Legge di Bilancio 2025: le principali novità per le imprese

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LEGGE DI BILANCIO


La Legge di Bilancio 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2024, introduce proroghe e modifiche significative alle agevolazioni, ridefinendo il supporto normativo agli investimenti industriali.

Secondo le stime Istat di ottobre 2024, la produzione industriale ha registrato un calo del 3,6%. Una flessione generalizzata che esclude solo il comparto alimentare, delle bevande, del tabacco, dell’energia e dell’elettronica, rendendo l’impatto di queste modifiche particolarmente rilevante.

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Fonte Istat – novembre 2024

 

A seguire, con un approfondimento sulle principali misure intendiamo supportare le imprese a gestire con maggiore consapevolezza le sfide del 2025.

Crediti d’imposta per la transizione 4.0 e 5.0

Transizione 4.0

Il recente rapporto pubblicato dal Ministero delle Finanze (MEF), “Gli incentivi in investimenti 4.0: una valutazione dell’impatto della misura”, evidenzia i benefici generati dal Piano Transizione 4.0, con risultati tangibili sull’aumento di fatturato, occupazione e investimenti.

Nel triennio 2020-2022 sono stati erogati complessivamente 29 miliardi di euro sotto forma di crediti di imposta. A beneficiarne sono state 208.000 imprese, il 50% delle quali PMI. Inoltre, il Piano Transizione 4.0 ha generato 40.000 nuovi posti di lavoro e un incremento del fatturato e degli investimenti fino al 3,7%, rispetto alle aziende che non hanno beneficiato delle agevolazioni.


La Legge di Bilancio ha confermato anche per il 2025
, ma introduce importanti novità:

  • le risorse disponibili ammontano a un massimo di 2,2 miliardi di euro per gli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati nel 2025, con possibilità di estensione fino al 30 giugno 2026, a condizione che nel 2025 sia stato versato almeno il 20% di acconto.
    L’ottenimento del beneficio è subordinato alla prenotazione tramite una procedura a ordine cronologico e all’invio di un’apposita comunicazione, fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
    Gli obblighi non si applicano agli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio 2025 al 30 giugno 2026, a condizione che un acconto di almeno il 20% sia stato versato e accettato entro la fine del 2024.
  • l’abolizione del credito d’imposta per beni immateriali 4.0 (software 4.0) per il 2025.
    I software 4.0 per i quali è stato versato l’acconto del 20% entro il 2024 rimarranno agevolati con un credito d’imposta del 15%, purché completati entro il 30 giugno 2025.

Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0 promuove investimenti globali in processi produttivi energeticamente efficienti e sostenibili, generando un duplice beneficio: riduzione dei costi legati all’innovazione e una riduzione dell’impatto ambientale attraverso il risparmio energetico.

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Per consentire alle imprese di trarre il massimo vantaggio dall’agevolazione, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto correttivi che ne semplificano l’accesso e ne ottimizzano l’efficacia.

  1. Risparmio energetico

    L’obiettivo di risparmio energetico della I° classe energetica, pari a un efficientamento tra 3-6% della struttura o tra 5-10% del processo produttivo, è considerato automaticamente raggiunto:

  • per la sostituzione di beni materiali 4.0 che abbiano già completato il proprio piano d’ammortamento da almeno 24 mesi alla data di comunicazione della comunicazione preventiva al GSE. Le imprese possono comunque dimostrare di aver conseguito un risparmio energetico maggiore (superiore al 6% della struttura o 10% del processo produttivo) per accedere ad aliquote di beneficio più elevate;
  • per gli investimenti realizzati tramite una ESCo in presenza di un contratto EPC (Energy Performance Contract), qualora quest’ultimo preveda espressamente di conseguire le soglie minime di risparmio energetico.
  1. Scaglioni di investimento

    Il numero di scaglioni di investimento è stato ridotto da tre a due, organizzati come segue:

  • investimenti fino a 10 milioni di euro: aliquote del 35%, 40%, 45%, a seconda della classe di efficienza energetica;
  • investimenti dai 10 ai 50 milioni di euro: aliquote del 5%, 10%, 15%, a seconda della classe di efficienza energetica.
    Gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro
    realizzati nel 2024 e prenotati tra il 1° gennaio 2024 e il 1° gennaio 2025 potranno accedere all’aliquota maggiorata previa comunicazione al GSE.
  1. Cumulabilità

    Un’importante novità è la possibilità di cumulare gli investimenti 5.0 con altri incentivi, in particolare:

  • il Credito d’imposta per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) del nord Italia;
  • gli incentivi del PNRR e gli strumenti dell’Unione Europea, purché non coprano le medesime quote di costi e nel rispetto del divieto di doppio finanziamento. Il totale del beneficio ottenuto non deve mai superare il 100% del costo ammissibile.
  1. Aliquota fotovoltaico

    Aumenta l’aliquota per i pannelli fotovoltaici da un minimo di 45,5% ad un massimo del 67,5% a seconda dell’efficienza dell’impianto e della soglia di risparmio energetico raggiunta tramite i beni 4.0.

  2. Società di locazione operativa

    Per le società di locazione operativa, il risparmio energetico conseguito può essere verificato rispetto ai consumi energetici della struttura o del processo produttivo dell’impresa noleggiante oppure, in alternativa, dell’impresa locataria.

Per maggiori informazioni e richiedere assistenza clicca qui.

Crediti d’imposta per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) Unica

ZES Unica del Mezzogiorno 2025

Le ZES in Cina generano il 22% del PIL e il 60% delle esportazioni. In Europa è la Polonia il Paese con una maggiore concentrazione di ZES. Ha attratto investimenti per 170 miliardi di euro e creando 280.000 nuovi posti di lavoro.
A partire dal 1° gennaio 2024 l’Italia ha introdotto la Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, nota come ZES Unica, con l’obiettivo di superare i limiti delle singole ZES esistenti e potenziare la competitività dell’intera area nel contesto internazionale.

Il Credito d’imposta sugli investimenti rappresenta un pilastro fondamentale di questa strategia, tanto che il grande interesse delle imprese ha portato il Governo, lo scorso agosto, ad autorizzare, per il 2024, un’ulteriore spesa da aggiungere a quanto già stanziato per far fronte all’elevata entità delle prenotazioni.

Per il 2025 le risorse dedicate alla ZES ammontano a 2,2 miliardi di euro.
Per accedere alle agevolazioni, gli investimenti in macchinari, impianti, immobili (acquisto, costruzione, ampliamento) e terreni devono essere effettuati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025 e avere un importo minimo di 200.000 di euro.

È necessario trasmettere due comunicazioni all’Agenzia delle Entrate:

  • una comunicazione di prenotazione del beneficio ▶ Da inviare dal 31 marzo al 30 maggio 2025, in cui si indicano gli investimenti sostenuti dal 16 novembre 2024 e quelli che si intende sostenere entro il 15 novembre 2025;
  • una comunicazione a consuntivo ▶ Da inviare dal 18 novembre al 2 dicembre 2025, indicando le spese sostenute pari o inferiori a quelle prenotate.

Le risorse disponibili saranno ripartite tra le imprese richiedenti entro il 12 dicembre 2025.

ZES Unica del Mezzogiorno 2025 – Settore agricolo

Con la conversione del c.d. DL Agricoltura (dl 63/2024) nella Legge n. 101/2024, è stato istituito un Credito d’imposta destinato alle imprese agricole, ittiche e di acquacoltura localizzate nella ZES Unica del Mezzogiorno.

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La misura risponde all’esigenza di rilanciare il settore agricolo, pilastro del Made in Italy, che sta attraversando una fase di difficoltà caratterizzata da un incremento dei prezzi dei prodotti agricoli (3,9%) e da una contrazione della produzione.

In particolare, i dati Istat riferiti all’anno 2023 evidenziano che per il Sud la flessione è pari al 2,8% e per le Isole al 1,2%.

Con la nuova Legge di Bilancio il Governo ha, quindi, rifinanziato la misura con 50 milioni di euro per il 2025.

Gli investimenti agevolabili, del valore minimo di 50.000 euro, devono essere realizzati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025, previa trasmissione di due comunicazioni all’Agenzia delle Entrate:

    1. dal 31 marzo al 30 maggio 2025 ▶ Comunicazione di prenotazione del beneficio. È necessario indicare gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2025 e da sostenere entro il 15 novembre 2025;
    2. dal 20 novembre al 2 dicembre 2025 ▶ Comunicazione a consuntivo.

Le risorse disponibili saranno ripartite tra le imprese entro il 12 dicembre 2025.

Per maggiori informazioni e richiedere assistenza clicca qui.

Nuova Sabatini

A fronte del successo ottenuto nel 2024, con risorse pressoché esaurite, la Legge Sabatini è stata rifinanziata anche per il 2025.

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Le piccole e medie imprese che effettuano investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature, hardware, software e tecnologie digitali, nuovi potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto del 10%, per un plafond complessivo di 400 milioni di euro.

Le risorse destinate alla Legge Sabatini per gli anni futuri saranno distribuite nel seguente modo:

  • 100 milioni di euro per il 2026
  • 400 milioni di euro per ciascun anno dal 2027 al 2029.
Per maggiori informazioni e richiedere assistenza clicca qui.

Agevolazioni Simest

Con le agevolazioni Simest, le imprese italiane possono consolidare la propria competitività e presenza sui mercati internazionali.

Nel 2024 Simest ha messo a disposizione delle imprese oltre 8 miliardi di euro, registrando un aumento del 14% rispetto al 2023, con un focus principale sulle PMI e l’introduzione di bandi realizzati per rispondere alle esigenze emergenti del mercato.

Misura Transizione Digitale ed Ecologica

Nel 2024 oltre il 70% delle domande di agevolazione ha riguardato queste due direttrici fondamentali.
Con la Legge di Bilancio 2025 le imprese energivore o quelle che hanno intrapreso percorsi certificati di efficientamento energetico possono richiedere, per le domande presentate fino al 31 dicembre 2026, un contributo a fondo perduto fino al 20% ed essere esentate dall’obbligo di prestare garanzia.

Misura Africa

A luglio 2024 Simest ha introdotto una nuova misura dedicata alle imprese che hanno una presenza stabile in Africa o che realizzano scambi commerciali con Paesi africani.

La misura consente di accedere ad un contributo a fondo perduto del 20%, fino ad un massimo di €200.000 per le aziende del Sud Italia, e un contributo a fondo perduto del 10%, fino ad un massimo di €100.000 per le altre Regioni. È previsto, inoltre, a un finanziamento agevolato per la quota residua.
Gli investimenti possono essere realizzati sia in Italia che in Africa. Sono inclusi macchinari, software, consulenze, progetti di digitalizzazione e sostenibilità ambientale, strutture in territorio africano e formazione del personale.

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Con la Legge di Bilancio 2025 il plafond di 200 milioni di euro è destinato a coinvolgere un numero maggiore di beneficiari. Infatti, possono accedere all’agevolazione anche le imprese interessate a investire in Africa, oltre a quelle già presenti, esportatrici o che si approvvigionano sul territorio. Previa presentazione di un piano di investimenti nei termini e modalità che Simest indicherà in un provvedimento di prossima pubblicazione.

Misura America Latina (America centrale e meridionale)

Questa misura, introdotta con la Legge di Bilancio 2025, stanzia 200 milioni di euro a favore di imprese che esportano, investono o si approvvigionano in America Centrale o Meridionale, incluse le loro fornitrici. Gli incentivi riguardano investimenti produttivi, commerciali, digitali, green, patrimoniali e formativi.
L’agevolazione prevede un finanziamento a tasso agevolato, integrato da un contributo a fondo perduto del 10%. Il beneficio sale al 20% per le imprese con sede nel Sud Italia.
L’attuazione della misura sarà regolamentata da una circolare Simest di prossima pubblicazione.

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