Consorzi di bonifica Emilia Romagna: 1,2 miliardi di euro in opere necessarie per fronteggiare il cambiamento climatico

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La lunga catena di eventi estremi che ha caratterizzato l’ultimo decennio, sia sotto forma di periodi prolungati di scarsità idrica, sia come drammatici fenomeni alluvionali distruttivi, mostrano chiaramente che le gravi ripercussioni territoriali del cambiamento climatico rappresentano una realtà conclamata cui porre rimedio per incrementare la capacità di adattamento e la resilienza delle comunità emiliano-romagnole. Gli impatti negativi che si sono frequentemente abbattuti sulla regione, anche rispetto ad altri comprensori nel panorama nazionale, hanno progressivamente generato danni ingenti alla popolazione e al sistema economico soprattutto quello a vocazione agroalimentare simbolo di valore e ricchezza del Made in Italy. Il mondo della scienza e della ricerca più approfondita sul mutamento del clima ci consegna la prospettiva di una ulteriore accelerazione nei prossimi anni di questi eventi estremi e l’intensificazione dei loro impatti su territori già indeboliti e dunque più fragili. I Consorzi di bonifica associati ad ANBI, in questa delicata fase storica, stanno facendo con responsabilità la loro parte e grazie alle linee di finanziamento intercettate, al consolidamento delle partnership con UE, Governi e Regioni e alla capacità progettuale unita alla rapidità di esecuzione stanno realizzando circa 300 opere per un valore di 3 miliardi di euro in Italia. E in questo scenario nazionale i Consorzi di ANBI Emilia Romagna rappresentano un terzo del valore complessivo per la realizzazione delle nuove infrastrutture o per l’adeguamento e ammodernamento di quelle esistenti: opere strategiche per la mitigazione e l’adattamento dei territori e il risparmio idrico, stoccaggio, derivazione e distribuzione della risorsa, consolidamenti arginali, casse di laminazione, tutte volte a migliorare la gestione della risorsa idrica da Piacenza a Rimini. Oggi gli 8 Consorzi di bonifica dell’Emilia Romagna più il CER Canale Emiliano Romagnolo, grazie ai finanziamenti ottenuti a partire dal 2018 fino al 2024 e nonostante il periodo dell’emergenza pandemica, stanno tutti lavorando a ritmo serrato per ultimare entro il 2026 infrastrutture per 800 milioni di euro che raggiungono 1,2 miliardi di euro (sommando anche le recenti ordinanze commissariali a seguito dell’alluvione del 2023 negli areali interessati). Rilevante è la percentuale di realizzazione dei progetti che per quanto concerne il solo PNRR è tra le più alte dell’intero Paese. Assolutamente rilevante anche le esternalità positive in termini occupazionali generate dagli interventi che hanno visto il coinvolgimento, oltre allo staff dei Consorzi, anche quello di 1.100 imprese molte delle quali del territorio. All’incontro sono intervenuti la Sottosegretaria alla Presidenza Manuela Rontini l’Assessora all’Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture Irene Priolo, l’Assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Caccia e Pesca, Rapporti UE Alessio Mammi e il direttore generale di ANBI Massimo Gargano.

 DICHIARAZIONI

Dichiarazione Michele de Pascale – Presidente Regione Emilia-Romagna: “L’acqua è un bene primario che dobbiamo tutelare e utilizzare con criterio e rispetto: è una risorsa per le comunità e per il nostro sistema produttivo, in particolare, per l’agroalimentare. I cambiamenti climatici in atto ci chiedono ora uno sforzo strategico maggiore per canalizzare questa risorsa senza compromettere la sicurezza del territorio e della popolazione che lo abita. Occorre un’accelerazione nelle azioni di mitigazione e adattamento e in questo contesto i Consorzi di bonifica rappresentano un pilastro fondamentale. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, imprese e il sistema consortile, le infrastrutture che stiamo realizzando risultano essenziali per garantire l’accesso all’acqua, la messa in sicurezza del territorio, una maggiore protezione dalle emergenze climatiche e dalle crisi idriche. È un buon passo avanti, ma non è la soluzione definitiva. Resta ancora tanto da fare e il nostro impegno sarà massimo per dare un futuro più sereno anche alle cittadine e ai cittadini di domani”.

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Dichiarazione Francesco Vincenzi – Presidente ANBI: “Ringrazio la Regione Emilia-Romagna e il presidente de Pascale per la collaborazione immediata, fattiva e l’opportunità di presentare organicamente quello che i Consorzi di bonifica stanno facendo in un 2025 che per noi è cruciale.

Stiamo centrando tutti gli obiettivi che ultimeremo entro il 2026 a dimostrazione della capacità e rapidità di esecuzione delle opere necessarie per arginare il cambiamento del clima. Le risorse impegnate però sono solo una prima risposta e non sufficienti a mettere in sicurezza complessivamente il territorio perché il deficit da recuperare è ampio non solo a livello di infrastrutture ma anche per raggiungere una migliore e più proficua gestione possibile dell’acqua in Emilia Romagna”.

Dichiarazione Antonio Vincenzi – Presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale: “La gestione dell’acqua è una priorità strategica per la sicurezza del nostro territorio e per il futuro delle nostre comunità, soprattutto in un contesto di cambiamento climatico che impone azioni concrete e tempestive. Il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale è parte attiva di questo processo, con un impegno straordinario nella progettazione e realizzazione di interventi idraulici volti a migliorare la resilienza del territorio. Grazie ai finanziamenti del PNRR, a quelli derivanti dalle ordinanze commissariali a seguito dell’alluvione del 2023 e ad altri fondi, stiamo portando avanti numerosi interventi, con l’obiettivo di potenziare le infrastrutture e ripristinare l’efficienza del reticolo idrografico danneggiato dagli eventi alluvionali. Il nostro lavoro non si limita alla ricostruzione, ma guarda al futuro, puntando su soluzioni innovative per ottimizzare la risorsa idrica e proteggere il territorio, per assicurare uno sviluppo sostenibile e la tutela ambientale per l’intera comunità socio-economica di oggi e per quella delle generazioni future”.



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