Marina, abitanti di nuovo in rivolta: “Niente nuovo piano acustico, Zedda cambia le carte in tavola e non arrivano risposte sulla movida”

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Marina, abitanti di nuovo in rivolta: “Niente nuovo piano acustico, Zedda cambia le carte in tavola e non arrivano risposte sulla movida”. Il comitato “Rumore no grazie torna alla carica con una lunga lettera aperta: “Una regola aurea, non scritta, consiglia che sia opportuno non rispondere di getto, interiorizzare, meditare ed elaborare prima di prendere posizione rispetto alle varie contingenze che sovente la vita vissuta propone. In realtà, ad oggi abbiamo già contato sino a 295, ovvero i giorni che sono trascorsi dalla data di approvazione del Piano di Risanamento acustico del Comune di Cagliari (ultimo atto della giunta Truzzu, in data 27 marzo 2024) il cui scopo è, o dovrebbe, essere oramai noto a tutti. Nel frattempo: a) si è insediata la nuova giunta, ereditando la mutazione urbanistica, in peius, del centro storico cittadino ed il conseguente degrado causato dall’indiscriminata concessione di suolo pubblico, consentita e realizzata nel tempo, dalle amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi 15 Comitato “Rumore no grazie” [email protected] anni, ad usum di una monocultura commerciale che ne ha trasformato il carattere identitario riducendolo, attualmente, ad una distesa indiscriminata di dehor, spesso di dubbio gusto; b) l’Arpas, nel giugno del 2024, ha sostanzialmente rispedito al mittente, non solo in senso letterale, quanto elaborato dal Comune di Cagliari (in oltre 8 anni di attività degli Uffici preposti, due affidamenti onerosi alla medesima ditta appositamente individuata e decine di riunioni a tutti i livelli) per la risoluzione del degrado, non solo acustico, determinato dallo sfruttamento intensivo di strade e piazze cittadine assoggettate ai citati interessi economici particolarissimi; c) lo scrivente Comitato ha più volte richiamato l’attenzione degli organi preposti sulla circostanza per cui, in sostanziale continuità da oltre 8 anni a questa parte, si consente che il citato Piano di Risanamento acustico non possa esplicare i propri effetti e risolvere, definitivamente, il problema sanitario emerso e confermato dai numerosi rilevamenti fonometrici svolti (i più recenti effettuati nel gennaio 2024) con grave danno sulla salute dei residenti. Ora apprendiamo dai quotidiani che una commissione consiliare (naturalmente non quella cui fa capo il riesame delle “tipologie di intervento di risanamento”, ovvero le azioni di miglioramento già ritenute inidonee dall’Arpas e che il comune di Cagliari ha l’obbligo di legge di adottare per debellare l’inquinamento acustico puntuale da movida, non quello causato dalle auto, dai treni e dagli aerei) si accingerebbe a predisporre un nuovo regolamento comunale che disciplini l’occupazione di suolo pubblico ed un Piano del commercio, mentre quella competente al Piano di Risanamento acustico, già adìta il 20 settembre 2024, ancora, allo stato, non ha trovato il tempo di calendarizzare l’esame del Piano medesimo. Si comprende che la materia non sia di facile accesso, od inopportuna, ma se, come attestato in tutte le sedi “…la principale sorgente sonora è stata individuata nell’aggregazione di persone, richiamate dalle attività dei locali che offrono servizi ai tavoli all’aperto, atte a conversare e talvolta a schiamazzare all’esterno degli esercizi pubblici…”, ne consegue che qualunque azione non coordinata, intesa a creare delle rendite di posizione ingiustificate, ma soprattutto non in linea coi reali bisogni dei diretti interessati, ovvero i residenti, rischia di essere velleitaria ed inefficace ed utile solo a far trascorrere altro tempo, nel fittizio rinvio tra commissioni, pretestuosi “tavoli di lavoro” e audizioni pregiudizialmente inefficaci, confermando la condotta dilatoria che lo scrivente Comitato ha già denunciato da tempo e che nel passato ha già portato alla richiesta del commissariamento del Comune di Cagliari richiedendo la nomina di un commissario ad acta. Siamo consci che Carnevale è domani, Pasqua è dietro l’angolo, Sant’Efisio si avvicina e l’estate è prossima, ma siamo altrettanto consci che i disagi persistono e che il tempo per le azioni sostanziali gradualmente si riduce. Perciò riteniamo sia opportuno e necessario predisporre, con immediatezza, tutti gli accorgimenti del caso atti a scongiurare che si rideterminino le condizioni dei prospettati corsi e ricorsi storici. Si ribadisce la disponibilità agli incontri, già peraltro richiesti, allo scopo di meglio rappresentare direttamente quanto, per esigenze di spazio, brevemente esposto”, concludente il presidente del comitato Salvatore Pusceddu.



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