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18 Gen 2025 09:06
Un mese fa, questo giornale scriveva del record di residenti nel ragusano, che sfiorano quota 320mila, come certificato dall’Istat nell’ultimo bilancio demografico riferito al 2023. Per spiegare in parte il fenomeno occorre considerare il periodo storico, nel quale da noi si concentrano e si incrociano due fattori essenzialmente legati al basso costo delle abitazioni, soprattutto usate, sia nella vendita che nell’affitto.
In sei delle nostre città – Comiso, Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Vittoria, Modica e Ispica, i prezzi medi al metro quadro sono ben al di sotto dei 1.000 euro. Esclusa Marina di Ragusa, che ormai gioca in un campionato immobiliare a parte, con medie di 4.500 euro/mq, emergono le cifre più basse da quando è entrata in vigore la moneta europea. Comiso, addirittura, è la diciassettesima città in Italia per convenienza dell’acquisto di case: con poco più di 50mila euro vanno a rogito immobili di 100 metri quadri, una superficie che la stragrande maggioranza di coloro che vivono a Milano, una città diventata invivibile proprio per l’altissimo costo delle abitazioni, neanche sogna. Gli indebitatissimi milanesi devono poi calcolare altri costi in più, come il riscaldamento e le spese condominiali (ogni palazzo ha il suo portiere). Poi è anche vero che a Milano i supermercati costano meno che da noi, così come gli acquisti per il vestiario, per via di una strabordante concorrenza e della logistica.
Un nuovo rapporto del portale specializzato Idealista pone il nostro territorio molto competitivo anche sul piano degli affitti, con una media di 5,9 euro a metro quadro, contro i 23,3 della solita Milano, i 21,5 € di Firenze, i 21 € di Venezia. I capoluoghi più economici per l’affitto in Italia risultano essere Caltanissetta (4,5 euro/m²), Reggio Calabria e Vibo Valentia (entrambe 5,4 euro/m²). Ogni tanto essere nella parte bassa della classifica rappresenta un vantaggio, almeno per chi compra.
Al contrario, nel ragusano i proprietari di case fanno sempre una certa fatica a concludere l’affare. In generale, il gioco della domanda e dell’offerta favorisce i primi e penalizza i secondi.
Le case messe in vendita fanno parte, spesso, di eredità lasciate a figli e nipoti che preferiscono abitare altrove, in zona o fuori provincia. E’ l’oro edificato con sacrificio da nonni e genitori, diventato nel tempo però argento, deprezzato a causa della desertificazione di interi quartieri, abbandonati da piani regolatori che tardano a capire l’evoluzione delle nostre città. Inoltre l’utilizzo di tecniche immobiliari assolutamente fuori tempo porta in dote, diverse volte, le ristrutturazioni degli ambienti appena subito dopo la firma sull’atto dal notaio. Ne consegue che l’ammodernamento di alcuni immobili ormai costa più dell’avvenuto possesso.
Tra qualche anno, anche sulla scorta di altre dinamiche economiche, tutto questo potrebbe determinare un ulteriore impoverimento dell’usato immobiliare, l’espulsione di una parte delle nostre nuove generazioni verso altri territori e l’importazione di pensionati con piccoli capitali e casa di proprietà in provincia di Ragusa.
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