In molti locali d’Italia il caffè non è solo una bevanda ed i pasti non costituiscono solo un servizio. Esistono Pubblici Esercizi che raccontano storie, tradizioni e culture, veri e propri simboli di un’epoca che, nel corso del tempo, sono diventati punti di riferimento per cittadini e turisti.
Dalle storiche pasticcerie che hanno addolcito generazioni alle gelaterie che conservano ricette tramandate da secoli, dai ristoranti che hanno visto nascere capolavori della cucina italiana ai bar in cui si sono scritte pagine importanti della nostra storia. Sono luoghi che conservano un’anima, un’identità ben radicata nel tessuto urbano ed economico del Paese, e che meritano di essere tutelati e valorizzati.
Negli ultimi anni, la crescente consapevolezza dell’importanza storica e culturale di questi esercizi ha portato a un dibattito sempre più acceso sulla necessità di proteggerli. Molti di questi locali sono sopravvissuti a guerre, crisi economiche e cambiamenti epocali, rimanendo baluardi di autenticità e tradizione in un mondo in continua trasformazione. Tuttavia, con l’avvento della globalizzazione e il diffondersi di modelli di consumo sempre più standardizzati, il rischio di vedere queste attività scomparire è diventato concreto. Non si tratta solo di perdere esercizi commerciali, ma di veder dissolversi pezzi fondamentali del nostro patrimonio culturale.
Per rispondere a questa esigenza, lo scorso 16 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un provvedimento di portata storica: il Decreto Legislativo 27 dicembre 2024, n. 219, che prevede disposizioni specifiche per la tutela e la valorizzazione delle attività commerciali storiche, ivi compresi i Pubblici Esercizi. Una svolta attesa da tempo, che riconosce finalmente il valore di questi esercizi non solo come attività economiche, ma come parte integrante dell’identità nazionale.
Il cuore del provvedimento è la creazione di un Albo nazionale, uno strumento che permetterà di censire e riconoscere ufficialmente le attività che hanno fatto la storia della ristorazione in Italia. Questo registro sarà suddiviso in sezioni regionali, metropolitane e comunali e sarà gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
L’albo sarà alimentato dai comuni, città metropolitane, province e regioni che indicheranno le attività che abbiano formulato esplicita richiesta e che siano in possesso di determinati requisiti, ed in particolare siano:
– esistenti da almeno cinquanta anni o altro periodo già stabilito dalle normative regionali;
– connotate da un particolare interesse merceologico o culturale o storico o artistico o turistico ovvero legato alle tradizioni locali.
Un capitolo a parte sarà dedicato alle “attività storiche di eccellenza”, ossia quelle imprese che non solo hanno attraversato decenni di storia, ma lo hanno fatto mantenendo intatti qualità, prestigio e autenticità. Questi locali, per essere riconosciuti come tali, dovranno vantare, ad esempio, almeno settant’anni di attività continuativa e dovranno aver conservato, per quanto possibile, l’aspetto storico, gli interni e gli arredi, ivi comprese mostre, vetrine e insegne della ditta.
L’istituzione di questo Albo rappresenta senza dubbio un passo avanti fondamentale, ma la strada per la vera tutela di questi locali è ancora lunga. Riconoscere il loro valore storico è essenziale, ma servono anche misure concrete per proteggerli da difficoltà economiche e dal rischio di chiusura. Affitti sempre più alti, concorrenza delle grandi catene e difficoltà nell’accesso al credito sono solo alcune delle sfide che molti esercizi storici si trovano ad affrontare. Per questo motivo, oltre alla valorizzazione, sarà fondamentale affiancare a questo provvedimento politiche di sostegno economico, agevolazioni fiscali e finanziamenti dedicati, che possano garantire la sopravvivenza e il rilancio di questi luoghi iconici.
Difendere i locali storici significa preservare la memoria collettiva di un Paese, mantenere vivi i sapori, le tradizioni e le atmosfere che rendono unica l’esperienza italiana. Entrare in una pasticceria che sforna le stesse ricette da più di un secolo, sorseggiare un caffè nel bar in cui si sono seduti artisti e intellettuali, pranzare in un ristorante che ha servito generazioni di clienti affezionati: tutto questo è parte di un patrimonio inestimabile che va protetto con ogni mezzo. Il Decreto Legislativo n. 219/2024 è un segnale importante, ma il vero obiettivo sarà fare in modo che questi locali non diventino solo un ricordo del passato, ma continuino a essere protagonisti del nostro presente e del nostro futuro.
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