Rapine in villa in stile arancia meccanica, condanne severe per la banda che ha terrorizzato l’Irpinia

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di
Michela Della Rocca

Le brutali rapine consumate a pochi giorni di distanza ai danni di un farmacista ad Atripalda e un imprenditore a Grottaminarda

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Il Gup del Tribunale di Avellino ha condannato nel processo con rito abbreviato a venti anni di reclusione Pedrag Djordjevic, 47 anni, sedici anni di reclusione Kristijan Tanaskovic, 26 anni, venti anni di reclusione Igor Zdravkovic, 32 anni e dodici anni di reclusione Livio Tarantino, 50 anni, accusati delle violente e brutali rapine in villa consumate a pochi giorni di distanza ai danni di un farmacista ad Atripalda e un imprenditore a Grottaminarda nel giugno del 2023.

I quattro imputati a vario titolo di rapina aggravata consumata e tentata, sequestro di persona e lesioni personali per i due colpi compiuti il 3 giugno 2023 e il 7 giugno 2023, difesi dai penalisti Domenico Dello Iacono e Antonio Leone, in attesa delle motivazioni della sentenza, hanno già annunciato che faranno ricorso in Appello. Davanti al Gup si e’ costituito parte civile anche l’imprenditore di Grottaminarda sequestrato e picchiato in casa dalla banda, difeso dall’avvocato Orlando Cipriano. La Procura di Avellino, che aveva ricevuto per competenza gli atti aveva chiesto per tutti e quattro condanne per trentadue anni, in particolare nove anni per i tre serbi e sei anni per l’italiano.




















































Due colpi quelli messi a segno dalla banda in stile arancia meccanica. Ad Atripalda il furto si trasforma in un vero e proprio incubo. I quattro malviventi col volto coperto da un passamontagna e attrezzi da scasso in mano,decidono di usare la violenza pur di fare bottino pieno. Sono convinti che in casa ci sia una cassaforte, e per far parlare i proprietari si avventano su di loro, li picchiano brutalmente e poi li legano. Una tortura che dura più di un’ora, in cui i rapinatori continuano a picchiare le vittime, tra cui una donna, che minacciano anche di violenza sessuale. Un pestaggio che finisce quando si convincono che la cassaforte davvero non c’è, come avevano più volte provato a fargli capire le vittime. Ma i delinquenti non desistono, prendono contanti e gioielli in oro e poi tentano un altro colpo nella villa accanto, di proprietà di un familiare delle stesse vittime. L’anziano, noto farmacista, che ha sentito i rumori provenire dalla casa della figlia e che decide con enorme coraggio, di affrontare i malviventi per mettere in salvo i familiari e la sua abitazione. Prova a tirare nei loro confronti ogni oggetto che si trova davanti, piatti, vasi, arnesi contundenti; a quel punto i rapinatori si spaventano, anche perché temono che i rumori possano attirare le forze dell’ordine e si danno alla fuga. L’anziano ritrova ancora legati e insanguinati i suoi familiari, chiama il 118 e i carabinieri; i feriti vengono trasportati presso il Moscati dove gli verranno applicati diversi punti di sutura. Dopo Atripalda, dopo pochi giorni, un altro raid viene messo a segno in una villa di un imprenditore nativo di Frigento, ma residente a Grottaminarda. I malviventi entrano in casa dopo aver forzato un cancello facendo razzia di numerosi oggetti d’oro e denaro contante e colpiscono con violenza con martelli e spranghe di metallo. Il bilancio alla fine è di tre feriti: padre e figlio trasportati all’ospedale Moscati di Avellino e la moglie trasportata al pronto soccorso ad Ariano irpino.

Nel luglio scorso c’era stata la svolta nelle indagini con gli arresti (uno di un latitante in Spagna), eseguiti dai Carabinieri del Nucleo In­ve­sti­ga­ti­vo di Avellino. Un’indagine certosina quella dei militari di Via Brigata, con­dot­ta at­tra­ver­so l’a­na­li­si mas­si­va del­le im­ma­gi­ni ri­pre­se dai si­ste­mi di vi­deo -sor­ve­glian­za pub­bli­ci e flus­si te­le­ma­ti­ci e te­le­fo­ni­ci, in­ter­cet­ta­zio­ni te­le­fo­ni­che e am­bien­ta­li, non­ché con il con­tri­bu­to del Re­par­to Ca­ra­bi­nie­ri In­ve­sti­ga­zio­ni Scien­ti­fi­che di Roma per gli aspet­ti di com­pa­ra­zio­ne dat­ti­lo­sco­pi­ca.
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, hanno registrato uno sviluppo decisivo nel luglio 2023, con numerosi arresti, tra cui quello di un latitante in Spagna. Il lavoro degli investigatori, sulla base di un’accurata analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché sulle competenze del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma per le comparazioni dattiloscopiche, aveva fornito prove schiaccianti nei confronti dei quattro imputati. Gli elementi raccolti hanno portato all’emissione di un’ordinanza cautelare nei loro confronti, per reati di rapina con sequestro di persona e lesioni. 

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