Piovono critiche al piano di risanamento della Rap, il futuro appeso ai passaggi di proprietà 

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Il piano di risanamento della Rap alla prova dei fatti. Come è noto, l’Amministrazione Comunale ha avviato un percorso di ricapitalizzazione del bilancio della società Partecipata, fiaccato da un passivo nell’annualità 2023 di quasi 10 milioni di euro. Una cifra mostruosa. Basti pensare che il capitale sociale di Rap è al momento di 3,2 milioni di euro. Praticamente un terzo del passivo registrato nel solo 2023. Servono soldi. Alcune somme sono state già accantonate dalla Ragioneria di Palazzo delle Aquile. Ma il ricorso alle liquidità da parte del Comune è limitato dai paletti imposti dal piano di riequilibrio. Fatto ricordato senza mezzi termini dai tecnici dell’ufficio del Controllo Analogo. Perciò, bisogna trovare una strada diversa.

Tutto passa dal rafforzamento delle cosiddette immobilizzazioni materiali, ovvero dai passaggi di proprietà dal Comune alla Rap di alcuni immobili. Un pacchetto in cui rientreranno Palazzo Cairoli, attuale sede della società presieduta da Giuseppe Todaro, e di quattro centri comunali di raccolta. Una lista in cui rientrano i punti di via Minutilla, via Nicoletti, piazzale John Lennon e via Ernesto Basile. Ma su alcuni beni ci sarebbe delle criticità di stampo tecnico. Dubbi sollevati in particolare dall’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi, la quale parla di “dimezzamento del valore di Palazzo Cairoli e di criticità legate alla proprietà del CCR di via Ernesto Basile“. Dal Comune replica l’assessore Brigida Alaimo: “Il valore viene deciso da un tecnico del Tribunale sulla base di valori oggettivi“. Mentre sul CCR di via Basile, l’esponente di FdI sottolinea che “è già tutto risolto ed è stata allegata tutta la documentazione necessaria al passaggio di proprietà“.

Si inizia dal passaggio di proprietà di Palazzo Cairoli

Ma come funziona il calcolo del valore di questi beni? Ad occuparsene è un tecnico incaricato dal Tribunale di Palermo, il quale valuta il peso economico della singola struttura sulla base di parametri di mercato. Scelto per l’incarico è stato l’ingegnere Giuseppe D’Addelfio, il quale ha realizzato una perizia giurata il 28 ottobre 2024. Documento che segue ad uno precedentemente realizzato dallo stesso tecnico nel 2021. Da allora poco è cambiato. Il valore nominale di Palazzo Cairoli è rimasto bloccato a 4,3 milioni di euro.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Giulia Argiroffi

Una valutazione che non trova concorde la consigliera comunale di “Oso” Giulia Argiroffi. “Il piano di risanamento di Rap sta iniziando a mostrare tutte le sue lacune – sottolinea -. Dalla perizia effettuata dal tecnico incaricato dal Tribunale, pagato la “modica” cifra di 26.000 euro dal Comune, emerge un quadro nel quale Palazzo Cairoli, attuale sede dell’azienda, viene valutato circa 4,3 milioni di euro. Un fatto che ci lascia basiti visto che lo stesso bene fu acquistato ai tempi dal Comune alla cifra di 17 miliardi di lire (circa 8,5 milioni di euro). In pratica, il bene viene valutato la metà rispetto al valore d’acquisto, in un mondo economico che, in questi anni, ha risentito di un’inflazione galoppante“.

Ci sono poi i centri comunali di raccolta..

C’è poi la questione legata ai quattro centri comunali di raccolta scelti per rientrare nell’operazione. Si tratta dei punti di raccolta di piazzale Lennon, via Minutilla, via Nicoletti e via Basile. Beni, anche in questo caso, rivalutati al ribasso ad una cifra media di circa 65 euro a metro quadro. Complessivamente, il tecnico incaricato dal Tribunale ha attribuito alle quattro aree di proprietà del Comune un valore di circa 970.000 euro (Lennon 330.000 euro, Nicoletti 280.000 euro, Minutilla 160.000 euro e Basile 200.000 euro). Somma che, unita ai 4,3 milioni di valore di Palazzo Cairoli, porta ad un apporto complessivo al bilancio di Rap di circa 5,4 milioni di euro.

Una cifra che da solo potrebbe non bastare. Anche perché, sottolinea Giulia Argiroffi, ci potrebbero essere difficoltà di stampo tecnico. “Sempre dalla stessa relazione, emergono difficoltà tecniche anche sul passaggio di proprietà dei centri comunali di raccolta, sul quale si registrano incongruenze tecniche. Caso scolastico è quello della struttura di via Ernesto Basile, valutata 200.000 euro ma sulla quale ci sarebbe problema d’attribuzione di alcune aree divise con l’Università di Palermo. Chiediamo all’Amministrazione – conclude Giulia Argiroffi – di fornire risposte a queste domande. Anche perché, dalle stesse, dipendono il futuro di Rap e dei suoi dipendenti“.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link