Spreco alimentare a Roma, nella spazzatura il 40% dell’organico è cibo

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di
Manuela Pelati

Lo spreco maggiore è quello delle famiglie in casa che buttano il 40% del cibo, poi c’è quello dei ristoranti il 28% e dei mercati il 12%

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Contro lo spreco di cibo per la lotta alla povertà e per la tutela dell’ambiente. Nella giornata nazionale del 5 febbraio, dedicata alla prevenzione dello spreco alimentare il cibo che viene buttato nella pattumiera dai romani è ancora del 40%, un dato già registrato nel 2023, ben lontano dagli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030 che indicano di ridurre gli sprechi produttivi e dimezzare quelli nel consumo. Anzi, secondo i dati di Ispra mostrati mercoledì, gli sprechi crescono del 2% e i consumi aumentano del 9% e le persone in sovrappeso o addirittura obesi in Italia sono circa il 43% della popolazione adulta.

Le Acli

In ogni caso a Roma le Acli (Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani)  mostrano che su un totale di 63.293 chili di cibo recuperato nei mercati grazie ai volontari nel 2024, di cui 40.798 chili di pane, 11.500 di ortofrutta e 2.300 di confezioni, per un valore totale di di 221.527 euro (stimando 3.5 euro al chilo) sono stati effettuati 157.896 pasti per duemila persone con una rete di 50 realtà sociali.  Le eccedenze recuperate sono state consegnate porta a porta per un totale di 37.957 chilometri percorsi.




















































La donazione

L’impegno del Comune di Roma con l’iniziativa Food Policy è volto al recupero del cibo nei mercati, nei ristoranti e nei bar e all’incentivo per «coloro che entro il 31 dicembre di ogni anno presentano progetti di donazione delle eccedenze alimentari ai bisognosi riconoscendo una riduzione della tariffa rifiuti». In pratica si paga meno Tari se si smaltisce meno nel pattume (per info cliccare qui). 

Furgone refrigerato

In occasione della giornata per la prevenzione dello spreco alimentare Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel e ACLI Roma con la collaborazione dell’Assessorato allo Sport, Turismo e Grandi Eventi di Roma Capitale hanno avviato una raccolta fondi finalizzata all’acquisto di un furgone refrigerato che sarà impiegato dalle Acli di Roma per il recupero e la distribuzione solidale delle eccedenze alimentari. «Il mezzo riuscirà a contenere e trasportare 700-800 chili di generi alimentari – riferisce l’assessore al Turismo, Alessandro Onorato – che verranno recuperati proprio durante i grandi eventi con l’aiuto delle aziende di catering. La sinergia tra pubblico, privato ed enti del terzo settore è fondamentale e ringrazio ancora le Acli di Roma per la preziosa attività».

L’inquinamento

Secondo i dati Ispra, l’8-10% delle emissioni globali di gas serra sono associate al cibo che non viene consumato e la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari è stata identificata come un mezzo essenziale per migliorare la sicurezza alimentare riducendo al contempo la pressione sulle risorse naturali. Sono sprecati circa due terzi dell’energia alimentare prodotta e a fronte di una riduzione della popolazione italiana del 2,7% lo spreco del Paese (kcal/giorno) aumenta invece del 14%.

L’iniziativa alla Fao

La sicurezza alimentare, la nutrizione e la sostenibilità sugli obiettivi delle Nazioni Unite, sono i temi al centro del vertice dedicato a 850 studenti provenienti da 150 paesi nel mondo che dal 6 all’8 febbraio 2025 si riuniranno a Roma per il Change the World Rome 2025. L’evento è organizzato dall‘Associazione Diplomatici e dalla Change The World Academy presso la sede della Fao e il Cinema Moderno a Roma. Le discussioni copriranno tematiche come la prevenzione della violenza di genere contro i rifugiati, il lavoro equo e l’occupazione sostenibile. Ad aprire i lavori Maurizio Martina, Vice Direttore Generale della Fao, la cerimonia di chiusura premierà le migliori delegazioni per il loro impegno.

I poveri

Il libro-ricerca «La spesa nel carrello degli altri. L’Italia e l’impoverimento alimentare »  stato scritto da Andrea Segrè e Ilaria Pertot e presentato alla Camera dei deputati mercoledì mattina, smentisce l’affermazione del ministro Lollobrigida secondo cui i poveri mangiano meglio dei ricchi facendo la spesa nei mercati contadini. Gli autori hanno analizzato i carrelli della spesa per mostrare che il fenomeno dell’impoverimento alimentare in Italia riguarda milioni di persone, infatti nei carrelli «si scopre quella categoria di cittadini in povertà alimentare, che l’Istat censisce a 5,7 milioni di persone, il 10% della popolazione».  Il libro evidenzia come la povertà alimentare abbia un impatto significativo sulla salute, la società e l’economia e propone politiche pubbliche integrate per affrontare questa crisi, ridurre la disuguaglianza nell’accesso a cibi sani e prevenire lo spreco alimentare.

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5 febbraio 2025 ( modifica il 5 febbraio 2025 | 22:28)

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CALCIO Saverio Sticchi Damiani “Con la cessione di Dorgu si creano le basi per il futuro del Lecce” A conclusione della sessione di calcio mercato in cui per il Lecce si è registrata la cessione più lucrosa della sua ormai centenaria storia la società ha indetto una conferenza stampa nel corso della quale ha preo la parola prima di il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, ed anche per lui nel corso degli ultimi giorni, per la precisione a Parma, dobbiamo registrare un primato storico: Sticchi Damiani ha infatti superato per vittorie conquiste nel massimo campionato italiano, dopo quella di parta sono 31, sia Mario Moroni (30) che Franco Jurlano (29). “Volevo fare il punto sullo stato di salute del club, parlando soprattutto di numeri, debiti, verità. Chiedetemi pure tutto su qualsiasi cosa non sono chiaro, la nostra trasparenza è massima. C’è quest’idea che si dà un messaggio e se ne cela un altro, cosa sbagliatissima. C’è con me Tamborrino del collegio sindacale che potrà riprendermi se dico qualche inesattezza. Parto dall’aspetto economico, per chi vede il calcio in modo più romantico, cosa alla quale tengo tantissimo, ci sarà anche lo spazio in coda. Partiamo dall’operazione Dorgu che ha i caratteri della straordinarietà. E’ la nostra cessione record ed avviene nel nostro momento di grandissima salute economica. Qualcuno ha voluto parlare di criticità, che ci sono state ma in passato con il Covid sul cui risanamento tornerò dopo. Non era un’operazione prevista, non è stata fatta per colmare criticità del passato. Ci porta ricchezza sotto tutti i punti di vista e possibilità di fare investimenti tecnici e strutturali. Più volte abbiamo detto che Dorgu non sarebbe partito a gennaio, ed ora spiego perché è accaduto il contrario. Poi è arrivato il Manchester United, che si è fatto sentire con noi e con l’entourage del ragazzo ricevendo da noi una risposta ufficiale che vi lascio qui, in cui dicevamo che non avevamo intenzione di lasciar partire Dorgu a gennaio. E non parlando di cifre, non chiedendo rilanci. Questo, anziché stoppare lo United, ha sortito l’effetto opposto. Il Manchester ha così insistito, noi abbiamo chiesto più volte di rinviare il tutto in estate, promettendo anche al giovane che non avrebbe perso l’opportunità. Anche per noi era uno step storico, solo volevamo farlo a luglio. Gli inglesi ci hanno comunicato la loro volontà, del club e del suo allenatore, di immediatezza. C’è stato un aut-aut, o adesso o mai più, dando questo messaggio anche allo stesso calciatore. Dorgu non si può giudicare, hai 20 anni e ti arriva il Manchester United con un’offerta del genere. L’insieme di questo fattori ci ha portato a pensare che dalla coerenza saremmo passati ad un impuntarsi stupido. Ora parliamo del reinvestimento delle risorse. C’è preoccupazione che quest’introito vada ad un precedente risanamento frutto della retrocessione in B sommata ai due anni cadetti di Covid i quali ci hanno portato un -27. Calcio e Finanza ha fatto un articolo su un documento ufficiale, ma lo ha fatto nei giorni dell’addio di Dorgu. Questo per dire che il ripianamento del -27 sarebbe arrivato a prescindere dall’ultimo acquisto tramite tre plus di bilancio di fila. Quindi gli introiti di Dorgu vanno al di là del ripianamento. Si è parlato di debiti, che io ho detto siano stati azzerati. Ed è una grande verità. Ci sono delle passività che vanno a bilancio, come la svalutazione dei calciatori, che però non sono soldi che devi a qualcuno. Semplicemente influiscono su quel -27 che ripiani con tre bilanci positivi di fila, come stiamo facendo a prescindere dalla plusvalenza di Dorgu. Ora, questo non vuol dire che il giorno dopo aver ceduto Dorgu buttiamo 30 milioni sul mercato, non è così che fa il Lecce. Noi dobbiamo continuare a prendere giocatori a 2 per formarli, andando ovviamente ad accrescere l’aspetto delle possibilità. Un altro aspetto: nessuno dei soci ha mai preso 1 euro. Abbiamo investito 26 milioni per la nostra scalata, cosa che ha fatto anche il Napoli investendo e poi dando sostenibilità ad una società strutturata. E’ così che un certo tipo di società fanno calcio. Noi abbiamo fatto un regalo al territorio, investendo soldi privati che qui non è facile reperire. Le aziende locali come sponsor tramite Confindustria sono riuscite a sommare 27mila euro, quest’anno la Camera di Commercio ha provato a fare lo stesso per acquistare uno skybox da 50mila euro tramite aziende locali e non ci è riuscita. Noi invece abbiamo investito 26 milioni nel Lecce, facendo una scalata che non era scontata. C’è chi ha speso 70 milioni ed è ancora in C. Sostenibilità non vuol dire che non si investe, ma che si generano ricavi reinvestiti”. Il tifoso non c’entra nulla, perché girano numeri a casaccio. Ad esempio sugli innesti. Parliamo di cifre reali che entrano nel club, per Pongracic sono entrati 10 milioni e per Gendrey poco più di 6. Si riduce di parecchio. Grazie al lavoro dei direttori abbiamo fatto cessioni importanti, incassando escluso Dorgu 40 milioni effettivi, spendendone 42. Però io so che quei 42 diventeranno 200. Il tifoso sbaglia perché ha numeri sbagliati, c’è chi dice che ci mettiamo i soldi in tasca. Affrontiamo questo tema, perché ai tempi di Semeraro si ruppe tutto dicendo che se li intascavano anche se avevano in realtà perso 100 milioni. Il tifoso può stare tranquillo, i soldi di Dorgu verranno reinvestiti. E’ un tema che verrà sgomberato. Abbiamo fatto un accordo con l’Ordine dei commercialisti e metteremo a disposizione un professionista per ogni curiosità che i tifosi possano avere. Dorgu verrà pagato in 5 anni, perché anche i grandi club come il Manchester United chiede le rateizzazioni. Quindi noi ora ci troviamo a giocare un campionato sudatissimo, è una bella stagione, sono carico in questo momento storico. Dobbiamo stare tutti uniti, guardare a Parma quanto abbiano inciso i tifosi”. Io credo che sul mercato le abbiamo provate tutte. Io credo che abbiamo fatto un mercato da Lecce, spendendo 2 milioni per giocatori validi. Magari se lo stesso giocatore viene pagato 8 il tifoso è contento. Pensate a Pierotti, lo scorso anno si diceva non avessimo fatto abbastanza perché avevamo acquistato lui a 1,2 milioni. Se oggi me lo chiedono a 8 milioni io non lo do, quindi credo che per quelle che sono le nostre possibilità e caratteristiche il Lecce provi sempre a fare il massimo. Ovviamente siamo in piena regola anche con i rapporti con il fisco. Sui costi delle cessioni sono tanti gli aspetti ad influire ed è giusto parlarne. Prendiamo ad esempio Gendrey, perché giocatori così li puoi avere a zero come fatto da noi se poi fai degli accordi come riconoscere percentuali future al club che te lo cede ma anche agli intermediari che possono aver favorito la trattativa. Sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione. Poi non dimentichiamo che ci troviamo in una Serie A complicatissima, con di fronte club che investono cifre importanti come Como, Parma e non solo. Non dimentichiamo che si è parlato tanto di fair play finanziario, un tetto che noi ci siamo auto imposti perché è importante per stare in salute come club. Siamo stati criticati perché parliamo del centro sportivo magari dopo una sconfitta. Non dobbiamo farci trascinare dal risultato del momento, un club come il nostro deve convivere con la sconfitta. Non dobbiamo fermarci all’oggi, serve visione a lungo termine. Non so perché il centro sportivo sia stato preso in antipatia da alcuni, io non mi stancherò mai di sottolineare invece l’importanza di alcune cose perché sono sintomo di salute e lungimiranza. Il centro sportivo ti porta meno infortuni, quindi punti. E’ importante e non dobbiamo farci prendere troppo dalle difficoltà del momento”.