Elicottero precipitato, l’erede dei salumi Lorenzo Rovagnati e i due piloti morti sul colpo

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Sarebbero morti sul colpo Lorenzo Rovagnati, 41 anni, amministratore delegato ed erede con il fratello Ferruccio dell’omonimo salumificio industriale, e i due piloti che si trovavano a bordo dell’elicottero precipitato la sera del 5 febbraio intorno alle 19.20. 

Il luogo dell’incidente è Castelguelfo, frazione di Noceto, in provincia di Parma, vicino alla via Emilia, nella proprietà del maniero medievale di proprietà della famiglia Rovagnati. La zona era avvolta da una fitta nebbia.

In particolare, Rovagnati è stato trovato all’interno del velivolo. Lo schianto è avvenuto poco dopo il decollo per cause da chiarire, nell’area del decollo stesso. Lo precisa il procuratore di Parma Alfonso D’Avino che coordina le indagini dei carabinieri. 

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Le salme sono a disposizione dell’autorità giudiziaria per le autopsie, mentre l’area è sotto sequestro, disposta pure per la documentazione informatica relativa al volo.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del Volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta sull’incidente aereo, inviando una squadra investigativa. Il velivolo è un A109 con marche di registrazione I-CPFL. La procura della Repubblica di Parma ha ordinato il sequestro della scatola nera e dei piani di volo.

Oltre all’imprenditore sono state identificate nella notte le altre due vittime. Si tratta dei due piloti Flavio Massa, 59 anni e Leonardo Italiani, 30 anni. L’elicottero andato distrutto nell’impatto col suolo era del tipo Agusta Westland AW109. Le indagini sull’incidente sono condotte dai carabinieri del comando provinciale di Parma.

Le possibili cause: un errore per la nebbia o un guasto meccanico

Tra le possibili cause dell’incidente su cui lavorano gli inquirenti ci sarebbe stato un errore del pilota causato dalla scarsa visibilità per la fitta nebbia oppure un guasto meccanico all’elica di coda. È intervenuta anche la squadra rilievi del nucleo investigativo del comando provinciale di Parma, oltre ai vigili del fuoco e ai soccorritori che stanno lavorando per estrarre i corpi delle vittime dai rottami del velivolo.

Sposato nel 2019, era in attesa del terzo figlio

Lorenzo Rovagnati ha tre anni in meno di Ferruccio, il fratello maggiore. L’imprenditore si era sposato nel 2019 con Federica Sironi nella chiesa dei Santi Gervaso e Protaso a Macherio, in provincia di Monza e della Brianza. Dalla coppia sono nati due figli e un terzo è in arrivo.

Il sindaco: “C’è stato un rapporto molto forte, è una famiglia di grande umiltà”

Fabio Fecci, sindaco di Noceto, racconta: “Ho avuto il grande piacere di conoscere Lorenzo quando veniva con il papà. È da più di 30 anni che conosco questa famiglia, da quando si sono insediati, hanno acquistato il maniero di Castelguelfo e realizzato gli allevamenti di suini”.

Osserva il primo cittadino: “C’è stato un rapporto molto forte, è una famiglia di grande umiltà. Il padre era una persona semplicissima, un grande imprenditore, e Lorenzo stava incarnando tutto quello che ha realizzato il papà insieme alla mamma e al fratello. È una tragedia tremenda che colpisce tutta la nostra comunità. È stato molto vicino a noi nelle varie iniziative sociali, culturali e ricreative”.

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Ogni mercoledì raggiungeva il castello in elicottero

Rovagnati sarebbe stato solito raggiungere Castelguelfo quasi tutti i mercoledì, partendo in elicottero dalla sua abitazione situata nel milanese e atterrando vicino al maniero in provincia di Parma. Ancora da stabilire se l’incidente sia avvenuto durante l’atterraggio o nel corso di un’altra manovra.

La zona di pianura dove è avvenuto lo schianto è vicino alla via Emilia. Il castello medievale si trova a metà strada tra Parma e Fidenza, a poca distanza dall’uscita dell’A15. All’interno della tenuta ci sono un vasto parco con un laghetto e un eliporto privato, edifici e cortili.

La proprietà della famiglia Rovagnati è circondata da campi coltivati. Sembrerebbe che non ci siano testimoni oculari dell’incidente, anche a causa della pesante nebbia.

Il marchio Rovagnati e l’idea del Gran Biscotto

La storia dell’azienda Rovagnati inizia nel 1952 a Biassono, oggi provincia di Monza e Brianza, dove Angelo Ferruccio Rovagnati produce burro e formaggi da vendere all’ingrosso. Il figlio Paolo fa le consegne in bicicletta e parla con i clienti, finché ha un’intuizione: in Lombardia nel settore caseario la concorrenza è agguerrita, mentre in quello dei salumi ci sono ancora vasti spazi da conquistare.

E se con il prosciutto crudo sono le aziende emiliane a farla da padrone, il prosciutto cotto, considerato fino a quel momento un prodotto di qualità inferiore, può essere reinventato per offrire qualcosa di nuovo. Paolo Rovagnati è convinto che, studiando e sperimentando nuovi metodi di produzione, si possa arrivare a un prosciutto di eccellenza.

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Nel 1968 Paolo assume la guida dell’azienda e inizia a trasformarla da impresa familiare a marchio di livello internazionale. Nei decenni seguenti le sue intuizioni fanno crescere l’azienda trasformandola in una delle più importanti nel settore dei salumi in Italia e nel mondo, fino ad arrivare a un fatturato da oltre 300 milioni di euro l’anno e a 1.200 dipendenti in 20 Paesi.

Negli anni ’80 mette a punto “il prosciutto cotto perfetto”, chiamandolo Gran Biscotto e caratterizzandolo con un marchio a fuoco sulla cotenna come faceva fino ad allora solo il Consorzio di Parma. Le pubblicità con Mike Bongiorno rendono presto il Gran Biscotto famoso in tutta Italia.

Rovagnati continua la sua crescita producendo oltre 20 tipi diversi di prosciutti cotti, con un ampliamento della struttura produttiva e impianti sempre più all’avanguardia. Dopo la morte di Paolo nel 2008 a 64 anni, dal 2010 l’azienda passa sotto la guida dei fratelli Ferruccio e Lorenzo, assume un’impronta internazionale e comincia a esportare in diversi Paesi europei ed extra europei tra cui Francia, Belgio, Germania, Irlanda e Stati Uniti.

L’azienda Rovagnati acquisisce inoltre Berkel, storico marchio di affettatrici, e Pineider, azienda tipografica italiana. Nel 2020 apre il primo stabilimento produttivo all’estero, a Vineland nel New Jersey. Nell’ultimo periodo era proprio Lorenzo ad avere assunto le redini dell’azienda.

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