Lavorare in Antartide a 30mila euro l’anno

Se siete alla ricerca di un lavoro e il freddo non è un problema sappiate che il British antarctic survey (leader internazionale nella ricerca e nelle operazioni polari con sede nel Regno Unito) è pronto ad assumere personale nelle sue stazioni in Antartide.

«È un lavoro diverso da qualsiasi altro e un’esperienza che fornirà ricordi indelebili», spiega il gruppo sul suo sito web. «I candidati selezionati lavoreranno in alcuni dei luoghi più remoti e belli della Terra, costruendo amicizie durature e contribuendo alla scienza per comprendere il nostro mondo in continua evoluzione».

Gli scienziati del British antarctic survey hanno scoperto il buco nello strato di ozono e identificato prove chiave del cambiamento climatico nel ghiaccio antico. La società fornisce la capacità polare nazionale del Regno Unito gestendo stazioni di ricerca, aerei di ricognizione e il programma Royal research ship sir David Attenborough, supportando la scienza ai poli e assicurando la presenza dell’Uk negli affari antartici.

Al momento il gruppo britannico ha posizioni aperte per palombari, osservatori meteorologici e scienziati oceanici, che possono inviare i loro curricula all’indirizzo bas.ac.uk/vacancies. British antarctic survey non cerca però solo professionisti del mare: «l’opportunità di una vita», come si legge sul portale, viene offerta anche a carpentieri, cuochi, elettricisti, idraulici, ufficiali di navigazione e operatori di impianti.

I contratti durano da sei a diciotto mesi, previsti anche i benefit 

I contratti durano da sei a diciotto mesi, mentre gli stipendi partono da 30mila euro all’anno «con un pacchetto di benefit». «Vale la pena notare che non ci sono costi esterni, dato che tutte le spese di soggiorno sono coperte: alloggio, cibo, viaggio, abbigliamento specialistico, strumenti e formazione», sottolinea la società.

Eloise Saville è un carpentiere della stazione di ricerca Halley VI che si trova sulla piattaforma di ghiaccio più a Sud di British antarctic survey. «Questo lavoro è diverso da qualsiasi cosa abbia mai fatto prima», racconta. «Raschio il ghiaccio dal legno, guido le motoslitte e costruisco strutture in uno dei luoghi più estremi della Terra, eppure è buffo quanto velocemente tutto inizi a sembrare normale. Le persone sono tra le più interessanti e avventurose che abbia mai incontrato».

Le esperienze dei responsabili dei veicoli e della ristorazione

Ben Norrish, responsabile dei veicoli, è entrato a far parte del gruppo britannico nel 2001 come tecnico di impianti mobili. Da allora è tornato in Antartide diverse volte, vivendo e lavorando sul ghiaccio per sedici stagioni. «C’è qualcosa di speciale nell’Antartide che ti entra sotto la pelle», afferma. «Non importa quante volte ci vai: quando scendi dalla nave o dall’aereo per l’Antartide hai la sensazione di trovarti in un posto meraviglioso, ed è sempre come se fosse la prima volta. Guardare fuori dalla finestra del vostro posto di lavoro e osservare iceberg, balene e pinguini è un’esperienza che non stanca mai».

Certo, non è come lavorare in smart working in un condominio di città, ma l’esperienza è consigliata anche da Olivier Hubert, responsabile della ristorazione di British antarctic survey con un passato in un locale stellato. «Essere uno chef in Antartide è un’esperienza molto diversa da qualsiasi cosa abbia mai fatto prima», ammette Hubert. «I pasti sono una parte fondamentale della vita al Sud: sono le ancore della giornata. Cucinare per la squadra di ricerca è così importante che le persone per cui lo fai diventano la tua famiglia».

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