Straface (Consiglio Calabria): ‘Quattro milioni per contrasto al Gap’

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Quattro milioni di euro per il contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap), finanziati alla Calabria dal ministero della Salute. Oltre 3 milioni di euro di fondi mai spesi dal 2012, recuperati e investiti nel campo della prevenzione e del reinserimento sociale e lavorativo di ex tossicodipendenti, nella formazione degli operatori e delle comunità terapeutiche e in un piano di comunicazione dissuasiva mirato. La recente istituzione dell’Osservatorio regionale sulle dipendenze patologiche.

È la prima volta che nella storia della Regione Calabria viene ascoltata e coinvolta da protagonista, allo stesso tavolo, la rete delle Comunità terapeutiche rispetto ad un tema così importante e delicato come le dipendenze patologiche.

A sottolineare l’importanza del momento epocale segnato dall’incontro promosso dal presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, con i responsabili delle Comunità, è la presidente della terza commissione Sanità del consiglio regionale e delegata al tema delle Dipendenze patologiche da sostanze d’abuso legali e illegali e comportamentali, Pasqualina Straface, che nell’occasione, anche alla presenza del dirigente del settore del Dipartimento Salute e Welfare che comprende le dipendenze patologiche della Regione Calabria Francesco Lucia, ha presentato i risultati dei diversi progetti avviati in collaborazione con le comunità terapeutiche ed i Servizi per le dipendenze (SerD) delle cinque Aziende di servizi alla persona calabresi e quelli previsti dal tavolo operativo che su imput della stessa Straface si riunirà già nella settimana prossima, per mappare domanda ed esigenze.

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SUBITO UN TAVOLO OPERATIVO PER MAPPARE ESIGENZE ED INTERVENIRE – Tutti i presenti hanno espresso apprezzamento per l’eccezionalità di un’iniziativa senza precedenti, finalizzata a confrontarsi su esigenze, criticità e prospettive ed offrire risposte concrete alle emergenze.

DA COLLABORAZIONE PROGETTUALITÀ IMPORTANTI PER PREVENZIONE E CURA – Nel corso dell’incontro, ospitato al 12esimo piano della Cittadella regionale, a Catanzaro, sono stati illustrati tutti gli interventi messi in campo con l’avvio di un rapporto stabile, di ascolto e di recepimento di proposte da parte delle comunità terapeutiche calabresi rappresentate dall’associazione regionale Crea Calabria, nella quale si riconoscono tutte le diverse realtà non profit operanti per il recupero e la prevenzione delle tossicodipendenze. “Da questa collaborazione e dal continuo confronto, coadiuvati dal Dipartimento Salute e Welfare – sottolinea Straface – abbiamo potuto sviluppare le progettualità e gli interventi su questo tema che stanno avviando la nostra regione ad essere in linea con le altre.”

PRIMATO DELLE COMUNITÀ TERAPEUTICHE: GENERANO IMMIGRAZIONE SANITARIA – “Le Comunità terapeutiche – rilancia la presidente Straface – rappresentano quelle realtà sociali grazie alle quali molti giovani e le loro famiglie possono ritornare a sorridere alla vita: recuperati dalla schiavitù della droga e da una vita fatta di emarginazione, illegalità, rischio per la propria salute e quella degli altri. Le nostre Comunità terapeutiche, oltre alla passione e gli sforzi che mettono in campo per offrire occasioni di riscatto a chi è vittima delle droghe, hanno anche un piccolo primato: sono un pezzo della sanità calabrese che produce immigrazione e attrae utenza da altre regioni. Sono ormai almeno tre decenni che questo fenomeno si verifica in particolare dalle regioni Campania, Sicilia, Lazio da cui provengono utenti inseriti nelle nostre comunità.”

SI PROGRAMMANO NUOVI INCONTRI PER MIGLIORARE SERVIZI SPECIALISTICI – Tra i progetti futuri vi è quello dell’attivazione anche in Calabria, dei servizi specialistici per le dipendenze patologiche come le Comunità per le cosiddette Doppia diagnosi, quelle per gli alcolisti; l’avvio di programmi di cura e riabilitazione per giovani assuntori di droga; la revisione del sistema delle tariffe eccessivamente basse e non in linea con le altre regioni.

 







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