La Lazio di Marco Baroni è a tre giorni dalla sfida di Verona contro l’Hellas in programma domenica alle ore 18.00. L’allenatore fa i conti con gli infortuni: nella sessione mattutina delle 11.40 è andato in scena sul campo “Mirko Fersini” di Formello un allenamento blando. Non si sono visti Lazzari, Vecino e Patric, che saranno fuori casa per la partita del Bentegodi. Assente anche Noslin, che sta faticando nel recuperare dal problema alla caviglia che di fatto lo aveva estromesso anche dall’ultima gara contro il Como. Il trauma contusivo-distorsivo alla caviglia destra non è ancora smaltito e alle spalle, la giornata di domani sarà decisiva. La buona notizia viene da Pedro, che ha superato la lesione al muscolo semimembranoso della coscia destra, è tornato ad allenarsi e punta ad andare in panchina a Verona. Con Tchaouna squalificato, non è escluso che il nuovo arrivato Arijon Ibrahimović possa già strappare qualche minuto. La seduta è foriera di sorprese: se dal centro sportivo arrivano rassicurazioni sulle condizioni di Zaccagni, il capitano della Lazio è affaticato e anche oggi è stato risparmiato, con la speranza di tornare in gruppo nell’allenamento dell’antivigilia. Con l’assenza del 10, da ala sinistra ha provato Nuno Tavares, con Marusic terzino sinistro (in vantaggio su Pellegrini) e Hysaj da terzino destro. I maggiori dubbi per Baroni riguarderanno proprio la retroguardia: giovedì prossimo contro la Real Sociedad saranno fuori causa Hysaj (fuori lista UEFA) e gli squalificati Luca Pellegrini e Gigot. Da qui il ballottaggio in difesa tra il francese e Romagnoli, uno dei due affiancherà Gila dal 1’ domenica pomeriggio. Oggi Baroni ha provato Gila e Gigot, in una difesa che sarebbe nuovamente del tutto inedita: da destra a sinistra Hysaj, Gigot, Gila e Marusic. Domani alle 11.00 la ripresa per sciogliere i dubbi: col rientro di Zaccagni, Nuno Tavares scalzerebbe Marusic da terzino sinistro, altrimenti potrebbe debuttare da ala sulla catena mancina.
SORPRESA, TORNA PATERNA
L’Associazione Italiana Arbitri ha reso noti i fischietti della ventunesima giornata di Serie A. Per Verona-Lazio è stato designato il signor Michael Fabbri della sezione di Ravenna. Il 41enne di Faenza non ha mai diretto né gli scaligeri né i biancocelesti in questa annata, il suo rendimento con il club romano parla di 10 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte. Assistenti Lo Cicero e Garzelli, il quarto uomo del Bentegodi sarà Rutella. La curiosità della designazione scaturisce però dalla sala VAR di Lissone, dove saranno presenti al monitor Rosario Abisso e Daniele Paterna. Quest’ultimo torna a valutare una gara della Lazio dopo le feroci polemiche della sfida di Parma, quando fece annullare in avvio di gara il primo gol biancoceleste di Nicolò Rovella.
Ad inizio dicembre il fischietto di Teramo fu il VAR del match del Tardini, con l’internazionale Davide Massa AVAR, e richiamò il direttore di gara sul campo Luca Zufferli per fare annullare la rete biancoceleste.
Come svelato dal programma televisivo di DAZN “Open VAR”, a Lissone Paterna prese le redini della revisione-video, dicendo all’AVAR Massa: «Senza che io te lo faccia vedere, questo di Rovella su Haj Mohamed è fallo chiaro, ho controllato io. Poi il fatto che Keita tocchi il pallone non è un chiaro spossessamento, è la stessa azione». Dalla decisione in questione derivarono vibranti discussioni, con Baroni che – visibilmente infastidito in sala stampa – volle soprassedere sull’episodio: «Guardate, non lo voglio proprio commentare, altrimenti non la finiremmo più».
IL PRECEDENTE CONTESTATO
L’operato al VAR del signor Paterna aveva generato un dopo-gara turbolento già proprio in occasione di Verona-Lazio del 9 dicembre 2023. Sul punteggio di 1-1 (reti di Zaccagni ed Henry) a 10 minuti dal 90’ Nicolò Casale segnò sugli sviluppi di calcio d’angolo il gol dell’ex, riportando la Lazio in vantaggio. Il fischietto Ayroldi convalidò la rete indicando il centrocampo e dicendo ai calciatori: «Il gol è regolare, non c’è nessun fallo». Un minuto dopo, però, venne richiamato dal VAR Paterna per valutare una possibile spinta di Casale su Duda prima del colpo di testa vincente. Qualche istante prima, lo stesso Duda era stato graziato dal cartellino rosso. L’annullamento della rete mandò su tutte le furie l’allora allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, le cui parole furono chiarissime nella conferenza del dopo-gara: «La valutazione dell’entità delle spinte di campo deve essere fatta dall’arbitro, qui siamo ai limiti della violazione del protocollo VAR. Casale tocca Duda, ma è chiaro che se si va a vedere un fermo immagine, è finita. Casale lo tocca solamente perché Duda stava provando a trattenergli la maglia. Duda, tra l’altro, doveva essere espulso 15 minuti prima del rosso poi ricevuto. Oggi arbitrava il figlio di Ayroldi? Il padre mi sembrava migliore», commentò con sarcasmo prima del rientro a Roma. Assieme al VAR Abisso, un anno dopo l’assistente ai monitor di Verona-Lazio sarà ancora Paterna.
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