Nel Lazio Salvini minaccia Rocca: “Subito un tavolo”. E si evoca l’uscita dalla giunta

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Ieri sera la riunione del direttivo regionale alla presenza del segretario e vicepremier. Il Carroccio chiede: “una condivisione di scelte e strategie che purtroppo fino ad oggi  sono troppo spesso mancate”. Pesano le nomine nelle Asl e il braccio di ferro con Forza Italia che vuole togliere al partito di Salvini un assessore


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“Non c’è più da escludere nulla, potremmo anche uscire dalla giunta.” In Lazio, la Lega mostra i denti. Ieri alle 18, all’hotel Una Empire di Roma, in via Aureliana, si è riunito il direttivo regionale del partito, convocato “urgentemente per affrontare la situazione politica nella regione Lazio” dal vicesegretario, ex coordinatore laziale e uomo forte nel centro e nel sud Italia, Claudio Durigon. All’appuntamento ha partecipato anche il segretario del Carroccio e vicepremier Matteo Salvini, che questa mattina alla Camera, in una conferenza stampa, presenterà la proposta della Lega per una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. La sua presenza è un segnale molto chiaro agli alleati: la Lega fa sul serio e non tollererà più la mancanza di condivisione delle decisioni importanti. La questione viene messa nero su bianco al termine della riunione con una nota in cui il Carroccio ribadisce: “La volontà di cambiare finalmente pagina rispetto  alle gestioni fallimentari della sinistra in  Lazio, in  linea con il programma elettorale presentato ai cittadini, partendo da temi concreti fondamentali come la salute dei  cittadini, la mobilità, la gestione dei rifiuti e il lavoro”. Per questo si chiede: “L’attivazione di  un tavolo di lavoro di programmazione politica di rilancio per  una condivisione di scelte e strategie che purtroppo fino ad oggi  sono troppo spesso mancate”.

 

L’obiettivo, non c’è nemmeno da spiegarlo, è il presidente della Regione di FdI, Francesco Rocca, considerato dal Carroccio troppo accentratore. C’è chi, dentro la maggioranza, però, insinua con malizia: “Matteo è arrabbiato per le chat di FdI che lo fanno apparire come uno stupido e ha scelto il Lazio per far capire che non è più disposto a farsi trattare come il socio tonto della maggioranza.” Ipotesi fantasiose. Quel che è certo, invece, è che nel Lazio gli equilibri dell’alleanza di centrodestra, che sostiene il presidente Rocca, sono da tempo traballanti. Una serie di passaggi di consiglieri dalla Lega a Forza Italia ha svuotato il Carroccio, lasciandolo con una sola consigliera, Laura Cartaginese, e invertendo i pesi della maggioranza in Aula. A inizio consiliatura, entrambi i partiti contavano su tre consiglieri; FI, invece, dopo aver soffiato due consiglieri alla Lega e due al M5s, adesso ne vanta sette, ed è il secondo partito del centrodestra. Per questo, sin dalla scorsa estate, chiede un riequilibrio interno alla giunta, dove FI può contare su due  assessori, a discapito proprio della Lega. Tra l’estate e l’autunno, questo braccio di ferro ha bloccato per mesi i lavori del Consiglio regionale. Ma ancora oggi nulla è cambiato, nonostante un accordo in teoria siglato che prevede il passaggio della delega all’Urbanistica, oggi nelle mani dell’assessore leghista Pasquale Ciacciarelli, al partito di Tajani. Ma non è solo questo eventuale ridimensionamento a pesare sui malumori leghisti. “Di certo è incredibile che la regione sia oggi ferma per la fame di poltrone di qualcuno, ma c’è di più”, spiega un esponente del direttivo leghista. “Noi siamo disponibili a lavorare insieme, ma se si continua a lasciar passare tutti questi cambi di casacca e a rimandare scelte importanti per portare la regione fuori dal pantano amministrativo in cui versa, allora per noi non ha più senso restare dentro la maggioranza.”

A pesare ci sono anche le nomine. Le ultime fatte da Rocca – che nel Lazio ha tenuto per sé l’assessorato alla Sanità, il più importante  – riguardano le Asl. I nuovi direttori generali sono stati scelti in quasi totale continuità con il passato, e  anche questo non è piaciuto alla Lega. Di certo, due giorni fa, quando la commissione Sanità di Via della Pisana avrebbe dovuto esprimere il suo parere sulle nomine, la seduta è stata tolta per l’assenza di diversi consiglieri di maggioranza, il che non ha garantito il raggiungimento del numero legale. Ma anche sulle nomine dell’Ater, l’agenzia che si occupa della gestione degli alloggi popolari, la situazione non è diversa: fino a oggi, all’assessore leghista Pasquale Ciacciarelli, che pure avrebbe le deleghe alla Casa, non è stato permesso di intervenire.





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