Svezia, sparatoria in una scuola di Örebro, vicino a Stoccolma: undici morti

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di
Irene Soave

La polizia esclude il movente terroristico: l’aggressore, un 35enne sconosciuto alle forze dell’ordine, si sarebbe tolto la vita

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La figura nera di un uomo armato attraverso il vetro della porta d’ingresso, uno sparo, il panico di uno studente che cammina lungo il corridoio: l’attentatore che ieri, al campus Risbergska di Örebro, si è macchiato della «più grave sparatoria di massa della storia del Paese» — così il premier Ulf Kristersson, affranto, ieri sera — è ancora solo una sagoma sfocata nelle ricostruzioni che la polizia divulga con parsimonia. I morti sono 11, tra cui lui stesso, suicida. 

La sola immagine che ne circola è quella di questo video, pochi secondi girati al di qua della porta, da uno studente anonimo. «Ho sentito gli spari solo perché mi ero tolto le cuffie», ha detto ai giornalisti. È scappato e una volta fuori ha filmato l’attentatore. Poi ha chiamato la fidanzata per dirle che era in salvo. Erano le 12.35.  




















































 

Örebro, 200 chilometri a ovest di Stoccolma, nel cuore lacustre e verde della Svezia, di cui è la sesta città. La sparatoria ha luogo nel campus di Risbergska: un’ex università che ora ospita diverse scuole, compresa la Komvux, istituto per adulti — corsi di recupero anni scolastici, di lingua svedese, di avviamento professionale, molto frequentati da migranti — dove la sparatoria di ieri ha avuto luogo. Classi semivuote perché ieri la maggioranza degli studenti della Komvux aveva sostenuto un esame, ed era già a casa. 

Di ricostruzioni la polizia è parca — il primo ministro ha invitato il pubblico a «evitare le congetture» — ma sono molte le testimonianze di prima mano. 

Un video di spari in cortile: i media parlano di attacco avvenuto con un’arma automatica, in ogni caso i suoni degli spari sono singoli, e non a raffica. Un video di ragazzi sotto i banchi, con la sirena d’allarme che suona. I racconti di Omar, 18 anni, e Nahom, 19, che i bidelli hanno chiuso a chiave in classe quando è iniziato l’allarme. La preside Ingela Bäck Gustafsson, scappata dal retro per rifugiarsi in un negozio vicino. L’amica di un insegnante riceve un messaggio da dentro la scuola: «Qui stanno sparando. Ti amo». Lui si salverà. 

Al vicino Policlinico universitario sono entrati cinque feriti: uno grave, uno già dimesso, quattro sotto i ferri per tutto ieri. Tutti i morti della sparatoria, ha fatto sapere la polizia, sono stati trovati dentro l’edificio, e si sta lavorando per identificarli.  

Tra questi c’è l’attentatore: il ministro della Giustizia Gunnar Strömmer ha detto che i suoi moventi non sono chiari; che si pensa abbia agito da solo; che la scuola, come tutte le scuole del Paese, è considerata sicura già da oggi; che la «pista» di un atto terroristico, per il momento, è scartata. Per il resto, di lui si sa poco o nulla. 

Uomo, 35 anni, verosimilmente svedese, ignoto alle autorità e senza legami con il crimine organizzato delle gang che imperversano in Svezia. Così lo ha identificato Roberto Eid Forest, capo della polizia cittadina. «Non possiamo comunque escludere complici». La casa del sospettato sarebbe già stata perquisita. 

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Online circola un cognome: Andersson. Come dire «Rossi», e su X c’è chi scrive «il cognome più svedese di tutti, sarà stato stufo marcio come tanti di noi». Stufo marcio, sottinteso, dei migranti che formano gran parte del corpo studenti di Komvux. «Se fosse stato un musulmano, di terrorismo si parlerebbe eccome», scrivono altri. Altri ipotizzano legami con la guerra di gang che da inizio anno imperversa nel Paese, con esplosioni e regolamenti di conti. Verso sera, la rabbia dei social si indirizza verso l’Aftonbladet, che ha intervistato il padre del presunto colpevole, ignaro di tutto, e ha pubblicato e poi ritirato dal sito la breve intervista. Da tutto il mondo arrivano condoglianze e solidarietà. Per primo il re di Svezia Carlo Gustavo. Poi Ursula von der Leyen, Zelensky, Macron.  

4 febbraio 2025 ( modifica il 5 febbraio 2025 | 09:37)

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