Cinema, una Calabria ancora tutta da raccontare • Meraviglie di Calabria

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Sempre più ricercata e sorprendente, da un po’ di anni la Calabria è diventata un set a cielo aperto per il Cinema. Sono infatti tante le produzioni che l’hanno scelta per ambientare le loro storie, alimentando un settore che può diventare un buon traino per lo sviluppo culturale ed economico, ma soprattutto palestra per tanti giovani calabresi, attori, registi emergenti e figure professionali che lavorano dietro le quinte. In Dieci Minuti, la rubrica in onda su L’altro Corriere TV, ha avuto il piacere di ospitare Francesco Mollo, testimone diretto dell’evoluzione del settore cinematografico calabrese. È giornalista, fotoreporter, documentarista e location manager. Ha lavorato alla produzione di documentari e reportage sui temi legati alla marginalità sociale e alle trasformazioni del territorio fino ad arrivare al settore audiovisivo, con collaborazioni importanti in produzioni internazionali, e continua a contribuire alla crescita del comparto cinematografico calabrese.

La sua attività si svolge tra Berlino e la Calabria, dove torna spesso. Una storia, da questo punto di vista, comune a tanti, partiti verso città dove le opportunità di lavoro sono maggiori. «Sì, è una storia abbastanza frequente. Anche se devo dire, per una questione di identità, io mi considero ancora a tutti gli effetti calabrese. Non è un caso che io abbia due armadi, due posti dove tengo le mie cose. Viaggio leggero, perché amo pensare che vivo ancora in Calabria, mi sento più un nomade che un emigrato».

Francesco ha lavorato per tanti anni in un giornale, e da sempre coltiva la passione per la fotografia e per il Cinema, appunto, che lo ha portato a costruire una carriera in continua evoluzione, per esempio come location manager, ma anche coautore e aiuto regista di un documentario di successo come Askòs, che si è aggiudicato il “Premio Università di Firenze” alla VI edizione del Firenze Archeofilm. «Mi sono allontanato dal giornalismo classico perché volevo entrare più dentro le cose, e l’industria cinematografica mi dà questa opportunità. Una delle cose più belle l’ho fatta in Calabria. Nonostante io viva ora prevalentemente a Berlino, continuo a lavorare molto qui.  “Askòs, il canto della Sirena” è un bellissimo documentario firmato insieme ad Antonio Martino. Racconta di un reperto trovato negli anni Ottanta a Strongoli, in provincia di Crotone, che attraverso il mercato clandestino dei tombaroli, è finito al Getty museum di Malibù, in California. Il reperto poi è ritornato in Calabria, grazie all’intervento del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. È tornato al museo di Crotone, quindi a casa, no? La storia mi piace perché non solo è una storia di successo e della nostra cultura, ma anche perché parla di un ritorno. C’è questo legame che ci unisce nel film: racconta la storia dell’oggetto, ma anche la nostra storia».

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Da consulente giornalistico ha lavorato per un documentario che ha raccontato una storia dimenticata, e forse ai più sconosciuta: quella di Tony Gaudio, il premio Oscar tutto calabrese e primo della storia del Cinema italiano. «Sì, dimenticata come tante storie calabresi. Storie anche di partenze, e quella di Gaudio è proprio un emblema, perché questo pioniere della fotografia che comincia a lavorare come fotografo a Cosenza, va in America (e non, anche in questo caso, come un migrante che ha bisogno di andare lì per lavorare, perché il lavoro ce l’aveva) con il desiderio di crescere, di fare il grande cinema. E ci riesce, perché lavora con le star più importanti e vince un Oscar. Però di questo Oscar si perdono le tracce. Infatti in Italia non ne giunge notizia, nessuno saprà per molti anni che addirittura lo vince prima di De Sica. La Open Fields – che è una casa di produzione che si sta facendo conoscere in Italia – attraverso la regia di Alessandro Nucci, ha tirato fuori questa storia in modo veramente molto interessante. Tra tanti, è importante dirlo, è l’unico documentario nella lista dei papabili agli Oscar di quest’anno».

Si prova grande soddisfazione nel lavoro di ricostruzione di una storia passata, nel ricomporre il mosaico che ha dato luce a una figura dimenticata. Per Mollo, però, grande appagamento deriva anche dal ruolo di location manager per tantissimi lavori come – ultimo in ordine di tempo – Sandokan, la serie girata in Calabria. «Devo dire che in Calabria è un ottimo momento per dedicarsi a questo lavoro, in questo settore, con la Calabria film Commission che sta facendo tante cose, e anche la regione – forse con un ritardo maggiore in questi termini – che sta recuperando con tanti investimenti, tanti lavori, progetti, tra cui appunto Sandokan, che andrà in onda in autunno sulle reti Rai, e che è stato un lavoro colossale.

Anche in altri lavori, come The Good Mothers, vincitrice dell’Orso D’Oro per la categoria Serie al Festival di Berlino 2023, che è andato su Disney+, ho fatto il location manager, cioè quella persona che si occupa di trovare i luoghi adatti alla sceneggiatura e li suggerisce al regista, alla macchina produttiva, e diventano parte integrante del film. Anche questa è una bella professione che fortunatamente si riesce a fare anche in Calabria. Speriamo che si riesca a farlo ancora per un po’ di anni, prima che le nuove tecnologie, soprattutto l’intelligenza artificiale, ci tolgano anche il gusto di fare il cinema ancora un po’, come dire, artigianale».

Con la Calabria, viene da dire, si vince facile perché è un set a cielo aperto. «Questo è il motivo per cui lavoro molto e bene in Calabria. È una regione che è ancora tutta da scoprire».

Oltre al lavoro della Calabria Film Commission, ci sono dei giovani registi, anche calabresi, che hanno osato, decidendo di fare film qui. Sono ragazzi che puntano molto sulla Calabria, e bisogna dare loro merito. «Sì, è un merito dei registi, dei produttori, è un merito collettivo. È un gruppo di persone che sta crescendo. Hanno creato piccole case di produzione che lavorano. Si formano per decidere di rimanere qui a fare i registi, scenografi, sceneggiatori. Dentro tutto questo, la Film Commission sta cercando di tenere le fila di questo mondo e sostenerlo economicamente. Il cinema costa, questo è l’unico problema».

Si parla di Calabria, ma c’è un posto in particolare nel cuore di Francesco, che è Joggi. «È vero. È il mio luogo dell’anima, il posto dove comunicare, dove tengo le cose importanti. Per esempio, i libri, quando ho finito di leggerli, tornano tutti a casa. Qui tengo i dischi, le cose che mi servono per ricaricarmi e per dirmi chi sono, perché questa è la cosa importante. I luoghi sono anche pezzi della nostra identità e Joggi è un elemento fondamentale della mia, dal quale non posso prescindere».

Tra i lavori più importanti c’è stato Space Beyond, nato da un’idea dell’astronauta Luca Parmitano e Fabio Fagone. Una coproduzione italo-tedesca, che ha visto anche la partecipazione di LattePlus Production di cui Mollo fa parte, che ha ricevuto il patrocinio dell’ESA, dell’ASI, dell’Ambasciata Italiana a Berlino ed ha avuto il supporto tecnico di NASA, Roscosmos e IBM. Un documentario andato poi in onda su Sky Arte. «Il documentario su Luca è stato una delle due cose che ho fatto fuori dalla Calabria, girato nella sede dell’Agenzia Spaziale Europea a Colonia, realizzando sia un documentario, sia un corto».

E se si parla di progetti in cantiere «La cosa nuova che faremo è sempre in Calabria, a Crotone. Non posso dire molto, ma Crotone potrebbe essere, quest’anno, l’open source per un paio di cose interessanti. Poi c’è un altro prodotto che faremo, sempre con la Open Fields, in giro nella Calabria, una regione che ha davvero tante cose da mostrare. Ci saranno cose nuove, e saranno molto grandi».

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Per rivedere l’intervista QUI

(Da.Ma.) info@meravigliedicalbria.it





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link