Luca Romagnoli, “La Miseria”: recensione e streaming

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La Miseria, in uscita per La Tempesta Dischi, è il primo album da solista di Luca Romagnoli, frontman dei Management (del dolore Post-Operatorio), che ha deciso di ritagliarsi uno spazio tutto suo per raccontare la sua parte più intima, strettamente intrecciata alla visione della società in cui viviamo. 10 canzoni (più una, presente in doppia veste) per un concept album sulla miseria contemporanea, che Luca Romagnoli racconta così:

La miseria è una piscina che si paragona al mare per bellezza e profondità. È la vita che finge di essere la vita, in tutte le sue declinazioni “trashendentali”. È il linguaggio della politica, il linguaggio più basso della nostra epoca, è l’orrore della guerra (ancora), la povertà dell’odio verso l’altro. La miseria è un bambino che non è più in grado di inventare un gioco, una storia, è anche un genitore che per metterlo a tacere gli piazza tra le mani uno schermo. Dentro quello schermo è tutta una miseria che ci vuole consumatori, consumatori e basta, che ci vuole drogare di desiderio, del ciò che non abbiamo, anche quando abbiamo troppo. La miseria è ammalarsi di questo troppo, doversi curare per il troppo. “Chi troppo vuole nulla stringe”, non lo stringe neanche quando lo ha tra le mani, perché è troppo distratto dal suo prossimo desiderio.  Desiderio di oggetti, della prossima cosa da comprare per riempire un vuoto, del prossimo video da guardare per riempire un vuoto, della prossima foto da scattare e condividere, per essere sicuri di esistere. Non c’è niente di più misero di un mondo di persone che lottano per la propria schiavitù come se stessero lottando per la propria libertà. Niente di più misero di chi studia solo per avere un lavoro, per produrre cose che faranno arricchire altri, o faranno ammalare altri. La miseria è darsi un bacio, e fotografarlo e sottoporlo alla valutazione degli altri, dove anche l’amore diventa un oggetto e si può dire “io ce l’ho”. La miseria è il ricco che mostra a tutti la sua ricchezza, è la mitologia del consumo. La miseria è vivere una vita, l’unica che abbiamo in tutta l’eternità, e viverla per qualcun altro.

Luca Romagnoli traccia per traccia

La partenza del disco non è molto rumorosa: Perdere è cantata, quasi recitata, sotto voce. Si parla ovviamente di perdite, di tristezze, di depressioni ma anche di possibili riscatti, con un umore sonoro che si allarga un po’, a cercare respiro e speranza.

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Più danzata, ma anche più ansiogena, ecco poi Angelo nero, sospinta da battiti costanti e quasi rapsodica. Si parla di satelliti, meteoriti, ma anche di spesa e di lavoro in Un film su di noi: una confessione sospinta dai synth, con qualcosa che fa pensare a Cosmo e qualcos’altro che allarga lo sguardo.

Particolare e molto aderente al contemporaneo, ecco poi Fatturare, quasi un’invettiva contro il presente, ma con un certo sberleffo che si legge a ogni passaggio. Sapori d’Oriente ma nessun cliché in Progetti per il passato, in compagnia di Setak e di suoni abbastanza striscianti.

Si oscilla fra i suoni ne Il nulla, piuttosto contemplativa ed esplorativa, con spunti surreali. Molto più concreta e struggente invece Mi sono perso, sorta di lettera alla madre, per niente retorica ma molto sentita e vibrante.

Con Sanguina ci si consuma su un’andatura lenta, ma anche su un atteggiamento molto evocativo: l’anima sanguina e c’è poco da fare, se non assistere e cantarci sopra.

Il messaggio più politico arriva da Bi emme vù, che non è soltanto una marca di auto ma il simbolo di uno status che emerge da una pronuncia e da una frase ripetuta.

La felicità e la sua (dubbia) esistenza sono al centro di Non è niente, che evoca Dio, Diogene e molte domande a volte inutili. A chiudere, la versione Electro di Perdere, come a chiudere il cerchio.

Rigenerativo e molto corroborante, il disco di Luca Romagnoli rivela aspetti della sua scrittura ancora sconosciuti, almeno a me, e offre una visione più completa della sua produzione artistica.

Un album ricchissimo di spunti ma soprattutto di nuove canzoni, ben scritte e intelligenti, molto cantautorali ma senza nessuna polvere addosso, capaci di dialogare con il presente e agili nell’inserirsi in tutte le sue crepe.

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Genere musicale: itpop, cantautore

Se ti piace Luca Romagnoli ascolta anche: Cosmo

Pagina Instagram Luca Romagnoli


















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