L’arte dell’osservazione: come l’arte migliora le competenze del personale sanitario. Voci dal primo Forum Internazionale

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LE MEDICAL HUMANITIES E LA FORMAZIONE DEI CURANTI

Nelle ultime due decadi, a partire dal mondo anglosassone, si stanno introducendo le discipline umanistiche nei corsi di Laurea dedicati alle Professioni Mediche e Sanitarie per recuperare il rapporto con la semeiotica per la diagnosi, ad esempio, ma anche per lo sviluppo di capacità e competenze utili per applicare il modello Bio-psico-sociale nell’ambito della salute.   Tali competenze e capacità come l’osservazione, l’ascolto attivo, l’empatia, la comunicazione, il problem solving, la tolleranza dell’ambiguità sono utili per mettere al centro del processo di cura il paziente, migliorare le relazioni anche interprofessionali, promuovere uno stato di ben-essere per limitare stress e burnout nei curanti.

Le esperienze collegate all’approccio definito dalle Medical Humanities coinvolgono le discipline umanistiche, sociali e antropologiche. Negli Stati Uniti, l’arte è  promossa in ambito di alta formazione dalle Università con la collaborazione dei Musei – spesso universitari-  e la direzione scientifica dei corsi di studio. L’interesse per la formazione delle professioni della cura legata all’arte è in crescita a livello internazionale e anche in Italia iniziamo a trovare qualche esperienza. La letteratura scientifica mostra che l’apprendimento attraverso la formazione osservativa basata sull’arte incoraggia l’acquisizione di una serie di competenze e abilità essenziali per la pratica clinica. Si fa riferimento a metodi pedagogici che utilizzano l’arte come strumento per lo sviluppo delle competenze emotive e relazionali collegandosi alle Life Skills, le competenze e le capacità che l’OMS ha indicato come utili per il miglioramento dell’apprendimento e della qualità della vita.

“L’ARTE DELL’OSSERVAZIONE”. UN FORUM INTERNAZIONALE

In Italia, in primo  Forum internazionale in tema è stato organizzato dall’Università Campus Biomedico di Roma, dall’associazione VTSItalia APS che si occupa della promozione dell’arte quale strumento per l’apprendimento, l’inclusione sociale e il ben-essere anche nel settore sanitario, dal Progetto Europeo ELPIS E-learning on Palliative Care for international students e con il patrocinio del Comune di Roma, Assessorato alla Cultura e Citta Metropolitana, dell’ICOM Italia, della SIPEM, dell’ASL Roma 3 e della Community Donne Protagoniste in Sanità. Il programma ha evidenziato le linee di ricerca e le esperienze nel settore delle discipline umanistiche per la formazione e l’aggiornamento in area medica e sanitaria con la presentazione di attività di studiosi di alcune università italiane come  La Sapienza di Roma  e Ferrara e il coinvolgimento di studiosi e ricercatori delle discipline artistiche e della salute provenienti da diversi paesi.

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Il programma della seconda giornata è stato esperienziale, ai Musei Capitolini e a Palazzo Valentini, per far sperimentare ai partecipanti diverse tecniche possibili. Diversi casi presentati sono stati raccolti in un numero speciale della rivista Tutor collegata alla Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPEM).

LE VTS E L’ICONODIAGNOSTICA

L’Arte stimola la capacità di osservare, determinante nella diagnostica, per permettere di individuare segni e sintomi utili per una corretta diagnosi e integrare con l’ascolto attivo che permette di aggiungere particolari utili a comprendere al meglio il paziente in termini olistici.  Nel contempo consente di migliorare la comunicazione, risorsa essenziale per una migliore relazione con il paziente, ma anche con il team di cura interprofessionale.

Tra i modelli  pedagogici internazionale che utilizzano pratiche artistiche coinvolgendo gli studenti di area medica e sanitaria o professionisti della salute emerge quello delle Visual Thinking Strategies (VTS) volto all’esercizio di osservazione, descrizione e discussione davanti a un’opera d’arte in aula o al museo promuovendo lo sviluppo delle competenze cognitive, relazionali ed emotive utili in questo contesto.  L’opportunità di spostarsi in un ambiente di apprendimento diverso, come quello museale, rallentare, osservare attentamente le opere, attivare l’intero corpo come strumento percettivo e impegnarsi in una conversazione con gli altri offre un mezzo produttivo per coltivare o migliorare competenze come ad esempio osservazione critica, ragionamento probatorio, attenzione immersiva, narrazione e disposizioni di pensiero quali  empatia, curiosità, autoriflessione, rilevanti sia per i tirocinanti che per i professionisti del settore sanitario nello svolgimento delle loro funzioni. Pratiche artistiche possono essere applicate per migliorare l’ascolto attivo con la descrizione di un’opera a un gruppo di partecipanti che non la vedono, ma attraverso l’ascolto sono chiamati a disegnarla: un esercizio che rende consapevoli sull’intelligenza visiva, patrimonio di ogni persona, come applicarla per comprendere al meglio ciò che ci viene comunicato. L’arte può aiutare ad esempio a imparare a individuare dettagli e a costruire ipotesi riguardo la natura di un malessere da parte di un paziente.

Si parla invece di  Iconodiagnostica in merito all’approccio legato alla possibilità di leggere le opere d’arte con un occhio clinico in grado di individuare patologie nei corpi rappresentati, introdotto nel  1983 da Anneliese Pontius, psichiatra dell’Università di Harvard, intenta a dimostrare l’antica presenza della sindrome di Crouzon nelle isole Cook. Questo metodo interdisciplinare può dare un contributo nella ricerca per ricostruire le malattie che maggiormente hanno caratterizzato un dato periodo storico, la percezione e interpretazione che ne aveva la popolazione; può favorire, ad esempio, gli  endocrinologi nell’acquisire nuove intuizioni sull’impatto fisico e psicologico dei disturbi endocrini sugli individui nel corso della storia o nell’ambito dei corsi di semeiotica medica o alla Storia della Medicina. Alcuni interventi hanno sottolineato la rilevanza nella formazione in area Dermatologica e altri, oltre alle pratiche hanno condiviso le metodologie di valutazione sul miglioramento delle competenze e quindi sulla validità di queste misure educative con il patrimonio culturale. Sono state citate griglie di valutazione per misurare l’impatto delle VTS sul miglioramento di competenze e altre legate all’intelligenza emotiva o i livelli di stress, I risultati suggeriscono che l’incorporazione di una formazione osservativa basata sull’arte nell’istruzione medica e sanitaria migliora l’empatia e la tolleranza per l’ambiguità oltre ad altre competenze e capacità citate.

L’ARTE PER IL BEN-ESSERE E LA LIMITAZIONE DELLO STRESS

Crescente è l’attenzione, emersa anche nel Forum, sulla rilevanza dell’Arte in ospedale in alleanza al percorso di cura. Dalla seconda metà del Novecento, gli studi nel settore della salute riscoprono l’approccio bio-psico-sociale, con la cura integrale che oltrepassa la dimensione corporea della patologia. Si sviluppano i primi studi sull’innovazione dei luoghi di cura con l’inserimento di progetti che prevedono durante la degenza, la produzione artistica dei pazienti, la presenza di attività di svago per i più piccoli, l’accoglienza dei familiari e l’utilizzo delle arti anche fuori dai luoghi di cura per la produzione del benessere.

Il ben-essere dei curanti, con l’isolamento, il carico di stress cronico correlato al lavoro in contesti di alta pressione e  il conseguente  rischio di burn out, sono una delle priorità di salute pubblica, come riconosce l’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS e come leggiamo su numerose pubblicazioni tra le quali gli  articoli  della Federazione dei Professionisti come la FNOPI. Il fenomeno è caratterizzato da tre dimensioni: esaurimento emotivo, sensazione di distacco mentale dal lavoro e dai pazienti, senso di mancanza di realizzazione o efficacia sul lavoro. Tali problematiche possono insorgere fin dai primi anni formazione. Riconoscendo il potenziale delle arti per promuovere resilienza, connessione e decompressione emotiva, sembra utile ricorrere alle arti inserendole nei curriculum di studio dell’alta formazione in medicina e infermieristica. Nel Forum sono state presentate alcune esperienze che integrano approcci diversi basati sull’arte per fornire sollievo e migliorare il supporto tra pari per il personale medico, i docenti (nel caso di corsi universitari) e i clinici. Molti sono gli studi collegati alle neuroscienze e alla neuro estetica che dimostrano quanto la percezione di un’opera d’arte promuova calma e attività realizzate in musei o spazi culturali possono creare aree di confort utili alla gestione dell’ansia e dello stress. Altri studi ci indicano come l’arte possa diventare terapeutica e quindi utile sia per i pazienti che per i curanti. L’attenzione a questo tema e la presentazione della possibile collaborazione tra settore Museale e settore della Salute possono essere di stimolo per promuovere queste esperienze.

QUALI PROSPETTIVE

Durante il Forum sono stati organizzati dei momenti di scambio tra i partecipanti riuniti in Working Groups. Sono emerse criticità per la mancanza di attenzione a queste pratiche da parte dei sistemi nazionali della Salute e dell’Istruzione nei paesi in cui queste applicazioni stanno emergendo con l’esigenza, quindi, di fare rete per dimostrare i risultati delle esperienze presentate e promuoverne la divulgazione. Le prospettive sono state considerate molto positive con l’esigenza da parte di tutti i partecipanti, provenienti da diversi continenti, di poter costruire una comunità internazionale sull’arte e il settore della salute per promuovere scambi di esperienze, studi, collaborazioni tra il settore Sanitario e quello Culturale per promuovere la realizzazione di indicazioni Internazionali e Nazionali che possano istituire, nei corsi Universitari del settore e nell’ambito della formazione continua, l’introduzione delle Medical Humanities e quindi dell’arte per rimuovere gli ostacoli per la promozione del ben-essere dei Curanti e la promozione di competenze utili per la realizzazione dell’umanizzazione delle cure. L’intenzione degli organizzatori del Forum è raccogliere adesioni per la creazione di una Community che favorisca approfondimenti e divulgazione, organizzare nei prossimi anni incontri internazionali in altre località europee, negli Stati Uniti e in altri paesi per replicare il Forum su Arte e settore della Salute proposto dall’Italia.

ABSTRACT

On November 20 and 21 2024, the first International Forum was held in Rome, presenting various experiences of the involvement of the humanities, and in particular visual art, in the field of medical, nursing and more generally health sector personnel education. Art can play a crucial role in health education, helping to improve the skills of operators to strengthen the relationship between caregivers and patients, to improve therapeutic paths, to promote well-being thus reducing the risk of stress and burnout.

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