Confagricoltura e Coldiretti prendono posizione sui fondi Agricat. Un tema che ha provocato forti proteste nel mondo agricolo con le associazioni – spinte dai loro associati allibiti per la mancanza di ristori – a chiedere un intervento di risoluzione della criticità. Anzi della vera e propria beffa contro gli imprenditori agricoli. Qualcosa è arrivata c’è chi vede il bicchiere pieno e chi sottolinea le forti criticità ancora presenti. Insomma i soldi non bastano a ripagare le aziende – soprattutto in Emilia Romagna – vittime di una delle peggiori catastrofi naturali. I conti con i numeri li hanno fatto le associazioni, indicando le lacune di questa politica di ristoro. Lenta e non andata pienamente a buon fine.
Confagricoltura: “Rimborsi ammontano solo a 56 milioni a fronte di uno stanziamento complessivo di 350”
“Non mancano segnali positivi nel complesso scenario dei risarcimenti legati al fondo Agricat. Il tavolo istituito a settembre 2024 da Agricat, in collaborazione con i rappresentanti dei Caa (centri di assistenza agricola regionali), ha lavorato con impegno per correggere gli errori e aumentare l’ammontare degli indennizzi”.
La nota prosegue: “Grazie a questo sforzo congiunto, che nei prossimi giorni si tradurrà nell’invio degli esiti tramite pec a tutte le aziende, il totale dei risarcimenti per le gelate è passato dai 5 milioni inizialmente previsti ad agosto a 36 milioni, mentre quelli per le alluvioni sono cresciuti da circa 44 a 67 milioni, includendo anche i fondi della legge 100″.
“Questa collaborazione ha dato risultati tangibili, e auspichiamo che possa continuare anche in futuro”, commenta Marcello Bonvicini, presidente Emilia Romagna di Confagricoltura.
Le criticità denunciate da Confagricoltura
Non è finita qui: “Tuttavia, rimangono criticità significative. I rimborsi erogati dal fondo Agricat ammontano a soli 56 milioni di euro, a fronte di uno stanziamento complessivo di 350, di cui 100 milioni provenienti direttamente dagli agricoltori attraverso le trattenute del 3% sulla domanda unica Pac”.
“È una situazione che merita attenzione”, afferma Bonvicini, che ribadisce la necessità di “un emendamento al piano di gestione del rischio per elevare la percentuale massima di indennizzo dal 10% al 30%, garantendo così una risposta concreta alle aziende colpite da alluvioni e gelate nel 2023”.
Secondo il piano di gestione del rischio 2023: “l’indennizzo per i danni da gelate copre appena il 10% del danno accertato, con un totale di fondi assegnati pari a 36 milioni”. E secondo il presidente: “In queste condizioni, le aziende agricole sono costrette a subire perdite insostenibili – aggiunge Bonvicini – la nostra richiesta di aumentare la percentuale di indennizzo dal 10% al 30% è rimasta per mesi inascoltata, lasciando gli agricoltori in una situazione di grave difficoltà”.
Per quanto riguarda i danni da alluvioni, il risarcimento – che secondo la legge 100 dovrebbe coprire l’intero ammontare del danno – è stato ridotto a causa dell’insufficienza di risorse. Nonostante i danni stimati ammontino a 98 milioni, i fondi disponibili sono circa 70 milioni.
“Un taglio lineare che penalizza ulteriormente le aziende già in crisi”, sottolinea il presidente regionale di Confagricoltura. Bonvicini esprime, infine, forte preoccupazione sulle tempistiche di liquidazione di Agricat, che competono ad Agea. “A oggi mancano ancora i pagamenti per il 2023 a sostegno delle filiere frutticole, in particolare pere e kiwi. È fondamentale accelerare i tempi per la sopravvivenza delle aziende agricole”.
Per Coldiretti: “Bene l’avvio delle comunicazioni sugli esiti delle domande di risarcimento”
In una nota l’associazione scrive. “Finalmente conclusa la fase di ricalcolo di tutti gli indennizzi di Agricat per le aziende agricole che hanno subito danni subiti a causa delle calamità del 2023”.
Il comunicato prosegue: “Grazie agli approfondimenti del tavolo tecnico, fortemente richiesto da Coldiretti per far sì che fossero calcolati indennizzi all’altezza dei danni riscontrati, in collaborazione con Agricat, Agea, Ismea e le associazioni dei Consorzi di difesa, si è giunti alla fase finale per la gestione dei risarcimenti“.
Vediamo i numeri: “Per la sola Regione Emilia Romagna i nuovi importi ammontano a circa 35 milioni per il gelo e oltre 80 milioni di euro per l’alluvione nel 2023″.
“Si tratta di un risultato di fondamentale importanza che va incontro alle serie necessità delle aziende agricole che sono state colpite da questi eventi catastrofali” – parole del direttore Marco Allaria Olivieri – Grazie al nostro intervento nel richiedere l’istituzione di un tavolo tecnico di approfondimento con lo stesso Agricat per rivedere i primi esiti insoddisfacenti, il risultato è stato anche l’incremento di ulteriori 9 mila ettari di superfici prima escluse dal calcolo dei danni“.
“Ci aspettiamo ora – continua il Direttore Allaria – che i pagamenti arrivino alle aziende nel più breve tempo possibile e che il tavolo tecnico istituito possa continuare ad operare per trattare con attenzione anche le domande di risarcimento per i danni causati dalle calamità del 2024.
Uno sblocco dovuto alla mobilitazione di Coldiretti
in un altro comunicato l’associazione sottolinea: “Lo sblocco degli indennizzi Agricat per 19mila agricoltori risponde alle richieste avanzate dalla Coldiretti la scorsa settimana nel corso delle mobilitazioni davanti alle Prefetture dei territori più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, dal Veneto alla Lombardia, dall’Emilia Romagna al Piemonte, fino al Trentino Alto Adige, che negli ultimi tre anni sono costati 20 miliardi all’agricoltura italiana”.
Ringraziamento al ministro Lollobrigida
E non mancano i ringraziamenti. “Un cambio di passo importante per il quale Coldiretti ringrazia l’impegno del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, del direttore di Agea Fabio Vitale e della sua struttura per la soluzione del problema. Una risposta positiva venuta dalla task force richiesta da Coldiretti a beneficio delle aziende agricole e dei Condifesa coinvolti, che si trovano a dover fronteggiare gravi perdite economiche a causa di eventi atmosferici sempre più estremi e imprevedibili. Un lavoro che deve proseguire anche per la parte assicurativa”.
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