“Sustainable Tourism”. Il digitale spinge il settore del turismo: la ricerca e i risultati

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Dal report emerge che il 70,8% degli italiani utilizza il digitale per prenotare le proprie vacanze; il 67,5% degli intervistati non è disposto a spendere di più per viaggi più sostenibili.

In occasione della BIT (Borsa Internazionale del Turismo), che si terrà a Milano dal 9 all’11 febbraio prossimi, l’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, presenta il nuovo rapporto “Sustainable Tourism”. 

La ricerca utilizza l’indice DiSITM (Digital Sustainability Index), per analizzare la propensione dei cittadini che abitano nei Grandi Centri e nei Piccoli Centri urbani verso la digitalizzazione e/o la sostenibilità e analizza i comportamenti degli italiani rispetto alle app per il turismo con particolare attenzione a quelle che aiutano i turisti a fare scelte più sostenibili sotto il profilo economico, ambientale e sociale (app per la prenotazione di alberghi, hotel e ristoranti, etc).

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“La ricerca evidenzia come il digitale si confermi un potente motore di sviluppo per l’intero settore turistico.” – afferma Stefano Epifani (in foto), Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “È essenziale guidare le scelte e i comportamenti dei viaggiatori, incoraggiandoli a sfruttare maggiormente gli strumenti digitali e a privilegiare soluzioni di viaggio più sostenibili. Il turismo, infatti, ha un impatto significativo sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, e le tecnologie digitali potrebbero svolgere un ruolo chiave nel ridurlo in modo efficace.”

L’Italia è tra i Paesi europei in cui il turismo incide maggiormente sull’economia, contribuendo per circa l’11% al valore aggiunto nazionale e registrando 458,5 milioni di presenze nel 2024 (+2,5%). Il settore ha un forte effetto moltiplicatore: ogni 100 miliardi di euro spesi ne generano 255 in PIL, con ricadute su alloggio, ristorazione e manifattura. Secondo ISTAT, il turismo sostiene il 12% degli occupati e, nel 2024, la spesa turistica totale è stimata in crescita a 110 miliardi di euro (da 108 nel 2023). Tuttavia, l’aumento è trainato dagli stranieri (+6,9%), mentre i turisti italiani calano (-6,5%). Per il 2025 si prevede un trend positivo, con prenotazioni effettuate con maggior anticipo e soggiorni più brevi, segno di una maggiore attenzione ai costi. (Fonte: Centro Studi Confindustria)

Il digitale spinge il settore del turismo: la ricerca e i risultati:

Quanti italiani usano il digitale per prenotare i propri viaggi e come?

Il 70,8% degli italiani usa le tecnologie digitali per prenotare le proprie vacanze e dichiara di aver avuto una migliore esperienza proprio grazie all’utilizzo del digitale. La percentuale sale all’80,4% nella fascia d’età tra i 16 e i 17 anni e aumenta tra i laureati e tra i cittadini più digitalizzati e attenti alla sostenibilità. Il 64,4% degli intervistati è altresì convinto che la continua evoluzione del digitale come l’Intelligenza Artificiale porterà ad ulteriori miglioramenti dell’esperienza utente nel brevissimo, ovvero già nei prossimi 6 mesi. Soprattutto lo pensano i ragazzi tra i 16 e i 17 anni e i cittadini più digitalizzati e attenti alla sostenibilità (68,7).

“La facilità d’uso, la disponibilità, l’attenzione all’ambiente, al sociale e all’economia e la possibilità di analizzare più proposte turistiche per scegliere poi la più adatta alle proprie esigenze in pochi click, fanno del digitale lo strumento principe per far incontrare facilmente domanda e offerte di viaggi (da quelli tradizionali a quelli più green), spingendo il settore verso ricettività, mete e numeri prima difficilmente raggiungibili.” – ha continuato Epifani. 

Turismo più consapevole, contrasto al sovraffollamento turistico, scoperta di mete alternative e aiuto alle piccole e grandi realtà del settore

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  • Il 64,6% degli italiani afferma che le tecnologie digitali come l’Intelligenza Artificiale sono utili nell’affrontare il sovraffollamento turistico. In generale ne sono maggiormente consapevoli gli italiani più attenti alla sostenibilità e non digitalizzati (82,5%) rispetto a coloro che utilizzano il digitale e sono sensibili ai temi della sostenibilità (68,8%). Inoltre, per  il 69,1% degli intervistati la tecnologia consente di gestire le fasi del viaggio, dalla scelta della destinazione alla prenotazione, con maggiore consapevolezza e rispetto per la meta (54,3% abbastanza d’accordo, 14,8% molto d’accordo e 5,1% per nulla d’accordo). 
  • L’81,4% degli italiani tra quelli più competenti digitalmente e più attenti alla sostenibilità, sostiene che le applicazioni di prenotazione on-line di alberghi e ristoranti consentono di scoprire mete alternative, al di fuori delle destinazioni ordinarie, supportando gli operatori più piccoli. Al contrario, gli utenti meno attenti alla sostenibilità e meno digitalizzati pensano che queste app concentrino l’attenzione del turista sui posti più popolari, andando a favorire gli operatori più grandi (55,1% degli intervistati). Una percezione non corretta, quest’ultima, determinata dalla mancanza di cultura digitale e green da parte di questo gruppo di consumatori.

Il sovraffollamento turistico a livello globale incide negativamente sia sulla qualità della vita dei residenti sia sull’esperienza dei visitatori.” spiega Epifani. “Tuttavia, la tecnologia digitale potrebbe rappresentare una soluzione efficace per affrontare questo problema. Si tratta di una questione strettamente legata alla sostenibilità del settore, poiché gli effetti negativi del fenomeno si manifestano non solo sull’ambiente, ma anche sul tessuto sociale delle destinazioni coinvolte. Se impiegato in modo adeguato, il digitale potrebbe consentire una gestione più equilibrata dei flussi turistici, migliorando l’esperienza dei viaggiatori e apportando benefici concreti all’ambiente, all’economia locale e alle comunità residenti. Le recenti cronache hanno visto come un uso aggressivo dei social media possa diventare una vera e propria arma contro il territorio. Non dobbiamo confondere gli usi sbagliati del digitale con il digitale in sé. Ancora una volta, serve cultura digitale diffusa. E, ancora di più, serve cultura tout court”.

I giovani chiedono un turismo più green e sono disposti a spendere di più per viaggi più sostenibili

  • Il 67,5% della popolazione che dichiara di preferire strutture green, ma solo se a parità di costo. I più attenti alla sostenibilità delle mete turistiche sono i giovani: il 68,3% degli intervistati nella fascia tra i 16 e i 17 anni e il 61,2% in quella dai 18 ai 24 anni è disposta a spendere di più per soggiornare in strutture green. 

Ciò che emerge dai risultati è, per un’ampia fetta della popolazione, una significativa distanza tra scelte ideologiche ed economiche: infatti, pur dichiarando di preferire strutture green,  non sarebbe disposta a spendere di più per acquisirle.



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