Rendimento del 24% in due anni con questo Fast Cash Collect su Italia

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Con il nuovo Fast Cash Collect ISIN XS2938793465 di Barclays, disponibile sul mercato italiano dal 31 gennaio, si investe su quattro cavalli di razza della Borsa italiana, Unicredit, Ferrari, Moncler e Leonardo, con l’obiettivo di portare a casa ogni mese, per due anni, una cedola dell’1%, per un rendimento annuo del 12%.

Come succede per la maggior parte dei certificati azionari, i premi sono condizionati a una barriera e godono dell’effetto memoria. La barriera è profonda, collocata al 55% dei valori iniziali (strike), fissati alla chiusura di ieri (05 febbraio). I premi, quindi, verranno pagati a condizione che in ogni data di osservazione mensile nessuno dei quattro titoli azionari sia sceso più del 45% rispetto al suo strike.

La stessa barriera al 55% entrerà in gioco anche alla scadenza per il rimborso del valore nominale (100), che verrà interamente rimborsato se il peggiore dei sottostanti non evidenzierà una discesa superiore al 45% dal valore iniziale.

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Basterebbero queste tre caratteristiche a rendere il prodotto molto interessante. Ricordiamole:

  • Premi mensili con memoria dell’1% (12% annuo),
  • Barriere premi e scadenza profonde al 55%,
  • Titoli sottostanti di grande qualità e dai fondamentali solidi,
  • Possibilità di rimborso anticipato con un trigger Autocall decrescente già a partire da aprile al 95% degli strike.
  • Efficienza fiscale: le cedole possono andare a compensare eventuali minusvalenze pregresse.

Il Fast Cash Collect di oggi (ISIN XS2938793465) teniamo anche presente è stato emesso dall’emittente inglese insieme ad un altro prodotto con le medesima struttura ma sul comparto bancario italiano e con premi mensili dell’1,17% (ISIN XS2938793119), l’approfondimento Qui.

C’è una quarta caratteristica che fa del certificato ISIN XS2938793465 uno strumento quanto mai prezioso nell’attuale fase di mercato. Si tratta dell’autocall super veloce con trigger level decrescente (step down), pensato per rendere molto probabile il rimborso anticipato prima della scadenza naturale del prodotto. Infatti, il certificate potrà essere richiamato anticipatamente ogni mese già a partire da aprile.

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Se alla data di osservazione del 7 aprile il sottostante con la performance peggiore avrà una quotazione pari o superiore al 95% del Valore iniziale (trigger level), scatterà l’autocall. L’investitore sarà rimborsato al 100% del valore nominale del certificate (100 euro), incasserà l’ultima cedola e le cedole eventualmente non pagate e trattenute nella memoria del prodotto. A quel punto l’investimento si chiude e nessun premio sarà più distribuito.

Se invece ad aprile non ci sarà il rimborso anticipato, il trigger level scenderà il mese successivo di un punto percentuale al 94%, e via così mese dopo mese, arrivando a un minimo del 74% nel gennaio 2027.

I punti di forza del prodotto

Il punto di forza di questo certificate sta nel fatto che la durata di soli due anni e l’autocall super veloce, incidono notevolmente sugli algoritmi usati per strutturare il prodotto, rendendo possibile realizzare uno payoff con un rendimento più alto della media dei certificate comparabili.

A meno che il mercato azionario venga investito da un cataclisma, con un prodotto come questo l’investitore si trova in una situazione di win win. Se non scatta l’autocall e l’investimento arriva a scadenza, l’investitore si porta a casa senza patemi d’animo un buon rendimento del 12% all’anno per i prossimi due anni (24% di rendimento complessivo). Per niente disprezzabile.

Se invece scatterà l’autocall e quindi il rimborso anticipato già nei prossimi mesi, il prodotto permette di incassare comunque un premio difficilmente riscontrabile in altri strumenti d’investimento.

Con un mercato in cui i vecchi conflitti armati, le nuove guerre commerciali e le dirompenti novità dell’AI stanno facendo salire la volatilità, avere un autocall al 95% degli strike già dal secondo mese è un vantaggio, non una penalizzazione. Nell’eventualità di un rimborso velocissimo già ad aprile, l’investitore porterà comunque a casa il 2%, che diventerà il 3% il mese successivo. E quando sarà rimborsato, prenderà il tempo necessario per riconsiderare con calma le sue scelte di investimento.

Nella tabella qui sotto possiamo vedere il calendario delle cedole e delle possibili date di Autocall del certificato ISIN XS2938793465):

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Due scenari possibili alla scadenza finale

Se il certificate non verrà rimborsato anticipatamente, alla scadenza finale del 5 febbraio 2027 si potranno verificare due scenari:

  • Se tutti e quattro i sottostanti quoteranno sopra la barriera, o allo stesso livello, il certificate verrà rimborsato al valore d’emissione di 100 euro. L’investitore riceverà l’ultima cedola e l’investimento si chiuderà con pieno successo.
  • Se invece alla scadenza finale anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto la barriera, il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore accusi un ribasso del 60% dal Valore iniziale: il certificate verrà rimborsato a 40 euro (40% del Valore iniziale).

Sottostanti di qualità

A rendere ancora più interessante il prodotto di oggi (ISIN XS2938793465) è l’alta qualità dei quattro titoli sottostanti del basket worst of.

UNICREDIT – Prendiamo Unicredit, seconda banca italiana, protagonista di una incredibile campagna di M&A, che se avrà successo modificherà notevolmente il suo perimetro di attività.

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Unicredit si pone come compratrice contemporaneamente della tedesca Commerzbank, banca che capitalizza 22 miliardi di euro, e della milanese Banco BPM, per la quale è pronta a mettere sul piatto 10 miliardi. In più ha appena ufficializzato di possedere il 4% di Generali per circa 2 miliardi di euro. Il titolo da inizio anno è salito del 16%, sfidando la legge di Borsa che penalizza chi fa acquisizioni.

Il prossimo 11 febbraio il Ceo Andrea Orcel presenterà i risultati del 2024, con il consensus degli analisti si aspetta un utile netto di 9,3 miliardi di euro, in calo del 2% rispetto al 2023.

Su 18 analisti che coprono Unicredit, 13 sono per il “Buy” e nessuno è posizionato al ribasso. La media dei target price è 46,5 euro, prezzo più alto del 4% rispetto ai 44,6 euro attuali.

FERRARI – Con i suoi 86 miliardi di market cap, Ferrari è la società di Piazza Affari con il più alto valore di Borsa. Dall’inizio dell’anno le azioni sono già salite dell’8%.

Il 4 febbraio la società ha presentato i conti del 2024, nettamente migliori delle attese degli analisti. I ricavi netti sono cresciuti dell’11,8% a 6,6 miliardi di euro, l’utile ha avuto un incremento del 21,3% a 1,526 miliardi.

Per il 2025 Ferrari si aspetta di realizzare ricavi superiori ai 7 miliardi.

Il prezzo di chiusura del 5 febbraio, adottatto come strike dal certificate, è 443,80 euro. Il consensus degli analisti prevede nei prossimi 12 mesi un rialzo del 7% con il prezzo che dovrebbe arrivare a 473 euro.

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MONCLER – I recenti dati dell’inglese Burberry, migliori delle attese degli analisti, hanno riacceso l’interesse sul settore del lusso, che negli ultimi tempi ha navigato in acque difficili soprattutto per il calo dei consumi in Cina. Moncler si è comunque difesa bene: negli ultimi 12 mesi il titolo è salito del 5% e dall’inizio dell’anno segna un rialzo del 19%.

La società presenterà i risultati del 2024 il prossimo 13 febbraio. Gli analisti si aspettano ricavi in lieve crescita a 3,03 miliardi di euro, dai 2,98 miliardi del 2023. I profitti sono previsti in lieve calo a 607 milioni (da 612).

Il prezzo di chiusura del 5 febbraio, adottato come strike, è 60,86 euro. Il target price medio degli analisti è più basso del 5%, pari a 57,8 euro.

LEONARDO – Fra i leader europei del settore Difesa, Leonardo ha ampiamente beneficiato della guerra in Ucraina. I conti del 2024, che saranno annunciati il 12 marzo, dovrebbero mostrare una crescita dei ricavi del 12,5% a 17,1 miliardi di euro. Il consensus degli analisti si aspetta un balzo dell’utile del 44% a 950 milioni. Negli ultimi 12 mesi il titolo è salito dell’85%.

Il prezzo di chiusura del 5 febbraio (adottato come strike) è 30,0 euro. La media dei target price degli analisti è 31 euro (+3%).



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