Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi 17 gennaio sul conflitto a Gaza. LIVE

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I negoziatori di Israele e Hamas hanno firmato ufficialmente a Doha l’accordo di tregua, insieme ai mediatori di Usa e Qatar. \”Dopo aver esaminato tutti gli aspetti politici, di sicurezza e umanitari, e comprendendo che l’accordo proposto sostiene il raggiungimento degli obiettivi della guerra, la Commissione dei Ministri per gli Affari di Sicurezza Nazionale (Gabinetto politico) ha raccomandato al governo di approvare il piano proposto. Il governo si riunirà più tardi oggi\”, riferisce l’ufficio del primo ministro.\n

Netanyahu ha riferito durante la riunione di gabinetto che Israele \”ha ricevuto garanzie inequivocabili da entrambi i presidenti Usa, sia Biden che Trump, che se i negoziati sulla fase due dell’accordo falliscono e Hamas non accetta le richieste di sicurezza, l’Idf tornerà a combattere intensamente a Gaza con il sostegno degli Stati Uniti\”. Lo scrive Ynet.

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L’accordo di cessate il fuoco entrerà in vigore domenica come previsto e  non subirà ritardi a causa delle riunioni del governo israeliano. Lo ha riferito la stampa dello Stato ebraico. L’ultradestra israeliana critica l’accordo, col ministro Ben Gvir pronto a lasciare. Oggi a Bruxelles la vicepresidente della Commissione europea Kallas riceve il premier palestinese Mustafa. Visita a Mosca del presidente iraniano Pezeshkian. Pechino invierà il vicepresidente cinese Han all’insediamento di Trump.

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\”Accogliamo con favore l’accordo sui 600 camion giornalieri previsto dal cessate il fuoco, ma è importante ricordare che già prima del conflitto la comunità umanitaria considerava insufficienti i 500 camion al giorno. Ora è più urgente che mai aumentare la quantità di aiuti, dato che il livello di distruzione e i bisogni umanitari sono straordinariamente più gravi rispetto a prima di ottobre 2023\”. Lo afferma la responsabile delle operazioni in Medio Oriente di Azione Contro la Fame Natalia Anguera. \”Inoltre, al momento, – osserva – ci sono numerose limitazioni sull’importazione di alcuni tipi di merci. Oltre all’ingresso dei camion, dunque, è necessario allentare le restrizioni sui tipi di forniture consentite, in particolare quelle necessarie per riabilitare i servizi idrici e sanitari, nonché gli articoli essenziali per l’inverno, come tende e abbigliamento impermeabile\”. \”In questo nuovo scenario determinato dal cessate il fuoco – aggiunge Anguera – speriamo di poter riprendere le attività che stavamo portando avanti già da prima di ottobre 2023 per assicurare ai Palestinesi la possibilità di condurre una vita autonoma. È fondamentale che tutte le attività umanitarie future siano complementari a quelle delle organizzazioni della società civile palestinese e delle Ong. Se forniamo il supporto per riabilitare panetterie e ospedali riusciremmo, per esempio, ad ampliare il nostro sostegno alle cooperative femminili a Gaza o a intensificare le nostre attività di nutrizione nelle aree più colpite, come il nord di Gaza. Il livello di distruzione a Gaza è enorme e dovremo supportare gli spazi di accoglienza per le persone che hanno perso le loro case, oltre a fornire aiuto nella ricostruzione di strutture e abitazioni\” conclude Anguera. Per il direttore generale di Azione contro la Fame Simone Garroni è \”essenziale che la comunità internazionale si impegni a garantire i necessari interventi di emergenza e l’ingresso di tutti i materiali utili alla riabilitazione dei servizi idrici e sanitari e delle infrastrutture distrutte, in modo da ripristinare un modello di sviluppo autonomo della comunità locale\”.

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Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato un elenco di 95  detenuti palestinesi da scambiare con ostaggi israeliani detenuti a  Gaza, in una prima tornata di scambi nell’ambito dell’accordo di cessate  il fuoco con Hamas. \”Il rilascio dei prigionieri non avrà luogo prima di domenica alle  16:00\”, ha detto all’Afp la portavoce del ministero Noga Katz,  aggiungendo che il rilascio è subordinato all’approvazione dell’accordo  da parte del governo israeliano.

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Le Forze Armate greche hanno completato il trasferimento in Giordania di sei tonnellate di aiuti umanitari destinati a Gaza: lo rende noto, tramite un comunicato, lo Stato maggiore della Difesa nazionale greco. Gli aiuti, trasportati da un aereo C-130 dell’aeronautica ellenica nella capitale Amman, comprendono materiale medico e farmaceutico, oltre a vestiti, articoli per la pulizia e l’igiene personale.

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Le autorità della Siria del dopo-Assad affermano di aver impedito un tentativo di trasferire armi in Libano. A riferirne è l’agenzia siriana Sana secondo cui a Tartus sono state intercettate e \”sequestrate armi\” che avrebbe dovuto raggiungere il vicino Paese dei Cedri. Immagini condivise su Telegram dall’agenzia mostrano un camion carico di fucili e altre armi nascoste tra pacchi di merci. Si tratta di notizie che non possono essere verificate in modo indipendente.

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Dopo la riunione del gabinetto, il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato l’elenco dei detenuti palestinesi il cui rilascio è previsto nel primo round dell’accordo, soggetto all’approvazione del governo. L’elenco comprende 95 detenuti e, secondo il piano, la loro liberazione non sarà effettuata prima delle 16,00 (ora locale) di domenica. La maggior parte dei detenuti palestinesi nell’elenco sono donne e solo uno, con meno di 18 anni, condannato per omicidio.

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La lista dei 96 detenuti palestinesi, uomini e donne, che verranno scarcerati nella prima fase dell’accordo tra Israele e Hamas è stata resa pubblica e consegnata al governo di Benjamin Netanyahu che la dovrà approvare. Lo rende noto il ministero della Giustizia di Israele, secondo quanto riporta il sito di Haaretz. Il Times of Israel parla di 95 detenuti palestinesi che verranno rilasciati per primi e specifica che si tratta di donne e minorenni. I prigionieri palestinesi non verranno rilasciati prima delle 16 di domenica, aggiunge il ministero, spiegando di non conoscere l’ordine con cui verranno scarcerati. 

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Hamas renderà noti i nomi dei primi tre ostaggi che libererà domenica 24 ore prima di consegnarli alle Idf. Domani, quindi, si saprà chi saranno le tre donne, probabilmente civili, che torneranno per prime in libertà nell’ambito della prima fase dell’accordo raggiunto con Israele.

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La Russia intende fornire al popolo siriano \”il sostegno necessario per normalizzare la situazione\” con aiuti umanitari e per la ricostruzione, e rimane impegnata ad una \”soluzione complessiva in questo Paese sulla base del rispetto della sua sovranità, indipendenza e integrità territoriale\”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dalla Tass, dopo aver discusso dell’argomento con il presidente iraniano Massud Pezeshkian durante colloqui al Cremlino durati tre ore.

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I ministri di ultradestra Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich hanno votato contro l’accordo con Hamas sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi durante la riunione di gabinetto, mentre gli altri ministri hanno votato a favore. Ieri Ben Gvir ha annunciato che lui e il suo partito Otzma Yehudit si dimetteranno se l’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi verrà approvato. \”Se la guerra contro Hamas riprenderà con tutta la sua forza per raggiungere i suoi obiettivi e gli scopi decisivi che restano incompiuti, torneremo al governo\”, ha detto.

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Un appello dell’ultimo minuto a votare contro l’accordo sul cessate il fuoco e gli ostaggi è stato lanciato ai membri del governo dal ministro della Sicurezza nazionale di Israele, l’esponente della destra religiosa Itamar Ben Gvir. Lo ha riferito il Times of Israel, dopo il via libera del gabinetto di sicurezza all’intesa e in vista della riunione del governo al completo che dovrebbe ratificarla definitivamente. Ben Gvir si è detto \”ancora più terrorizzato\” dall’accordo dopo che sono emersi nuovi dettagli sui prigionieri palestinesi che saranno rilasciati in cambio degli ostaggi. \”Tutti sanno che questi terroristi cercheranno di fare di nuovo del male, di uccidere di nuovo\”, ha affermato in un video messaggio. \”Faccio appello ai miei amici del Likud e di Sionismo religioso, non è ancora troppo tardi, abbiamo ancora la riunione del governo, possiamo fermare questo accordo, unitevi a me, possiamo fermarlo\”, ha aggiunto.

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Nelle ultime 24 ore 88 palestinesi sono morti a Gaza, dopo che e’ stato annunciato l’accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia e la liberazione degli ostaggi che dovrebbe entrare in vigore domenica. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas. Il bilancio totale in oltre 15 mesi di conflitto e’ di 46.876 morti e 110.642 feriti. 

“,”postId”:”105cf35b-10bb-4724-8bc7-a7f3a3544051″},{“timestamp”:”2025-01-17T14:17:13.890Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-17T15:17:13+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas, \”Israele sta causando massacri orribili per bloccare accordo\””,”content”:”

Hamas ha accusato Israele di provocare \”massacri orribili\” a Gaza per \”bloccare\” l’accordo sul cessate il fuoco annunciato mercoledì e che dovrebbe entrare in vigore domenica. In una nota la fazione palestinese ha puntato il dito contro l’ \”intensificazione deliberata\” degli attacchi aerei sull’enclave. Secondo quanto riferito da Al-Jazeera, nei raid condotti sulla Striscia dopo l’annuncio dell’accordo sono morte almeno 113 persone, tra cui 28 minori e 31 donne, e 264 sono rimaste ferite. Israele sta \”deliberatamente commettendo questi massacri nel suo tentativo di bloccare l’accordo di cessate il fuoco\”, ha sostenuto Hamas, esortando i mediatori a fare pressione su Israele affinché \”fermi i massacri\”.

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Il Presidente israeliano, Isaac Herzog, ha accolto con favore la decisione del Gabinetto di sicurezza di approvare l’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi, \”e mi aspetto che anche il governo faccia presto lo stesso\”. \”Questo e’ un passo fondamentale nel percorso per sostenere l’impegno fondamentale che una nazione ha nei confronti dei suoi cittadini\”, aggiunge.

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Il 73% circa degli israeliani è a favore dell’accordo per il rilascio degli ostaggi. Questo quanto emerge da un sondaggio di ‘Maariv’ pubblicato oggi dal quale risulta che il 19% del campione è invece contrario all’intesa e l’8% dichiara di non avere un’opinione in merito. 

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Diverse le risposte degli elettori dei partiti di opposizione (91% a favore dell’accordo) e quelle dei sostenitori dei partiti della coalizione (52% a favore, 37% contrario), seconda l’inchiesta citata dal Jerusalem Post.

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Dallo stesso sondaggio emerge che il 45% del campione ritiene che il governo stia solo parzialmente raggiungendo gli obiettivi dell’offensiva bellica, il 36% crede che non ci stia riuscendo affatto. Solo l’8% ha detto di considerare pienamente raggiunti gli obiettivi prefissati. 

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La compagnia aerea britannica EasyJet ha annunciato che riprenderà i voli per Tel Aviv dal primo di giugno. I collegamenti con Israele da parte del vettore lowcost erano stati sospesi lo scorso aprile dopo l’attacco dell’Iran contro lo Stato ebraico. In una nota di Easyjet si legge che la compagnia aerea opererà 38 voli settimanali da e per Tel Aviv sulle rotte di Londra, Ginevra, Amsterdam, Milano, Berlino, Basilea e Nizza. L’annuncio arriva dopo l’accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas nel conflitto a Gaza. 

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Il ministro spagnolo dell’Economia, Carlos Cuerpo, ha criticato oggi \”il tanfo razzista\” del tweet del Partito Popolare sugli aiuti umanitari dati dal governo spagnolo a Gaza, dopo che il governatore valenziano, Carlos Mazon, aveva  sostenuto che fossero superiori a quelli ricevuti dalla popolazione colpite dalla catastrofe della Dana a Valencia. Sono dichiarazioni che \”fanno arrossire, soprattutto quando provengono da un rappresentante politico\”, ha detto Carlos Cuerpo prima di una riunione con imprenditori alla prefettura di Valencia. \”E la risposta del Pp nel tweet va perfino oltre con un certo tanfo razzista\”, ha aggiunto.   Nel messaggio sui social dall’account ufficiale il Pp aveva scritto: \”Se chiedi aiuto in arabo arriva prima\”. \”Condanno profondamente\” queste dichiarazioni, che \”fanno arrossire anche perché sono false\”, ha detto il ministro dell’Economia, che ha ricordato che finora il governo centrale \”ha già finanziato un totale di 1,4 miliardi di euro\” sui 16,5 stanziati \”in aiuti ai colpiti dalla catastrofe della Dana\”. Il ministro spagnolo dell’Economia, Carlos Cuerpo, ha criticato oggi \”il tanfo razzista\” del tweet del Partito Popolare sugli aiuti umanitari dati dal governo spagnolo a Gaza, dopo che il governatore valenziano, Carlos Mazon, aveva 

“,”postId”:”892cc42f-5e0c-4e49-a1df-5751bd8e2961″},{“timestamp”:”2025-01-17T13:22:00.306Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-17T14:22:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Macron, ‘accelerare attuazione tregua Israele-Hezbollah'”,”content”:”

\”Ci sono stati risultati\”, ma \”bisogna accelerare, devono essere confermati nel tempo\”. E’ quanto ha affermato da Beirut il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo l’entrata in vigore lo scorso 27 novembre della tregua tra Israele e gli Hezbollah libanesi. \”Ci deve essere un ritiro completo delle forze israeliane, un monopolio totale delle armi da parte dell’Esercito libanese\”, ha aggiunto, durante una conferenza stampa con il neo presidente libanese, Joseph Aoun.

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Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha riferito durante la riunione di gabinetto che Israele \”ha ricevuto garanzie inequivocabili da entrambi i presidenti Usa, sia Biden che Trump, che se i negoziati sulla fase due dell’accordo falliscono e Hamas non accetta le richieste di sicurezza, l’Idf tornerà a combattere intensamente a Gaza con il sostegno degli Stati Uniti\”. Lo scrive Ynet.

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\”Dopo aver esaminato tutti gli aspetti politici, di sicurezza e umanitari, e comprendendo che l’accordo proposto sostiene il raggiungimento degli obiettivi della guerra, la Commissione dei Ministri per gli Affari di Sicurezza Nazionale (Gabinetto politico) ha raccomandato al governo di approvare il piano proposto. Il governo si riunirà più tardi oggi\”. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro.

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\”La notizia del cessate il fuoco ha provocato gioia. Adesso tutti stiamo aspettando domenica, quando potrebbe iniziare la tregua. Anche se qui a Gaza ci rendiamo conto che sarà un percorso difficile\”. Lo afferma padre Gabriel Romanelli, parroco della parrocchia cattolica latina della Sacra Famiglia. La tregua è \”una boccata d’aria e di speranza\” ma il missionario argentino appartenente all’Istituto del Verbo Incarnato conferma all’Agenzia Fides che \”anche tra ieri e oggi ci sono stati ancora decine di morti e centinaia di feriti. C’è ancora morte, distruzione e angoscia\”. Se la tregua inizierà, aggiunge padre Gabriel, \”si potrà cominciare a pensare al dopoguerra. Che sarà terribile. Con l’aiuto di Dio, cercheremo di continuare a fare tutto il bene che di può\”. 

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I negoziatori di Israele e Hamas hanno firmato ufficialmente a Doha l’accordo di tregua, insieme ai mediatori di Usa e Qatar. “Dopo aver esaminato tutti gli aspetti politici, di sicurezza e umanitari, e comprendendo che l’accordo proposto sostiene il raggiungimento degli obiettivi della guerra, la Commissione dei Ministri per gli Affari di Sicurezza Nazionale (Gabinetto politico) ha raccomandato al governo di approvare il piano proposto. Il governo si riunirà più tardi oggi”, riferisce l’ufficio del primo ministro.

Netanyahu ha riferito durante la riunione di gabinetto che Israele “ha ricevuto garanzie inequivocabili da entrambi i presidenti Usa, sia Biden che Trump, che se i negoziati sulla fase due dell’accordo falliscono e Hamas non accetta le richieste di sicurezza, l’Idf tornerà a combattere intensamente a Gaza con il sostegno degli Stati Uniti”. Lo scrive Ynet.

L’accordo di cessate il fuoco entrerà in vigore domenica come previsto e  non subirà ritardi a causa delle riunioni del governo israeliano. Lo ha riferito la stampa dello Stato ebraico. L’ultradestra israeliana critica l’accordo, col ministro Ben Gvir pronto a lasciare. Oggi a Bruxelles la vicepresidente della Commissione europea Kallas riceve il premier palestinese Mustafa. Visita a Mosca del presidente iraniano Pezeshkian. Pechino invierà il vicepresidente cinese Han all’insediamento di Trump.

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Azione contro la fame, incrementare gli aiuti umanitari a Gaza

“Accogliamo con favore l’accordo sui 600 camion giornalieri previsto dal cessate il fuoco, ma è importante ricordare che già prima del conflitto la comunità umanitaria considerava insufficienti i 500 camion al giorno. Ora è più urgente che mai aumentare la quantità di aiuti, dato che il livello di distruzione e i bisogni umanitari sono straordinariamente più gravi rispetto a prima di ottobre 2023”. Lo afferma la responsabile delle operazioni in Medio Oriente di Azione Contro la Fame Natalia Anguera. “Inoltre, al momento, – osserva – ci sono numerose limitazioni sull’importazione di alcuni tipi di merci. Oltre all’ingresso dei camion, dunque, è necessario allentare le restrizioni sui tipi di forniture consentite, in particolare quelle necessarie per riabilitare i servizi idrici e sanitari, nonché gli articoli essenziali per l’inverno, come tende e abbigliamento impermeabile”. “In questo nuovo scenario determinato dal cessate il fuoco – aggiunge Anguera – speriamo di poter riprendere le attività che stavamo portando avanti già da prima di ottobre 2023 per assicurare ai Palestinesi la possibilità di condurre una vita autonoma. È fondamentale che tutte le attività umanitarie future siano complementari a quelle delle organizzazioni della società civile palestinese e delle Ong. Se forniamo il supporto per riabilitare panetterie e ospedali riusciremmo, per esempio, ad ampliare il nostro sostegno alle cooperative femminili a Gaza o a intensificare le nostre attività di nutrizione nelle aree più colpite, come il nord di Gaza. Il livello di distruzione a Gaza è enorme e dovremo supportare gli spazi di accoglienza per le persone che hanno perso le loro case, oltre a fornire aiuto nella ricostruzione di strutture e abitazioni” conclude Anguera. Per il direttore generale di Azione contro la Fame Simone Garroni è “essenziale che la comunità internazionale si impegni a garantire i necessari interventi di emergenza e l’ingresso di tutti i materiali utili alla riabilitazione dei servizi idrici e sanitari e delle infrastrutture distrutte, in modo da ripristinare un modello di sviluppo autonomo della comunità locale”.

Israele: 95 palestinesi scarcerati in prima fase accordo

Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato un elenco di 95  detenuti palestinesi da scambiare con ostaggi israeliani detenuti a  Gaza, in una prima tornata di scambi nell’ambito dell’accordo di cessate  il fuoco con Hamas. “Il rilascio dei prigionieri non avrà luogo prima di domenica alle  16:00”, ha detto all’Afp la portavoce del ministero Noga Katz,  aggiungendo che il rilascio è subordinato all’approvazione dell’accordo  da parte del governo israeliano.

La Grecia invia sei tonnellate di aiuti umanitari a Gaza

Le Forze Armate greche hanno completato il trasferimento in Giordania di sei tonnellate di aiuti umanitari destinati a Gaza: lo rende noto, tramite un comunicato, lo Stato maggiore della Difesa nazionale greco. Gli aiuti, trasportati da un aereo C-130 dell’aeronautica ellenica nella capitale Amman, comprendono materiale medico e farmaceutico, oltre a vestiti, articoli per la pulizia e l’igiene personale.

Damasco, “sequestrato carico di armi dirette in Libano”

Le autorità della Siria del dopo-Assad affermano di aver impedito un tentativo di trasferire armi in Libano. A riferirne è l’agenzia siriana Sana secondo cui a Tartus sono state intercettate e “sequestrate armi” che avrebbe dovuto raggiungere il vicino Paese dei Cedri. Immagini condivise su Telegram dall’agenzia mostrano un camion carico di fucili e altre armi nascoste tra pacchi di merci. Si tratta di notizie che non possono essere verificate in modo indipendente.

Israele, domenica alle 16 liberi 95 detenuti palestinesi

Dopo la riunione del gabinetto, il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato l’elenco dei detenuti palestinesi il cui rilascio è previsto nel primo round dell’accordo, soggetto all’approvazione del governo. L’elenco comprende 95 detenuti e, secondo il piano, la loro liberazione non sarà effettuata prima delle 16,00 (ora locale) di domenica. La maggior parte dei detenuti palestinesi nell’elenco sono donne e solo uno, con meno di 18 anni, condannato per omicidio.

Lista 96 detenuti palestinesi da scarcerare al vaglio del governo

La lista dei 96 detenuti palestinesi, uomini e donne, che verranno scarcerati nella prima fase dell’accordo tra Israele e Hamas è stata resa pubblica e consegnata al governo di Benjamin Netanyahu che la dovrà approvare. Lo rende noto il ministero della Giustizia di Israele, secondo quanto riporta il sito di Haaretz. Il Times of Israel parla di 95 detenuti palestinesi che verranno rilasciati per primi e specifica che si tratta di donne e minorenni. I prigionieri palestinesi non verranno rilasciati prima delle 16 di domenica, aggiunge il ministero, spiegando di non conoscere l’ordine con cui verranno scarcerati. 

Hamas rilascerà domani i nomi dei primi 3 ostaggi liberati

Hamas renderà noti i nomi dei primi tre ostaggi che libererà domenica 24 ore prima di consegnarli alle Idf. Domani, quindi, si saprà chi saranno le tre donne, probabilmente civili, che torneranno per prime in libertà nell’ambito della prima fase dell’accordo raggiunto con Israele.

Putin: “Noi vicini ai siriani, rispettare sovranità e integrità”

La Russia intende fornire al popolo siriano “il sostegno necessario per normalizzare la situazione” con aiuti umanitari e per la ricostruzione, e rimane impegnata ad una “soluzione complessiva in questo Paese sulla base del rispetto della sua sovranità, indipendenza e integrità territoriale”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dalla Tass, dopo aver discusso dell’argomento con il presidente iraniano Massud Pezeshkian durante colloqui al Cremlino durati tre ore.

Israele, Ben Gvir e Smotrich hanno votato contro l’accordo

I ministri di ultradestra Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich hanno votato contro l’accordo con Hamas sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi durante la riunione di gabinetto, mentre gli altri ministri hanno votato a favore. Ieri Ben Gvir ha annunciato che lui e il suo partito Otzma Yehudit si dimetteranno se l’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi verrà approvato. “Se la guerra contro Hamas riprenderà con tutta la sua forza per raggiungere i suoi obiettivi e gli scopi decisivi che restano incompiuti, torneremo al governo”, ha detto.

Appello di Ben Gvir a membri governo: “Votate contro accordo”

Un appello dell’ultimo minuto a votare contro l’accordo sul cessate il fuoco e gli ostaggi è stato lanciato ai membri del governo dal ministro della Sicurezza nazionale di Israele, l’esponente della destra religiosa Itamar Ben Gvir. Lo ha riferito il Times of Israel, dopo il via libera del gabinetto di sicurezza all’intesa e in vista della riunione del governo al completo che dovrebbe ratificarla definitivamente. Ben Gvir si è detto “ancora più terrorizzato” dall’accordo dopo che sono emersi nuovi dettagli sui prigionieri palestinesi che saranno rilasciati in cambio degli ostaggi. “Tutti sanno che questi terroristi cercheranno di fare di nuovo del male, di uccidere di nuovo”, ha affermato in un video messaggio. “Faccio appello ai miei amici del Likud e di Sionismo religioso, non è ancora troppo tardi, abbiamo ancora la riunione del governo, possiamo fermare questo accordo, unitevi a me, possiamo fermarlo”, ha aggiunto.

Hamas, “88 morti in ultime 24 ore, bilancio totale a 46.876”

Nelle ultime 24 ore 88 palestinesi sono morti a Gaza, dopo che e’ stato annunciato l’accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia e la liberazione degli ostaggi che dovrebbe entrare in vigore domenica. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas. Il bilancio totale in oltre 15 mesi di conflitto e’ di 46.876 morti e 110.642 feriti. 

Hamas, “Israele sta causando massacri orribili per bloccare accordo”

Hamas ha accusato Israele di provocare “massacri orribili” a Gaza per “bloccare” l’accordo sul cessate il fuoco annunciato mercoledì e che dovrebbe entrare in vigore domenica. In una nota la fazione palestinese ha puntato il dito contro l’ “intensificazione deliberata” degli attacchi aerei sull’enclave. Secondo quanto riferito da Al-Jazeera, nei raid condotti sulla Striscia dopo l’annuncio dell’accordo sono morte almeno 113 persone, tra cui 28 minori e 31 donne, e 264 sono rimaste ferite. Israele sta “deliberatamente commettendo questi massacri nel suo tentativo di bloccare l’accordo di cessate il fuoco”, ha sostenuto Hamas, esortando i mediatori a fare pressione su Israele affinché “fermi i massacri”.

Herzog: “Bene decisione Gabinetto sicurezza su accordo”

Il Presidente israeliano, Isaac Herzog, ha accolto con favore la decisione del Gabinetto di sicurezza di approvare l’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi, “e mi aspetto che anche il governo faccia presto lo stesso”. “Questo e’ un passo fondamentale nel percorso per sostenere l’impegno fondamentale che una nazione ha nei confronti dei suoi cittadini”, aggiunge.

Mo: sondaggio, 73% degli israeliani a favore dell’accordo per rilascio ostaggi

Il 73% circa degli israeliani è a favore dell’accordo per il rilascio degli ostaggi. Questo quanto emerge da un sondaggio di ‘Maariv’ pubblicato oggi dal quale risulta che il 19% del campione è invece contrario all’intesa e l’8% dichiara di non avere un’opinione in merito. 

Diverse le risposte degli elettori dei partiti di opposizione (91% a favore dell’accordo) e quelle dei sostenitori dei partiti della coalizione (52% a favore, 37% contrario), seconda l’inchiesta citata dal Jerusalem Post.

Dallo stesso sondaggio emerge che il 45% del campione ritiene che il governo stia solo parzialmente raggiungendo gli obiettivi dell’offensiva bellica, il 36% crede che non ci stia riuscendo affatto. Solo l’8% ha detto di considerare pienamente raggiunti gli obiettivi prefissati. 

EasyJet riprende i voli per Tel Aviv dal primo giugno

La compagnia aerea britannica EasyJet ha annunciato che riprenderà i voli per Tel Aviv dal primo di giugno. I collegamenti con Israele da parte del vettore lowcost erano stati sospesi lo scorso aprile dopo l’attacco dell’Iran contro lo Stato ebraico. In una nota di Easyjet si legge che la compagnia aerea opererà 38 voli settimanali da e per Tel Aviv sulle rotte di Londra, Ginevra, Amsterdam, Milano, Berlino, Basilea e Nizza. L’annuncio arriva dopo l’accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas nel conflitto a Gaza. 

Madrid critica ‘il tanfo razzista del tweet Pp su aiuti a Gaza’

Il ministro spagnolo dell’Economia, Carlos Cuerpo, ha criticato oggi “il tanfo razzista” del tweet del Partito Popolare sugli aiuti umanitari dati dal governo spagnolo a Gaza, dopo che il governatore valenziano, Carlos Mazon, aveva  sostenuto che fossero superiori a quelli ricevuti dalla popolazione colpite dalla catastrofe della Dana a Valencia. Sono dichiarazioni che “fanno arrossire, soprattutto quando provengono da un rappresentante politico”, ha detto Carlos Cuerpo prima di una riunione con imprenditori alla prefettura di Valencia. “E la risposta del Pp nel tweet va perfino oltre con un certo tanfo razzista”, ha aggiunto.   Nel messaggio sui social dall’account ufficiale il Pp aveva scritto: “Se chiedi aiuto in arabo arriva prima”. “Condanno profondamente” queste dichiarazioni, che “fanno arrossire anche perché sono false”, ha detto il ministro dell’Economia, che ha ricordato che finora il governo centrale “ha già finanziato un totale di 1,4 miliardi di euro” sui 16,5 stanziati “in aiuti ai colpiti dalla catastrofe della Dana”. Il ministro spagnolo dell’Economia, Carlos Cuerpo, ha criticato oggi “il tanfo razzista” del tweet del Partito Popolare sugli aiuti umanitari dati dal governo spagnolo a Gaza, dopo che il governatore valenziano, Carlos Mazon, aveva 

Macron, ‘accelerare attuazione tregua Israele-Hezbollah’

“Ci sono stati risultati”, ma “bisogna accelerare, devono essere confermati nel tempo”. E’ quanto ha affermato da Beirut il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo l’entrata in vigore lo scorso 27 novembre della tregua tra Israele e gli Hezbollah libanesi. “Ci deve essere un ritiro completo delle forze israeliane, un monopolio totale delle armi da parte dell’Esercito libanese”, ha aggiunto, durante una conferenza stampa con il neo presidente libanese, Joseph Aoun.

Netanyahu, se la fase 2 fallisce guerra riprende con ok Usa

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha riferito durante la riunione di gabinetto che Israele “ha ricevuto garanzie inequivocabili da entrambi i presidenti Usa, sia Biden che Trump, che se i negoziati sulla fase due dell’accordo falliscono e Hamas non accetta le richieste di sicurezza, l’Idf tornerà a combattere intensamente a Gaza con il sostegno degli Stati Uniti”. Lo scrive Ynet.

Israele, gabinetto di sicurezza approva l’accordo su Gaza

“Dopo aver esaminato tutti gli aspetti politici, di sicurezza e umanitari, e comprendendo che l’accordo proposto sostiene il raggiungimento degli obiettivi della guerra, la Commissione dei Ministri per gli Affari di Sicurezza Nazionale (Gabinetto politico) ha raccomandato al governo di approvare il piano proposto. Il governo si riunirà più tardi oggi”. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro.

Parroco Gaza: “Bene la tregua ma il dopoguerra sarà terribile”

“La notizia del cessate il fuoco ha provocato gioia. Adesso tutti stiamo aspettando domenica, quando potrebbe iniziare la tregua. Anche se qui a Gaza ci rendiamo conto che sarà un percorso difficile”. Lo afferma padre Gabriel Romanelli, parroco della parrocchia cattolica latina della Sacra Famiglia. La tregua è “una boccata d’aria e di speranza” ma il missionario argentino appartenente all’Istituto del Verbo Incarnato conferma all’Agenzia Fides che “anche tra ieri e oggi ci sono stati ancora decine di morti e centinaia di feriti. C’è ancora morte, distruzione e angoscia”. Se la tregua inizierà, aggiunge padre Gabriel, “si potrà cominciare a pensare al dopoguerra. Che sarà terribile. Con l’aiuto di Dio, cercheremo di continuare a fare tutto il bene che di può”. 



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