A Legnano l’autonomia è “Casa Nostra”, nel nuovo appartamento gestito con Anffas (video)

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“Mamma, vado a vivere da solo”, Anffas Legnano realizza un percorso per l’autonomia delle persone disabili nell’appartamento sottratto alla mafia

Legnano – Presentato nella mattinata di giovedì 16 gennaio il progetto “Mamma, vado a vivere da solo” che Anffas Legnano attuerà in un appartamento sottratto alla criminalità organizzata di proprietà del Comune di Legnano all’interno del condominio di piazza Mocchetti e finalizzato a garantire alle persone con disabilità quel diritto alla vita indipendente che è sancito dalla Legge.

Presenti il primo cittadino Lorenzo Radice, la vice e assessore al Benessere e Sicurezza Stradale Anna Pavan, Francesca Fusina presidente di Anffas, il consigliere Mario Brambilla.

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L’ampio appartamento, affacciato sul grattacielo simbolo di Legnano,  resterà in uso ad Anffas per 10 anni (con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 10 anni), grazie alla risposta a una manifestazione di interesse lanciata dal Comune di Legnano nel maggio del 2023.

Francesca Fusina, presidente di Anffas Legnano, l’idea è nata partecipando organizzata alla Sala Ratti in ricordo delle stragi mafiose, in cui si esibiva la Compagnia dei Gelosi. Nell’occasione il sindaco Radice aveva spiegato che proprio in quei giorni il Comune aveva pubblicato una manifestazione d’interesse per assegnare i beni sottratti alla mafia. Una dimostrazione concreta di come i momenti socio-culturali siano efficaci nell’ispirare progettazioni e creare connessioni.

L’appartamento di piazza Mocchetti si aggiunge agli altri beni sottratti alla criminalità e restituiti alla società civile: la villetta di via Pasubio che oggi ospita il Centro Antiviolenza, l’appartamento di via Cuzzi destinato ai giovani e i cinque alloggi di via Galvani

Benvenuti a Casa Nostra

L’appartamento, con riferimento al suo passato, è stato ribattezzato “Casa nostra” e ora è pronto a diventare una vera scuola di autonomia. Le persone avranno a disposizione lo spazio per imparare a occuparsi di loro stessi e degli spazi a partire dai gesti più semplici come fare il caffè, cucinare o dormire lontani da casa.

L’appartamento ha disposizione sei posti letto (5 + 1  per gli educatori) e 10 posti a tavola (+ 2 per gli educatori). Va specificato che non si tratta di un sistema residenziale fisso, ma di un luogo dove più persone potranno alternarsi nell’arco delle diverse giornate e nelle diverse ore, con il duplice obiettivo di garantire a un numero maggiore di persone di poter accedere ai progetti di autonomia, e di offrire a più famiglie un luogo sicuro a cui affidare i propri cari così da coniugare meglio l’equilibrio vita-assistenza.

Abbiamo voluto caratterizzare il nostro mandato amministrativo con alcune parole chiave, e una di queste è rigenerazione – ricorda il sindaco Lorenzo Radice – Sono tanti i progetti di recupero e riqualificazione urbana cui stiamo lavorando e anche il progetto di Anffas rappresenta un esempio di rigenerazione sui generis: questo appartamento, infatti, era in mano alla criminalità organizzata e adesso diventerà un luogo dove si faranno attività a favore di persone con disabilità. Da luogo di “illegalità” si trasformerà in un ambiente dove si crea un altro pezzetto di quella città veramente inclusiva che siamo impegnati a realizzare. Ad Anffas Legnano auguro buon lavoro per questo progetto bellissimo e ambizioso e agli ospiti do il mio benvenuto: che possano sentire questo posto come un luogo accogliente, in grado di farli sentire parte della nostra comunità“.

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Garanzia di continuità

Il progetto nasce come risposta al bisogno di promuovere la vita autonoma e indipendente all’interno di un ambiente confortevole e tranquillo dove si potranno sviluppare e potenziare le abilità di ogni ragazza o ragazzo – spiega Francesca Fusina, Presidente di Anffas Legnano – L’obiettivo è favorire l’acquisizione di competenza specifiche per vivere in una casa che non sia quella della famiglia di origine, ad esempio preparare il pranzo e la cena, rifare i letti, fare le pulizie, andare a fare la spesa, prendersi cura della propria persona. In altre parole qui le persone impareranno a vivere con gli altri e lo faranno in uno spazio condiviso e pienamente incluso nel contesto sociale del centro cittadino“.

La gestione del progetto da parte di Anffas rappresenta una garanzia di continuità rispetto ai servizi erogati sul nostro territorio nell’ambito della disabilità -sottolinea Anna Pavan, assessore al Benessere e Sicurezza sociale. Anffas è, infatti, un’associazione che opera da decenni, ha forti legami con le realtà di Legnano e dei Comuni limitrofi ed è quindi in grado di dare una lettura puntuale dei bisogni. Questo progetto rappresenta dunque un arricchimento offrendo una tipologia di servizio che non è presente nella nostra città e diverso rispetto a quelli presenti nelle classiche strutture che si occupano di persone con disabilità. L’appartamento è, infatti, un luogo privo dei connotati tipici dei luoghi di cura e assistenza e l’attività sarà “flessibile”, ossia declinata sui bisogni di ogni singola persona”.

seguono aggiornamenti …

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