Milan – Inter 1-1 – BUU.ZONE

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Foto: il momento dello stacco di testa di de Vrij con cui l’olandese ha messo a segno la rete del pareggio nel derby (fonte: Getty Images).

A due giorni  di distanza, di questo derby per molti aspetti appassionante, si è detto tutto.

Ma forse una riflessione fuori dall’emotività del momento a qualcosa può servire.

Come al solito mi piace affrontare subito il discorso sugli elementi esterni che hanno influito fortemente sul risultato, per poi parlare di calcio.

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Dico subito una cosa: non sono d’accordo su un luogo comune che si ripete spesso nel calcio (lo ha fatto anche Inzaghi per sdrammatizzare): “Tutti possono sbagliare”.

Un corno.

E non lo dico perché stavolta l’arbitro con problemi di vista ha sbagliato a nostro danno (come succede spesso nei derby, ultimamente).

E’ il principio in sé che non mi convince, perché se sbaglio io, pago io, ma se sbaglia l’arbitro… pago io.

Nell’epoca delle tecnologie sofisticatissime, questo non deve accadere.

Qui non si tratta di un’interpretazione: l’arbitro decide sull’intensità del contatto.

Qui gli ha ranzato una gamba.

Punto e basta.

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Solo che l’arbitro… ceko non ha visto e al var erano andati… al bar.

In fondo hanno confuso solo una lettera, può capitare.

Poi, ma qui siamo nell’opinabile, mentre prima no, a me è parso che il gol del Milan sia stato causato da un fallo su Calha, almeno altrettanto punibile dell’intervento di Dumfries sul simulatore Theo in occasione del nostro gol annullato.

Lasciamo perdere e parliamo di quello che si è visto nei 90′ abbondanti di gioco.

Intanto io mi sento di dire che, a furia di rinforzi, il Milan ha costruito una squadra molto  forte.

Sembrava che dopo Maldini e Massara ci dovesse essere  il deserto, invece i nuovi dirigenti hanno dimostrato che con gli investimenti non è così difficile crescere.

In campo, fino a poco dal termine, c’erano solo stranieri. Quando avevamo noi una squadra con grande prevalenza di stranieri, succedeva il finimondo.

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Adesso nessuno dice nulla.

Eppure il Milan non aveva solo 11 stranieri in campo, ma in rosa aveva anche Thiaw, Emerson Royal, Jimenez, Fofana Loftus Cheek, Okafor, Chukwueze, Jovic e Gimenez che sostituisce Morata.

Ha fatto male?

Ha fatto benissimo, perché i buoni giocatori all’estero, dove l’offerta è ovviamente molto più ampia, costano meno che in Italia. 

Quindi mi limito, en passant, a segnalare la stranezza di una guerra contro di noi, a suo tempo, e del silenzio compiacente e compiaciuto di media, ambienti della nazionale, ecc., adesso.

Secondo me la partita è stata in realtà un match tra… me e Roberto.

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Intendo dire che le squadre in campo davano un po’ la rappresentazione plastica delle nostre convinzioni.

Una, la nostra, con un’evidente superiorità tecnica, per esempio nel palleggio sullo stretto quando si è tutti marcati.

Ma anche con una minor vitalità atletica.

Forse dettata dall’età media superiore, forse dagli impegni internazionali affrontati con altra determinazione e altri risultati.

Forse da entrambe le cose.

E’ evidente che sarebbe una sciocchezza dire che c’era una squadra fisica e una tecnica.

La fisicità, come la tecnica (in senso lato) c’erano in entrambe le squadre.

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Si parla di prevalenza di uno o dell’altro aspetto.

Ma c’è di più, il Milan ha adottato un sistema di gioco che esalta i suoi punti forti (come il nostro esalta i nostri, se le situazioni di gioco ce lo permettono).

Loro hanno iniziato con un po’ di pressing, poi si sono chiusi a bunker limitandosi a folate offensive di centrocampisti e attaccanti.

A dispetto di quanto annunciato e di quanto… scritto (4231) la difesa era sempre ben protetta (linea a 5 mantenuta per tutto il secondo tempo ma spesso anche prima) e soprattutto con giocatori che, giovani o vecchi, sono vigorosi combattenti.

Lo stesso Abraham veniva spesso a dare manforte e in un paio di occasioni con interventi decisivi.

Questo permetteva ai loro giocatori ‘di gamba’ (Pulisic, Reinders, Leao, Bennacer, Abraham stesso, poi Camarda) di avere spazi in cui gettarsi.

In realtà il Milan non solo si è liberato di tanti mezzi giocatori, con i quali aveva sommato sei sconfitte consecutive contro di noi.

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Non solo li ha sostituiti con giocatori veri, magari non con il tocco da fuoriclasse (con qualche eccezione), ma con tanta sostanza.

Soprattutto ha preso un allenatore che li ha convinti e messi in campo in modo da giocare da squadra: proprio quello che facciamo noi, in un modo più dispendioso.

Perché noi ci muoviamo tutti avanti e indietro (solo gli spazi stretti tra i reparti consentono la fluidità di tutti i protagonisti), mente loro partono solo con 3-4 giocatori, a turno.

Allora è meglio il loro sistema di gioco? La loro rosa, più dinamica, è migliore della nostra?

E’ meglio un po’ meno di classe, ma un po’ più di energia e vitalità?

Il nostro problema è ‘svecchiare’?

Non c’è dubbio, qualche ricambio va preparato (per esempio Ricci per alternarsi con Chala in attesa di sostituirlo; o Sucic, se è bravo come dicono, per Miki; un centrale forte per Acerbi; una punta per Correa e Arna, ecc.).

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Questi ritocchi appaiono indispensabili.

E lì bisognerà investire tanto, se vogliamo giocatori che non abbassino il livello o, come nel caso degli attaccanti di riserva, lo alzino in modo considerevole

Chi, come me e come credo tanti, si è innamorato del nostro gioco totale forse pensa che il problema fondamentale  sia avere una rosa completa, con giocatori davvero alternabili e tutti in gradi di ‘fare’ la partita con fisico, certo, ma con tecnica e lettura adeguata delle situazioni.

Ho letto che Ibra ha promesso 150 milioni per acquisti estivi, oltre agli arrivi, fondamentali di Walker (anche se… ha 34 anni) e Gimenez già ora.

Anche per questo, lo dico adesso. Se il prossimo anno non faremo massicci investimenti andremo incontro a un declino certo: per l’età avanzata di alcuni, per il logoramento di altri iper sfruttati e per la mediocrità di qualche altro  ancora.

Anzi, io resto dell’idea che davvero tutti insieme questi giocatori con il loro staff stiano facendo un’annata incredibile, comunque vada a finire.

Vediamo un po’ la cronaca essenziale con le sole occasioni da gol (secondo me; si sa che il concetto di occasione è… variabile).

Primo tempo con poche vere occasioni:

  • i due gol annullati a Dimarco e Lautaro, per fuori gioco millimetrici che però non cancellano la bellezza delle azioni,
  • un tiro di Barella a giro bloccato e..
  • nulla per loro fino al 40′.

Quando Reijnders conclude benissimo da fuori, costringendo Sommer a un grande intervento…

E’ il preavviso del gol: Calha viene atterrato a centrocampo mentre la squadra, in possesso, era in uscita.

L’arbitro non fischia e Leao vien lanciato nello spazio: sul cross radente, Sommer smanaccia e Reijnders è il più rapido a ribadire in rete.

Ripresa:

  • 46′: Thuram per Lauti. Tiro che Maignan respinge con un piede,
  • 64′ terzo gol annullato all’Inter: Dumfries effettivamente entra a contatto con il teatrante che si butta. Sullo sviluppo Lauti segna invano,
  • 57′: palo di Bisseck, di testa,
  • 74′ Thuram salta netto Pavlovic che per arrestarlo gli ranza via il piede di appoggio. Arbitro e Var… distratti,
  • 82′: palo di Thuram a Maignan strabattuto,
  • 91′: palo di Dumfries che raccoglie un cross di Zalewski,
  • 93′ pareggio di de Vrij.

In tutta la ripresa il Milan, arroccato, si fa vivo solo con un tiro da fuori, alto, di Camarda.

Secondo questa lettura, lo ripeto, Il Milan ha fatto pochissimo, noi qualcosa in più.

Il primo tempo è stato abbastanza equilibrato, nella ripresa si è giocato a una porta.

Si sa che noi soffriamo le difese chiuse, ma in questa occasione qualcosa abbiamo creato e soprattutto non abbiamo lasciato proprio nulla a loro (il pericolo c’era, proprio perché hanno giocatori di gamba per le ripartenze).

Vediamo cosa dicono le statistiche.

Il possesso palla è stato nostro: 62 a 18.

Sappiamo che questo dato dice poco. Per esempio per una squadra in svantaggio può essere il segnale della difficoltà nel trovare sbocchi

A conferma del fatto che loro sono partiti pressando abbastanza alti sta il fatto che il possesso è stato a loro favore solo nel primo terzo del tempo iniziale.

Poi è stato sempre nostro tranne nella parte centrale della ripresa, quando loro hanno cominciato un palleggio conservativo che li ha portati a pareggiare 50 e 50 il possesso.

Ma nell’ultimo terzo abbondante, la nostra supremazia è apparsa schiacciante: 80 a 20.

Lì abbiamo prodotto il massimo sforzo.

Netta supremazia nostra in tutti i tipi di tiri: verso la portain porta (8 a 4), in porta da area.

Da notare che tra i tiri in porta, ovviamente non sono compresi i tre pali e tantomeno i tre gol annullati a posteriori.

Questo dato, da solo, dimostra la estrema soggettività delle valutazioni, perché subito dopo, si attribuisce al Milan una sola occasione da gol. A noi due.

A parte ogni altra considerazione, sorge spontanea la domanda: se abbiamo fatto un gol e preso tre pali, come mai abbiamo avuto due sole occasioni?

Nei passaggi chiave siamo addirittura 16 a 7

Nei cross utili/tentati siamo 14/31 per noi e 3/11 per loro.

Persino nei dribbling  vinciamo noi (7 a 5)

Nei passaggi riusciti non c’è storia, mentre la percentuale di passaggi riusciti è schiacciante: noi siamo ben al 92% (livello europeo assoluto), loro all’84.

Con 4 tiri Lauti e Reijnders capeggiano la classifica individuale, ma mentre l’olandese ha centrato la porta tre volte, il Toro una volta sola.

Barella Miki e Thuram sono in modo molto netto i migliori per passaggi riusciti nell’ultimo terzo e Thuram ha vinto 4 dribbling contro uno di Bastoni, Lauti e Pulisic.

Barella con 12,146 km, ha percorso 160 metri più di Pulisic (il migliore dei loro) e di questi 308 metri allo sprint, contro i 306 del rivale.

La velocità media è praticamente pari per i primi 5 nostri e i primi 5 loro.

La punta di velocità massima l’ha toccata Hernandez (28,8) seguito da Thuram (28,4), Bisseck e Leao.

Il Milan ha percorso complessivamente circa 1 km più dell’Inter  e anche la parte percorsa allo sprint è leggermente superiore.

Infine, fondamentale per una valutazione corretta, il dato sugli xG, che è di 0,60 per il Milan e di 1, 35 per noi.

Come pericolosità avremmo dovuto vincere almeno 2 o 3 a 1

In conclusione, sommando le percezioni visive e i dati statistici si potrebbe concludere che certamente il Milan è in forte crescita, come singoli e organizzazione di gioco rispetto al recente passato, ma noi, pur con un filo di minor lucidità del solito ci facciamo ancora al momento (ripeto, al momento) preferire.

Le pagelle

Sommer:

impegnato solo due volte, sempre da Reijnders. Bene il primo intervento, ma in occasione del gol poteva far meglio.

6–

Pavard:

tiene bene Leao e in un  paio di interventi lo ‘stoppa’ con grande tempismo in scivolata.

Il gol viene dalla sua parte, ma Calha perde palla con la squadra in uscita per cui le responsabilità del francese sono ridotte.

6+

(Bisseck:

mezz’ora per partecipare all’assedio finale. Colpisce in pieno il palo e da un suo taglio scaturisce l’azione del pareggio.

7)

de Vrij:

Abraham non crea nessun pericolo e preferisce girare al largo. Aiuta la squadra nel tentativo di recupero e realizza il gol del pareggio.

7

Bastoni:

non una delle sue prestazioni migliori, anche se fa comunque il suo.

L’impressione è che manchi un po’ di brillantezza. Più in generale è tutto il triangolo di sinistra (con Miki e Dima) a non sembra essere  al top.

6

(Carlos:

mezz’ora come terzo di sinistra, per sostituire Bastoni ammonito. Il suo dovere lo fa.

6)

Dumfries:

Hernandez si vede poco e questo è già un fattore.

In più lui coglie un palo clamoroso e se l’arbitro non fosse… ceko meriterebbe un rigore.

6.5

Barella:

come sempre è il più dinamico e intraprendente dei suoi, prova a sostenere la manovra anche con qualche buona giocata.

Conclude anche a rete, ma il suo tiro a giro viene parato da Maignan

6.5

Calhanoglu:

forse un recupero forzatamente affrettato, non sembra avere il ritmo e l’autorevolezza delle giornate migliori.

Qualche buon contrasto e poi il discusso episodio all’origine del gol milanista

5.5

(Zielinski:

un po’ troppo compassato, forse, ma almeno ragiona in una fase in cui la frenesia per recuperare l’ha fatta da padrona. La palla comunque la sa gestire come pochi.

6)

Mkhitaryan:

anche lui sicuramente sotto tono.

Probabilmente ormai non regge, come dice Roberto, le tre partite a settimana, ma Inzaghi a lui non rinuncia mai. D’altra parte anche qualche…meno vecchio non è sembrato lucidissimo.

5.5

(Frattesi:

una ventina di minuti per portare, ritmo, energia e inserimenti in area. Ci riesce abbastanza.

6)

Dimarco:

realizza il gol che poteva cambiare la partita, ma Lauti che lo ha servito era di poco in fuori gioco.

Poi non ha altre giocate degne della sua fama meritata.

5.5

(Zalewski:

in pochi minuti riesce a mettere un cross pericoloso e a confezionare l’assist per il gol di de Vrij.

Direi che per un esordio così affrettato è tanta manna.

6.5)

Lautaro:

forse anche lui… soffre le tre partite.

Scherzo, è normale che le soffrano tutti dopo mesi di prestazioni ravvicinate.

Sull’assist per Dimarco forse poteva essere più attento ed evitare il fuori gioco.

Poi segna lui, ma in fuori gioco è chi gli dà l’assist.

Spreca un paio di conclusioni non facili ma che un  come lui ci ha abituato a capitalizzare.

5.5

Thuram:

un palo clamoroso, un rigore procurato per tutti meno che per arbitro e var, tanta lotta, corsa e abnegazione e persino il record di dribbling vinti

6.5

All. Inzaghi:

primo tempo equilibrato, deciso da episodi sfavorevoli. Nella ripresa la squadra cresce e con le sostituzioni tenta il tutto per tutto, acciuffando un pareggio che comunque sta un po’ stretto.

6

La domenica delle giovanili

E’ stata una giornata in controtendenza.

Con le squadra maggiori che hanno deluso e le tre minori (U17, U16 e U15) che hanno fatto bene.

Della Primavera abbiamo già parlato: personalmente non riesco a capire perché si vada a Torino schierando tante alternative ai soliti titolari.

Capisco la politica di far giocare tutti per valutarli, ma non contemporaneamente.

Magari uno o due per volta: chi viene inserito deve farlo in un contesto che funziona, altrimenti le difficoltà diventano un muro.

A Torino c’è stata una netta inferiorità atletica, di sostanza.

Nell’Under 18, in casa con la viola, invece… pure.

Dopo i primi 20 minuti nei quali abbiamo sbagliato anche qualche occasione, i viola hanno imposto la loro maggior prestanza.

Senza addentrarmi nell’analisi della partita dirò che mi è parso che due soli giocatori fossero all’altezza dell’impegno… fisico: Kangasniemi che su quel piano non teme nessuno e Mantini che tornato a giocare da play ha lottato come un toro, recuperando un sacco di palloni e cercando di riavviare l’azione.

Lo stesso Iddrissou, ovviamente forte un po’ in tutto, non è stato all’altezza delle sue prove migliori.

E Bovio, l’altra ‘promessa’ presente in campo, questa volta ha sofferto un po.

Una nota positiva viene dall’ingresso in campo, da metà secondo tempo del nuovo acquisto Vukoje, che non può essere giudicato, ma per fisico e qualche giocata mi ha bene impressionato (considerando anche che è un 2008).

Questi comunque gli uomini scesi in campo:

Michielan

Conti (Nenna), Bovio, Kangasniemi, Carbonara (Verre)

Kartelo (Vukoje) Mantini Putsen (Cerpelletti)

Iddrissou Kukulis (H. Gomes) El Mahboubi (Fofana).

Le sostituzioni dicono già che cosa non è andato.

In particolare l’attacco è stato rivoluzionato con Fofana a destra Iddrissou in mezzo e Gomes a sinistra. Anche le mezze alisono state sostituite.

Ma a quel punto il risultato era compromesso..

La classifica è abbastanza tranquillizzante perché siamo quarti ma. Con 7 punti sulla settima, abbastanza in zona sicurezza per l’accesso ai play off.

Domenica prossima andremo a Parma.

Under 17: Cittadella – Inter 0-3 (Franchi, La Torre, Carrara)

Netta vittoria dei nostri che conservano il primato in classifica per un punto sulla rivelazione Udinese, vittoriosa

per 3-0 in casa del Milan, il quale adesso è terzo a 4 punti.

Domenica affronteremo in casa il Sudtirol: non dovrebbero esserci grandi sorprese, a meno di un eccesso… di turn over.

Questi i giocatori scesi in campo a Cittadella:

Farronato

Lissi (Evangelista), Pavan, Peletti, Pirola

D’Agostino (Leoni), La Torre, Vukaj (Grisoni Fasana)

Virtuani (Allasufi), Franchi (Carrara), Moressa

Come spesso accade, il capitano su tutti e tra i migliori dovrebbero essere stati Pirola e Moressa.

Under 16: Cittadella – Inter 0-3 (Pannuto, Salviato, Gjeci)

Inter che conferma il primato in classifica, portandosi a +4 sulla rivelazione Cremonese e a +5 sul Brescia (molto lontani Milan e Atalanta).

Domenica prossima incontro casalingo contro, sulla carta abbastanza agevole,  il Sudtirol

Questa la formazione:

Lleshi

Benatti (Bettelli), Tosolini, Puricelli, Rocca (Cassini)

Limido (Carboni), Nese, Pannuto, Calò

Salviato (Owusu), Gjieci

Elementi positivi, oltre alla buona tenut di difesa e centro campo, il ritorno (con gol) di Gjeci e finalmente la presenza del minore trai fratelli Carboni (sono curioso di vedere se è cresciuto fisicamente…).

Under 15: Cittadella – Inter 0-6 (Omini G. 2, Omini P., Bagnara, Serantoni, Penta)

Con la larga vittoria in Veneto, la squadra conserva il secondo posto, a un punto dal Milan e precede di un altro puntoil sorprendente Como.

Domenica prossima turno casalingo contro il Sudtirol, ma confronti sulla carta agevoli anche per Milan e Como.

La formazione:

Costante (Coen)

Foroni (Seghezzi), Bagnara (Di Carlo), Forlani (Lucarelli), Barcella

Omini G., Ferri, Omini P.

Vanacore (Penta), Serantoni (Castellarin), Menegazzo (Tudor)

Luciano Da Vite



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