Fino a poco tempo fa, il classico primo appuntamento prevedeva una cena, possibilmente in un posto romantico ma non troppo, seguita da un cinema o da una breve passeggiata. Oggi ci si può incontrare magari per una colazione o un brunch oppure per andare a fare una passeggiata nel parco. Se sono cambiati i luoghi e le modalità del primo appuntamento, quello che non è cambiato è l’attesa e un po’ l’ansia di doversi mettere in gioco in questa situazione.
Primo appuntamento, perché continua a mettere ansia?
Indipendentemente dal posto che si sceglie, e dai recenti trend emersi, il primo appuntamento è sempre un momento di agitazione e nervosismo. L’idea di mettersi in gioco, di “soddisfare” le aspettative che l’altra persona ha su di noi ma anche e soprattutto viceversa, è un dettaglio che non è affatto cambiato.
«Il nervosismo nasce dalla paura di non essere “abbastanza” o di non corrispondere all’immagine ideale che l’altra persona potrebbe avere di noi. Al primo appuntamento, mettiamo in gioco non solo la nostra personalità, ma anche ciò che vorremmo rappresentare agli occhi dell’altro. Questo ci espone a un senso di vulnerabilità, perché temiamo di non soddisfare le aspettative altrui o di scoprire che l’altro non soddisfa le nostre» spiega la dottoressa Valentina Accomando, psicologa di MioDottore. A ciò si aggiunge anche un altro aspetto: quello di voler essere scelti e riconosciuti dall’altra persona e quello di scegliere, sperando di relazionarsi con qualcuno che possa piacerci e soddisfare le personali aspettative. Tutto ciò genera ansia, anche perché si tende molto a idealizzare, e quindi a generare aspettative, il primo incontro.
La difficoltà della scelta del luogo giusto
E scegliere il posto adatto è tra le cose più difficili: dev’essere informale ma non troppo, carino ma senza essere eccessivamente romantico, delizioso e dove potersi sentire a proprio agio. «Il luogo diventa un simbolo: è il terreno neutrale dove si svolge l’interazione, ma è anche un messaggio. Una scelta troppo ambiziosa potrebbe sembrare forzata, mentre una troppo casuale rischia di comunicare superficialità. Inoltre, spesso fatichiamo a decidere perché temiamo che il luogo prescelto possa influire sul giudizio dell’altra persona, rendendo la scelta un riflesso delle nostre insicurezze. Tuttavia, ciò che conta è che il luogo favorisca un clima di apertura, un equilibrio tra novità e familiarità che permetta ad entrambi di sentirsi a proprio agio».
Come scegliere quindi il luogo ideale? Secondo la dottoressa dovrebbero esistere tre elementi fondamentali: «La nostra autenticità, un’atmosfera favorevole al dialogo e un terreno che lasci spazio alla scoperta reciproca. Un ambiente troppo intimo potrebbe mettere pressione, mentre uno troppo impersonale rischia di far perdere il senso del momento. L’obiettivo è trovare un contesto che non sovrasti l’interazione, ma che la arricchisca: un caffè tranquillo, una passeggiata in un parco o una libreria possono essere scelte che parlano di voi senza risultare invadenti. In fondo, ciò che conta è creare le condizioni per un incontro autentico, in cui entrambi possano sentirsi liberi di mostrarsi per ciò che sono, senza forzature». Non è quindi tanto un discorso di “essere perfetti”, quanto di trovare uno spazio dove poter essere se stessi e dialogare tranquillamente.
Primo appuntamento, i nuovi trend
È quindi seguendo questo dogma che la classica cena+cinema potrebbe non essere più il primo appuntamento ideale. Ora infatti la cena è stata scavalcata dalla colazione. Momento più leggere e meno impegnativo, anche economicamente parlando, la colazione sta diventando un’alternativa alla classica cena. Ci si dà appuntamento nel week end in una bella caffetteria e davanti a cappuccino e brioche ci si conosce. In alternativa, si può optare per un brunch.
Se invece si è entrambi degli sportivi, organizzare un’escursione può essere molto interessante, anche perché così facendo entrambi si è a proprio agio. Quindi perché non sfruttare questo punto in comune? Se invece non si è degli “sportivoni” ma si ha voglia di stare un po’ all’aria aperta, perché non incontrarsi al parco? Una scelta molto adatta se per esempio entrambi o anche solo uno dei due ha un cane. Oppure al giardino botanico: non è detto che sia presente in tutte le città, ma è sicuramente un modo diverso e che stimola la curiosità di entrambi di trascorrere qualche ora assieme. Se invece si vuole testare veramente la curiosità dell’altra persona e sopratutto capire il suo spirito di adattamento e quanto è di mentalità aperta, il primo appuntamento può essere anche una lezione di yoga. Insolito? Assolutamente ma da quei 50 minuti si può capire molto dell’altra persona, per esempio il suo grado di competizione.
Infine gli appuntamenti un po’ più “culturali”. Per esempio, andare a vedere una mostra che magari interessa a entrambi, meglio ancora se si può andare a qualche inaugurazione così da “testare” anche il comportamento dell’altra persona in un particolare contesto. Oppure anche un semplice giro in libreria, ambientazione decisamente più facile ma anch’essa molto rivelatrice.
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