazione delle

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clausole 4 e 6 dell’Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato (concluso il 18 marzo 1999 fra le organizzazioni intercategoriali a carattere generale – CES, CEEP e UNICE – e recepito dalla Direttiva 99/70/CE), accertato il diritto della parte ricorrente, condanna il Ministero dell’Istruzione ad erogare alla docente la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 con accredito dell’importo di € 500,00 per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 già trascorsi (cadauno);

– condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in persona del legale rappresentante pro-tempore, al pagamento, in favore di parte ricorrente, delle spese di lite, liquidate in complessivi € 1.029,50, oltre IVA e CPA come per legge ed oltre al rimborso delle spese forfettarie nella misura del 15 per cento ex art. 2, comma 2, D.M. 55/2014, come aggiornato con D.M. 147/2022, con distrazione.

Così deciso in Roma il 29.1.2025

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PER APPROFONDIMENTI

SCUOLA – Carta del docente ai precari, 3.000 euro più interessi alla supplente difesa dall’Anief: per il Tribunale di Velletri “la mera natura temporanea del lavoro” non giustifica il diverso trattamento

SCUOLA – L’obbligo della formazione vale anche per i precari, ecco perché la Carta del docente va pure a loro: a Benevento il giudice fa avere 1.000 euro a una insegnante supplente dal 2022 difesa da Anief

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SCUOLA – Carta del docente, “un beneficio a destinazione vincolata e tale deve rimanere anche per i docenti a tempo determinato”: lo scrive il Tribunale di Treviso risarcendo un precario con 2.500 euro

SCUOLA – La formazione degli insegnanti è obbligatoria, permanente e strutturale? Sì, allora la Carta docente va pure ai precari: a Treviso 2.500 euro al supplente che ha lavorato “con continuità sino al termine delle lezioni”

CARTA DOCENTE – Per garantire la qualità delle lezioni la scuola deve avere tutti i prof aggiornati, a Marsala il giudice ricorda che non c’è differenza tra chi è di ruolo e precario: 1.000 euro al supplente che ha fatto ricorso con Anief

SCUOLA – La carta docente va data anche per le supplenze ‘brevi e saltuarie’, basta che siano contratti “in successione tra loro”: lo dice il Tribunale di Vicenza nel risarcire un precario con 1.500 euro

CARTA DOCENTE AI PRECARI – Va pure ai supplenti assunti su cattedre non vacanti su organico di fatto, il Tribunale di Velletri cita la Cassazione e risarcisce con 2.500 euro più interessi un insegnante difeso da Anief

SCUOLA – La Carta del docente va anche ai precari perché svolgono un lavoro identico a chi è di ruolo: il Tribunale di Roma risarcisce un insegnante con 2.000 euro più interessi

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CARTA DOCENTE AI PRECARI – Va data anche se le supplenze sono ‘brevi’ e tra una e l’altra vi sono giorni di pausa, basta che siano almeno 180 giorni: a Padova il giudice risarcisce una supplente con 2.000 euro

SCUOLA – Gli insegnanti precari non sono figli di un dio minore, la Carta del docente va anche a loro: a Treviso il giudice risarcisce con 1.500 euro un supplente difeso dai legali Anief

CARTA DEL DOCENTE – Nella scuola non si possono avere docenti non aggiornati e non formati, a Treviso il giudice assegna 1.000 euro a una insegnante: va garantita la qualità dell’insegnamento

SCUOLA – Supplenti annuali unitevi: la Carta del docente è un vostro diritto. A Verona il giudice assegna 2 mila euro alla precaria con “interessi legali e rivalutazione monetaria”. Pacifico (Anief): lo Stato sta spendendo un salasso

SCUOLA – Carta docente ai precari, sentenza record a Pistoia “targata” Anief: un’insegnante recupera 3.500 euro in un colpo solo, pari a sette anni di mancata assegnazione del borsellino elettronico

SCUOLA – Carta docente, quest’anno tornerà a essere negata anche ai supplenti con contratto fino al 31 agosto. Anief: sempre peggio, 80mila precari in più potrebbero presentare ricorso in tribunale con danni ulteriori per l’erario

SCUOLA – Carta del docente, ne hanno diritto anche gli ex precari oggi di ruolo: a Treviso 2.500 euro ad una insegnante per le supplenze annuali svolte tra il 2018 e il 2023

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SCUOLA – Il lavoro del supplente è pari a quello del collega di ruolo, 1.500 euro più interessi dal Tribunale di Rovigo a un precario per mancata assegnazione della Carta del docente tra il 2021 e il 2024: …

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CARTA DOCENTE – Se c’è “una significativa continuità della docenza” va anche ai precari con supplenze brevi: il Tribunale di Vicenza assegna 2.500 euro a una prof temporanea perché la durata del contratto “giustifica il pieno riconoscimento”

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CARTA DOCENTE – Va anche ai precari, il giudice di Paola ricorda che lo dice innanzitutto la Costituzione, poi il Ccnl, il Consiglio di Stato, la Cassazione e la Corte UE: 2.500 euro al supplente che ha …

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CARTA DOCENTE – La ratio legis è garantire un costante accesso alla formazione investendo sugli insegnanti: a Vicenza 1.000 euro al supplente che ha fatto ricorso perché il beneficio formativo non può …

SCUOLA – Carta docente ai precari, innumerevoli le sentenze favorevoli: a Vicenza il giudice risarcisce il supplente con 2.000 più interessi e spiega perché la discriminazione deve venire meno. Esulta l’Anief

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CARTA DOCENTE – Va anche ai docenti di sostegno senza specializzazione, lo dice il Tribunale di Verona: 1.000 euro più interessi al supplente perché il titolo “è un elemento inidoneo ad incidere sul contenuto …

CARTA DOCENTE – A Venezia 2.000 euro all’insegnante che ha svolto quattro supplenze, Consiglio di Stato e Corte di Giustizia Ue hanno indicato la strada e ora bisogna percorrerla

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CARTA DOCENTE AI PRECARI – Il Tribunale di Trapani spiega che se va data a chi è in prova non può essere negata ai supplenti annuali: 1.500 euro ad una insegnante difesa da Anief



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