Asst Crema, premio come centro virtuoso in ambito uro-andrologico

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C’è anche l’Asst di Crema tra i 156 ospedali italiani che hanno ricevuto il riconoscimento da Fondazione Onda ETS nel quadro della seconda edizione del Bollino Azzurro, volta a individuare, a partire dagli ospedali aderenti al network Bollino Rosa, i centri virtuosi per l’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico in ottica multidisciplinare, con focus sul tumore della prostata e sulle complicanze funzionali postchirurgiche.
La cerimonia di premiazione, che ha visto tra gli altri la partecipazione dell’assessore al welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, si è svolta la mattina di giovedì 16 gennaio in Regione presso Sala Pirelli. Per Asst Crema erano presenti Giuseppe Salinitri, direttore della struttura complessa di Urologia e Gloria Giavaldi, referente aziendale per i bollini rosa e azzurro.

Il perché del Bollino Azzurro

Il Bollino Azzurro viene assegnato considerando la presenza nell’ospedale di servizi di promozione della prevenzione della salute sessuale e riproduttiva maschile, di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari per le problematiche uro-andrologiche, di servizi clinico-assistenziali dedicati al tumore della prostata e alle complicanze funzionali post-chirurgiche e di ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e assistenza dei pazienti. Gli obiettivi invece sono: migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore della prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile sui centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente.
Il riconoscimento conferito ad Asst Crema è da considerarsi una conferma, dopo la menzione della struttura cremasca tra le best practice per il trattamento del cancro prostatico, ottenuta da Fondazione Onda solo lo scorso anno. È stato attribuito a seguito della compilazione di un questionario di mappatura composto da 34 quesiti e valutato da un apposito Advisory Board costituito da Fondazione Onda ETS.

Salinitri: “Un approccio multidisciplinare”

“Siamo molto felici di aver ottenuto questo riconoscimento, che premia lo sforzo della nostra Unità operativa, ma anche il prezioso apporto dei colleghi oncologi, guidati da Gianluca Tomasello” spiega il direttore di Urologia Giuseppe Salinitri. “Nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura delle patologie uro-andrologiche, con particolare attenzione al tumore della prostata, è fondamentale un approccio multidisciplinare, che consente di guardare al paziente nella sua globalità e di occuparsi anche del trattamento delle complicanze funzionali post chirurgiche”.

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Il DG Cominelli: “Cure sicure e di qualità”

“Siamo molto fieri di poter entrare a far parte del network ospedali con il Bollino Azzurro” commenta il direttore generale di Asst Crema Alessandro Cominelli. “Dopo il riconoscimento dei Bollini Rosa, questo ulteriore riconoscimento attesta che presso la nostra struttura viene garantita una cura personalizzata e individualizzata, in grado di valutare le peculiarità legate al genere. Non solo, questo riconoscimento allarga lo sguardo anche alla presa in carico delle complicanze post chirurgiche che possono sorgere e riconosce lo sforzo multidisciplinare e integrato per una cura globale della persona.È, senza dubbio, il riconoscimento di un notevole passo avanti nell’erogazione di cure sicure e di qualità”.

L’importanza di condividere le esperienze

“I centri che hanno ottenuto il Bollino costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione mirate e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate, con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate” afferma Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda ETS.
Secondo Giaro Conti, segretario SIURO (Società Italiana di Uro-Oncologia), l’attenzione alle complicanze post chirurgiche è un plus, dal momento che “la conservazione della qualità della vita legata alla malattia rappresenta un obiettivo di grande interesse, che coinvolge il paziente, le figure professionali che si occupano di lui e tutti i caregivers, coniugi e famigliari in primis. È necessario sviluppare un linguaggio comune, prima di tutto fra le sempre più numerose figure professionali coinvolte, e creare modalità di comunicazione innovative capaci di offrire risposte concrete, informazione, supporto, attenzione alle persone. In una parola, dei veri team multiprofessionali che agiscano in reti e strutture efficienti ed organizzate. La strada da fare è senza dubbio lunga, ma l’entusiasmo con cui i centri hanno aderito e lo sforzo che stanno mettendo in campo induce a essere ottimisti”



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