“Diamo seguito alle scelte fatte dall’amministrazione Campus. Anche in questo caso, abbiamo scelto la via della continuità amministrativa per mettere fine a questa incompiuta e consentire alla città di guardare avanti”, afferma Mascia, consapevole che il progetto rappresenti molto più di un restyling: è una sfida alla storia recente di immobilismo.
Il nuovo centro intermodale sarà molto più di una stazione.
Connetterà la città, dal centro storico alle periferie, fino agli snodi principali del Nord-Ovest Sardegna, come il porto di Porto Torres e l’aeroporto di Alghero. “Stiamo chiudendo partite aperte da vent’anni, proiettandoci in una nuova fase di progettazione”, sottolinea Mascia. Un cantiere che punta a partire entro il 2025, secondo l’assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Sanna: “Dopo tanti anni, il primo lotto prende vita. Puntiamo ad avviare i lavori entro l’anno”.
L’intervento sull’ex centrale non si limita al recupero dell’edificio, ma ne esalta l’identità industriale. Enormi travi in ferro daranno forma a una struttura a due piani. Al piano terra troveranno spazio una hall, la biglietteria, un bar-caffetteria, servizi igienici e un deposito bagagli; al primo piano, un ambiente polivalente con una sala convegni da 123 posti, uffici per il co-working e spazi espositivi capaci di accogliere fino a 200 visitatori.
Anche l’esterno sarà ripensato per ricucire il tessuto urbano con l’area circostante, oggi percepita come una ferita aperta nel cuore della città. Un parcheggio a raso sarà sovrastato da una piazza sopraelevata, in continuità con corso Vico, mentre gli spazi verdi e gli interventi di riqualificazione consentiranno di ospitare eventi culturali e artistici. “Vogliamo che questa parte della città torni a vivere, non come un’isola ma come un centro pulsante”, ribadisce Sanna.
Non manca l’ambizione, ma nemmeno la consapevolezza di quanto il passato possa pesare su simili progetti. Il percorso che ha portato a questo punto è stato lungo e accidentato, attraversando due consiliature e rallentato da lungaggini burocratiche. Ora, però, la città sembra pronta a voltare pagina.
“Immaginiamo il cambiamento che Sassari e il suo territorio meritano”, conclude Mascia. Un cambiamento che, dopo anni di attese e disillusioni, potrebbe finalmente diventare realtà. Ma il tempo sarà il giudice ultimo, e il 2025 il banco di prova per una città che ha deciso di scommettere sul futuro.
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