Speranze, occasioni mancate e altro ancora durante la giunta Manfredi

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A raccontarle è Michele Morelli che ha buona memoria per quanto accaduto in quegli anni che portarono alla nascita della lista dei Progressisti, preceduta dall’esperienza di Città Solidale in uno dei tanti incontri nei Sassi a Palazzo Acito. E Morelli, che in consiglio comunale e in giunta c’è stato in altra consigliatura con una delega rimasta davvero unica come quella alla ‘democrazia partecipata’ , passa in rassegna quelle che erano state le condizioni davvero positive- e improntate all’ottimismo per una svolta attesa a Matera e nel resto del Paese- e poi le occasioni mancate. Fino alla delusioni, soprattutto per quanto concerne le scelte o le forzature in materia urbanistica e dei lavori pubblici. Un accenno alla Matera degli anni Novanta e a quella logica di compromessi, incrinature politiche che hanno contrassegnato le diverse esperienze amministrative e le campagne elettorali. Corsi e ricorsi…

L’eredità dell’esperienza amministrativa a guida dell’ex sindaco Mario Manfredi.

Qualche giorno fa è venuto a mancare l’ex sindaco Mario Manfredi. Sono stati molti gli
interventi che oltre ad esprimere le dovute condoglianze alla famiglia hanno ricordare il
lascito di quella breve, ma intensa esperienza amministrativa che nasce, ebbene
ricordarlo, a valle dal fallimento della sindacatura Acito.
Dalle note che ho potuto leggere nessuno ha approfittato per tentare una prima lettura
critica di quella esperienza politica amministrativa. Il contesto socio politico dei primi anni
novanta, la nascita di un rinnovato civismo, il ruolo svolto dall’associazionismo culturale
ed ambientale, la crisi dei partiti tradizionali, “Città solidale” e la “Primavera dei sindaci”. In
questo contesto nasce la proposta di candidatura di Mario Manfredi, prima come
candidato alla Camera nel collegio uninominale (marzo ’94, non andato in porto, in quella
occasione i progressisti scelsero l’avv. Luigi Porcari), poi a capo della lista unica di
sinistra nelle elezioni amministrative del ’94. La lista dei progressisti al primo turno
raggiunse il 36% dei voti (circa 13 mila) attestandosi al secondo posto alle spalle della
coalizione di centrodestra. Al secondo turno non ci fu partita, Mario Manfredi fu eletto
sindaco con il 61% delle preferenze (circa 19 mila voti). Nasce così il nuovo governo della
città a guida del prof. Mario Manfredi (con una maggioranza solida apparentemente
omogenea di 24 consiglieri su 40).
Come bene ha scritto Michele Saponaro, nei necrologi apparsi in questi giorni, Mario
Manfredi è stato ricordato come “un eccezionale maestro di etica dell’amministrazione”. Di
eredità politica amministrativa non vi è traccia. Se penso agli obbiettivi programmatici e ai
risultati ottenuti, l’eredità politica amministrativa di quella consigliatura fu per tanti aspetti
deludente. Il tentativo di trasformare la nostra comunità, così come l’avevamo immaginata,
presto divenne continuità con le politiche del passato.

Sul piano della partecipazione dei cittadini, fatta eccezione del primo anno di attività, il
cosiddetto “bilancio partecipato”, così come i “comitati di quartiere” presto cederanno il
passo “all’autosufficienza” della maggioranza di governo. Molte furono le delusioni e le
speranze mancate. Fatte salve le novità espresse nelle politiche sociali (grazie
all’autorevolezza espressa dall’assessore Pasquale Rizzi), sulle vicende urbanistiche così
come sulle questioni ambientali non vi furono novità sostanziali rispetto alla precedente
amministrazione. Buona parte dei piani sovradimensionati adottati dalla giunta Acito (zona
33 di via La Martella, asse commerciale lungo la statale 99, centro direzionale) divennero
attuativi. In quegli anni furono rilasciati i permessi a costruire dell’ex officina Fiat di recinto
Pagano e dell’ ex mulino di via Lucana nonostante le indicazioni espresse dai pianificatori
nel documento di indirizzo di del nuovo PRG (Nigro-Restucci). Con delibera di Giunta si
pensò di realizzare sull’attuale parco di La Nera oltre 90 appartamenti di edilizia
convenzionata (tre torri che se realizzate avrebbero cambiato il paesaggio del quartiere).
Sulla vicenda dei Sassi, fu portato a termine il secondo piano biennale, ma non vi fu
nessuna risposta al problema abitativo del rione Malve.
In merito all’approvazione del Piano del Parco della Murgia Materana fu proprio
l’amministrazione Manfredi ad eliminare in maniera pretestuosa le aree di “pre-parco” e di
Serra D’Alto dalle previsioni avanzate dai pianificatori incaricati.
In campo ambientale, si chiedeva di rivedere i progetti di disinquinamento della Gravina di
Matera (con annesso impianto di post trattamento dei reflui mai andato in funzione), così
come l’impianto di compostaggio a La Martella, progetti ereditati dalla giunta Acito, non ci
fu verso. Un grande spreco di denaro pubblico senza nessun risultato in campo
ambientale. Certo non tutte le responsabilità si possono addebitare all’ex sindaco Mario
Manfredi. Molte scelte sono da addebitare al suo entourage del sesto piano, alla
“debolezza” (ambiguità) del maggior azionista di maggioranza (PDS) e alla vacuità delle
atre formazioni politiche minoritarie emergenti (verdi e di sinistra).
Un’ultima scorrettezza “istituzionale” fu la pubblicazione alla scadenza della consigliatura,
senza nessuna presentazione, della nuova Variante Generale al PRG .
In questa proposta di Variante Generale c’era di tutto, nuove aree di espansione
(Scattolino, San Francesco…), cambi di destinazione d’uso del centro direzionale e della
Zona 33 e molte altre concessioni al cosiddetto partito dell’edilizia (compreso la
cementificazione dell’ex giardino Porcari). Un modo classico per accreditarsi e consolidare
aspettative. Credo che Mario Manfredi su queste dinamiche centri poco. Rimane, in ogni
caso, la sua responsabilità.
Avremo modo di ritornare su questi argomenti. Vi è la necessità di aggiornare il racconto
di quanto è accaduto a partire dalla anni novanta. Conoscere il passato è sempre utile per
capire il presente e per meglio orientarsi per il futuro.
Matera, 16 gennaio 2025 michele morelli

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