Legnano alza il livello dell’inclusione sociale: Anffas apre “Casa nostra”

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LEGNANO – Da Cosa nostra a Casa nostra. È stato presentato oggi, giovedì 16 gennaio, a Legnano l’appartamento confiscato alla criminalità organizzata (nelle foto) e divenuto di proprietà del Comune che lo ha assegnato in comodato d’uso gratuito per 10 anni ad Anffas: dalla prossima settimana aprirà la porta al progetto “Mamma, vado a vivere da solo”. Si tratta di un bell’appartamento, ampio e luminoso, all’ultimo piano di un edificio di pregio del centro città dove saranno ospiti, a rotazione, persone disabili di un vasto territorio per favorirne la vita in autonomia e la crescita personale in un contesto semi-protetto, al di fuori del nucleo familiare e con il supporto di figure professionali ed educative. «Un luogo per sperimentare – così lo definisce la presidente di Anffas Legnano Francesca Fusina – Questa sarà la “scuola guida” applicata alla capacità di vivere da soli».

Spazio aperto alle associazioni del territorio

Dotato di ampia metratura su due livelli, l’appartamento risulta confortevole e molto familiare, quindi assai diverso da un istituto o un centro specializzato: ha un ampio ingresso e soggiorno con caminetto, tre camere da letto con 6 posti (di cui uno per l’educatore che sarà presente la notte), cucina, balconi e tripli servizi; al piano superiore, in un unico ambiente ricavato dai passati proprietari nel sottotetto, troveranno spazio un magazzino e uffici, mentre le stanze potranno ospitare persone di diverse associazioni del territorio sia nelle ore diurne sia in quelle notturne, oltre che nei finesettimana. Nelle ore in cui sarà libero, lo stesso appartamento sarà a disposizione del terzo settore con la formula del coworking.

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Una “scuola di vita” per i disabili

«Qui – spiega Fusina – le persone impareranno a vivere con gli altri e lo faranno in uno spazio condiviso e pienamente inserito nel contesto sociale del centro cittadino. Il progetto diurno si presta a faccende quotidiane come fare la spesa o una passeggiata in centro, con la possibilità di pranzarvi; la soluzione notturna copre le ore da metà pomeriggio alla colazione della mattina dopo, per poi tornare ai Centri diurni disabili (Cdd) o alle Residenze sanitarie assistenziali per persone con disabilità (Rsd) che però hanno costi altissimi. Ancora, “Casa nostra” potrà dare sollievo familiare nei finesettimana a chi gestisce un disabile, attività usurante e molto impegnativa soprattutto per le persone adulte assistite da genitori anziani».

Pavan: «Nuove risposte ai bisogni»

Il progetto sperimentato a Legnano segue quello simile inaugurato pochi mesi fa sempre in città dalla Cooperativa sociale La Banda. «Questo è il sesto bene immobile sottratto alla mafia e destinato a progetti sociali e inclusivi, per fare del bene e creare legami – sottolinea il sindaco Lorenzo Radice, accompagnato dalla vicesindaco Anna Pavan e dal consigliere comunale delegato alle politiche abitative Mario Brambilla – Un atto politico e simbolico». Per Pavan «la proposta vincente di Anffas per aggiudicarsi l’appartamento ha un duplice valore positivo: è un progetto che non c’era nel nostro territorio e che coinvolge una serie di soggetti. È importante questa vivacità delle associazioni locali, che speriamo valga anche per l’immobile di via Galvani. Una creatività che permette una varietà di risposte a bisogni che finora non ne avevano trovate».

Fusina: «Così si fa vera inclusione»

Trovato in cattive condizioni, l’appartamento è stato ristrutturato con il sostegno economico della Fondazione comunitaria Ticino Olona; di nuovo, sono state collocate solo la cucina e le paratie ai balconi per sicurezza. Ai lavori hanno contribuito persone condannate che hanno ottenuto la conversione della pena in lavori socialmente utili.

«Il progetto – riprende Fusina – era nato a maggio 2023 su suggerimento del sindaco. Per noi è un salto di qualità gestire uno spazio di cui usufruiranno molte strutture del territorio, come i Centri socio educativi (Cse). Così si fa vera inclusione, come del resto vuole la tendenza a “deistituzionalizzare” le persone con disabilità attraverso soluzioni come queste».

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legnano inclusione disabili anffas – MALPENSA24





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