fondi per biblioteche e Carta Giovani, cosa cambia

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La Camera ha dato il via libera alla fiducia sul Decreto Cultura con 196 voti a favore, 112 contrari e quattro astenuti. Un passaggio che prepara il terreno per l’ultimo atto: il voto finale prima della corsa al Senato per la conversione in legge.

Un testo di 13 articoli che si muove tra ambizioni di rilancio e calcoli politici, con una maggioranza che ha blindato il provvedimento senza troppi colpi di scena. Ecco le principali novità.

Nuovo piano Olivetti per la cultura

Il decreto mette nelle mani del ministro della Cultura il “piano Olivetti per la cultura”, un progetto che si rifà alla filosofia di Adriano Olivetti e punta a trasformare la cultura in un bene condiviso, con biblioteche più vive, un’editoria sostenuta e la rinascita culturale delle periferie abbandonate.

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Il piano si allarga a un ventaglio di iniziative: dal recupero degli archivi storici alla spinta sul cinema e l’audiovisivo, dalla digitalizzazione dei libri all’alfabetizzazione digitale fino alla promozione dei giovani artisti. Non manca il sostegno alle biblioteche scolastiche e alle librerie per l’infanzia, con il Terzo settore che avrà un ruolo chiave nella riqualificazione culturale delle zone più dimenticate.

Durante il dibattito parlamentare, è spuntata una nuova poltrona dirigenziale nel ministero della Cultura, destinata a supervisionare l’attuazione del piano. Un’operazione che profuma di strategia burocratica, mentre sul tavolo arrivano fondi ad hoc per dare ossigeno all’editoria libraria e ai custodi della memoria nazionale, tra archivi e istituti storici che rischiano di scomparire nell’indifferenza.

4 milioni per under35 che vogliono aprire librerie

In arrivo un’iniezione di 4 milioni di euro destinati a giovani under 35 decisi a lanciarsi nell’impresa di aprire librerie, con un occhio di riguardo per le aree prive di punti vendita di libri.

Un milione di questi fondi sarà riservato ai piccoli comuni, dove spesso l’unica libreria è un miraggio. Per il 2025 e il 2026, il piatto si fa ancora più ricco con 24,8 milioni e 5,2 milioni di euro destinati a salvaguardare le librerie storiche e di quartiere, mentre la stampa cartacea si assicura un supporto per rimanere in piedi in un mercato sempre più ostile.

Fondi per la valorizzazione del patrimonio

Nel pacchetto di finanziamenti spunta anche una voce da 800.000 euro per il 2025, destinata a celebrare il 25esimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio. Non mancano fondi per la ricerca storica e per il Memoriale della Shoah di Milano, che vedrà arrivare 300.000 euro l’anno a partire dal 2025.

Regole per Carta della cultura e Bonus 18app

Chi aderisce alla Carta della cultura giovani e alla Carta del merito dovrà rispettare scadenze precise per l’invio delle fatture, pena la perdita del rimborso. Per il Bonus cultura 18app, il termine ultimo per la trasmissione delle richieste è fissato al 31 marzo 2025, senza possibilità di proroga.

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Snellimento delle procedure per eventi culturali

Dal 2025 la burocrazia farà un passo indietro per gli eventi culturali fino a 2.000 spettatori, eliminando autorizzazioni inutili se non ci sono vincoli ambientali o paesaggistici. Rassegne e festival con più giorni di programmazione avranno accesso alle agevolazioni, un’ossigenazione attesa da chi si barcamena tra scartoffie e lungaggini.

Anche le Soprintendenze dei capoluoghi di Regione entreranno automaticamente nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate, riducendo gli ostacoli negli interventi sul patrimonio culturale e mettendo un freno agli intoppi amministrativi.

Nuove misure per la tutela del patrimonio culturale

La Scuola dei beni e delle attività culturali cambia nome e diventa la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, una mossa che rimescola le carte senza modificare la sostanza. Il decreto, inoltre, mette al riparo i fondi destinati alla tutela del patrimonio culturale da qualsiasi tentativo di esecuzione forzata. Spetterà ai responsabili amministrativi decidere periodicamente dove indirizzare le risorse, giustificandone ogni centesimo con un vincolo normativo ben definito.

Sostegno alla fotografia contemporanea

Per il 2025, il decreto stanzia 500.000 euro per la Fondazione museo di fotografia contemporanea, un’iniezione di risorse destinata a rafforzare la conservazione e la valorizzazione di un patrimonio che troppo spesso rischia di finire nell’oblio.

Il provvedimento stabilisce che i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti per l’accesso ai luoghi della cultura statale saranno destinati al personale del ministero per il pagamento di indennità aventi carattere di certezza e continuità, senza subire riduzioni automatiche. Viene inoltre autorizzata la spesa di 500.000 euro per il 2025 per il funzionamento della Fondazione museo di fotografia contemporanea.





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