Un 51enne sventa una truffa del falso incidente: vittima l’anziano padre

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“Mentre parlava al telefono con lei, suo figlio ha investito una ragazza sulle strisce. Ora è in caserma e rischia grosso, ma se vogliamo mettere le cose apposto, basta che paghi e tutto si sistema”. Suona così, quella che a tutti gli effetti avrebbe potuto concludersi nell’ennesima truffa del falso incidente ai danni di un anziano. Questa volta, però, il figlio che in teoria avrebbe dovuto trovarsi nei guai, è comparso per miracolo in casa del padre, riuscendo a sventare il tentativo di raggiro e a mettere in fuga i malviventi.

Un 51enne sventa una truffa del falso incidente: vittima l’anziano padre

La vicenda è avvenuta a Bordighera e vede come protagonista un uomo di 91 anni. Ecco come sono andati i fatti. Sono circa le 12, quando il novantunenne, come da cliché, riceve sul numero di casa la telefonata di un falso assicuratore, il quale vuole sapere se il figlio, 51 anni, è con lui, dato che da tutta la mattina non rispondeva. L’anziano riaggancia e telefona subito al figlio, avvisandolo che qualcuno lo stava cercando.

Il racconto del figlio

“Mi chiama e mi dice: ‘Guarda che ti ha chiamato l’assicurazione, dicono che è tutta la mattina che non rispondi’. A dir il vero, mi sembrava strano, perché non avevo ricevuto alcuna chiamata. Gliel’ho pure detto. Tra l’altro, e per fortuna, mi dice: ‘Già che ci sentiamo, passa da me che ho bisogno delle medicine’”.

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Un quarto d’ora dopo, il pensionato riceve un’altra telefonata, questa volta di un falso maresciallo dei carabinieri, il quale comunica che a seguito della precedente chiamata, il figlio, che aveva risposto al telefono mentre guidava, ha investito una ragazza sulle strisce pedonali. Il gioco, dunque, è fatto. Il padre si sente responsabile dell’accaduto, cade in preda al panico e imbambolato dalle continue domande dei truffatori, decide di collaborare. “Gli hanno chiesto di sottoscrivere una delega con la quale consegnava i soldi all’avvocato Mario Rossi. Sì, hanno usato proprio questo nome – prosegue il figlio -. Quindi, gli hanno detto, che la ragazza si trovava in ospedale e che i medici le avevano suturato una ferita alla testa con ventisette punti. Nel contempo, però, cercavano di confortarlo, dicendogli che comunque il figlio è un bravo ragazzo ed era risultato negativo all’alcol test”.

La richiesta di denaro

A quel punto è tutto pronto per passare alla classica richiesta di denaro. “Non gli hanno chiesto una cifra precisa. Gli hanno solo detto di racimolare tutto ciò che aveva in casa. Mio padre sottomano aveva circa duemila euro”. La somma di denaro sarebbe servita per pagare avvocati e assicurazione. Da lì a poco, insomma, sarebbe passato qualcuno a ritirare i soldi, che l’anziano avrebbe sicuramente consegnato pur di togliere il figlio dai guai. Tuttavia, provvidenza vuole, il figlio passa da casa, come pattuito alla mattina. “No n sapevo nulla, ma sono contento che i truffatori, probabilmente seduti in auto nei paraggi, vedendomi entrare in casa (l’anziano vive in un edificio indipendente, lontano da centro, ndr) abbiano preferito desistere e andarsene. Credo, che se avessi tardato dieci minuti, sarebbero riusciti a mettere a segno la truffa”. Cosa succede a quel punto. “Appena entrato ho visto, che mio padre aveva un’espressione molto provata, sembrava quasi drogato. Addirittura non mi riconosceva. Eppure, malgrado la non più giovane età, è una persona lucidissima. Mi dice: ‘Cosa ci fai qui? Non dovresti essere in caserma?’. Io sono cascato dalle nuvole. Non riusciva a capire, perché mi trovassi a casa. Quando ci siamo spiegati, alla fine, confessa: ‘Allora, hanno cercato di truffarmi’”.

Il figlio resta scioccato dal fatto, che il padre era talmente fuori di testa da aver posato la cornetta sul marmo, anziché sistemarla al suo posto. “Cercavano di tenerlo il più occupato possibile, sia sul fisso che al cellulare, in modo da impedirgli di chiamarmi”. I truffatori, che avevano un accento napoletano, gli hanno poi parlato di un falso maresciallo dei carabinieri, un certo Domenico Primo, il cui nome (ovviamente di fantasia) avevano già utilizzato in passato in altri tentativi di truffa

“Andate a trovarli i vostri cari – conclude il figlio – seguiteli sempre e teneteli con la guardia alta, perché la truffa è sempre dietro l’an – g olo”. E meno male, che non ha pagato, perché sicuramente i truffatori sarebbero di nuovo tornati in azione, chiedendogli altri soldi, oltre che tutti i preziosi che custodiva in ca sa



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