Il Ponte sullo Stretto non è di destra nè di sinistra, ma di tutti gli italiani

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La costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina è un progetto che, dopo anni di incertezze, ha finalmente trovato una spinta significativa. Si tratta di un’opera infrastrutturale di rilevanza nazionale, che non solo collegherà fisicamente la Sicilia alla Calabria, ma rappresenterà anche un simbolo di progresso e modernizzazione per tutto il Paese.

Nel 2024, il governo italiano ha messo a punto un cronoprogramma preciso per la realizzazione del ponte che prevede il completamento dell’opera fissato per il 2032. Il passo decisivo è stato compiuto con la copertura finanziaria totale, un investimento che segna una svolta rispetto al passato, quando il progetto sembrava destinato a restare nel limbo delle promesse non mantenute.

Le opere preparatorie sono già in corso, e sono stati compiuti i primi passi in termini di progettazione tecnica e ambientale. La società Stretto di Messina ha nominato un comitato tecnico-scientifico per monitorare l’impatto dell’infrastruttura sull’ambiente, sulla viabilità e sulla sicurezza, cercando di rispondere alle preoccupazioni legittime di chi teme che l’opera possa danneggiare l’ecosistema dello Stretto.

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Una volta completato, il ponte avrà un impatto significativo sulla mobilità, non solo tra Sicilia e Calabria, ma anche sull’intero sud Italia, portando ad una maggiore integrazione tra le due regioni e con il resto del Paese. In particolare, il ponte agevolerà il trasporto ferroviario, aprendo la strada alla realizzazione di un collegamento ad alta velocità tra le due coste.

Tuttavia, nonostante i vantaggi evidenti e i benefici economici e sociali che il ponte porta con sé, non mancano le resistenze. Alcuni, mossi da una visione ideologica o da una posizione conservatrice, continuano ad opporsi a questa trasformazione infrastrutturale, spesso senza basi concrete, ma solo a causa di pregiudizi che affondano le radici in una visione nostalgica e poco incline al cambiamento, o più banalmente per un mera diatriba politica tra destra e sinistra. È la stessa resistenza che un tempo è stata manifestata contro l’introduzione del nucleare, dei telefoni cellulari e dell’alta velocità ferroviaria, innovazioni che oggi sono, direttamente o indirettamente, parte integrante della nostra vita quotidiana.

Proprio come allora, chi si oppone al Ponte sullo Stretto tende ad ignorare i chiari segnali di progresso. Si rifiutano di vedere l’opera come un’opportunità di sviluppo, collegamento e crescita, intrappolati in una mentalità che preferisce mantenere lo status quo piuttosto che abbracciare il cambiamento.

Ironia della sorte, molte delle stesse persone che si dichiarano critiche verso il ponte sono anche quelle che, quotidianamente, usano i loro telefoni cellulari per restare connessi e viaggiano comodamente sui treni ad alta velocità, come il Frecciarossa, che fanno parte della stessa visione di modernizzazione e progresso che hanno il Ponte sullo Stretto come una delle sue espressioni più potenti.

Il Ponte sullo Stretto non è solo un progetto di ingegneria, ma un’opera che avrà un impatto profondo sulla vita di milioni di italiani, aprendo nuove opportunità economiche, migliorando l’accessibilità alle due isole principali del Paese e stimolando l’occupazione. La realizzazione di questa infrastruttura non è un capriccio, né un lusso, ma una necessità per rendere l’Italia più unita, moderna e competitiva a livello europeo e globale.

Gli scettici e i detrattori del progetto devono fare i conti con la realtà: il cambiamento è ineluttabile, e il futuro non può essere fermato. Come nel caso dei telefoni e delle ferrovie ad alta velocità, il Ponte sullo Stretto è destinato a diventare una risorsa irrinunciabile per il Paese, che contribuirà a rafforzare il nostro ruolo nell’Europa e nel mondo.

In definitiva, il cronoprogramma dei lavori per la realizzazione del ponte non è solo una tabella di marcia, ma una promessa di cambiamento, sviluppo e progresso. Un passo in avanti verso una nuova era di opportunità per il sud Italia e per tutta la nazione, che non può essere ostacolata da visioni ideologiche che guardano al passato invece che al futuro. Il Ponte sullo Stretto è un’opera di cui ogni italiano dovrebbe essere fiero, e una volta completata, diventerà un simbolo tangibile di ciò che si può realizzare quando si abbraccia il cambiamento e si investe nel futuro.

 

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