La Camera approva la separazione delle carriere

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Primo via libera della Camera dei Deputati alla separazione delle carriere dei magistrati. Approvato con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti, il disegno di legge costituzionale. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

Il provvedimento è preordinato a separare le carriere tra magistrati requirenti e giudicanti, per i quali vengono istituiti due distinti organi di autogoverno (Consiglio superiore della magistratura giudicante e Consiglio superiore della magistratura requirente). 

È istituita un’Alta Corte disciplinare, cui è attribuita in via esclusiva la giurisdizione disciplinare, tanto nei confronti dei magistrati giudicanti quanto dei magistrati requirenti.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Cosa prevede la riforma sulla separazione delle carriere

La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere prevede alcuni punti salienti. In primo luogo – qualora fosse approvata – ci sarebbero due Consigli superiori anziché il singolo Csm attuale. Nascerebbero dunque due distinti organi di autogoverno, il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. Per quanto riguarda la composizione dei due organi, la presidenza di entrambi i Csm sarà attribuita al Presidente della Repubblica, che già oggi presiede quello attualmente esistente.

Per quanto riguarda i membri di diritto dei due organi, faranno parte del Consiglio superiore della magistratura giudicante e del Consiglio superiore della magistratura requirente, rispettivamente, il primo Presidente della Corte di Cassazione e il Procuratore generale della Corte di Cassazione. Gli altri componenti di entrambi i Consigli saranno invece estratti a sorte: per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. 

Si prevede inoltre che i vicepresidenti di ciascuno dei due Consigli superiori della magistratura siano eletti fra i componenti sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento. I membri designati mediante sorteggio resteranno in carica quattro anni e non potranno partecipare alla procedura di sorteggio successiva. Inoltre i componenti non potranno – almeno finché saranno in carica – essere iscritti negli albi professionali né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale.

È a rischio l’indipendenza del pubblico ministero?

La riforma è stata criticata dall’Associazione nazionale magistrati. Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia ha fatto sapere che, se ci sarà il via libera alla separazione delle carriere. «Ci muoveremo in attuazione del deliberato della nostra assemblea straordinaria di dicembre. Cercando in tutti i modi di veicolare le ragioni di contrarietà. Nessuna protesta di arroccamento, di chiusura arrogante alla riforma. Il Parlamento ha tutto il diritto di riformare anche la Costituzione credo che, però, siccome si andrà probabilmente al referendum, l’ampliamento del dibattito sulle ragioni di questa riforma possa essere prezioso. Sia per chi è fautore della riforma sia per noi che siamo contrari. Quindi contribuiremo affinché il referendum sia una scelta quanto più consapevole». Santalucia ha aggiunto: «Crediamo che una riforma della Costituzione non solo non sia per nulla necessaria, ma addirittura sia dannosa, uno strappo a quel tessuto costituzionale che ci ha retto per tutti questi anni». 

Dall’opposizione si parla di “riforma punitiva“. Un corpo separato di pubblici ministeri, addetto all’esercizio dell’azione penale e alla direzione della polizia giudiziaria, ma che non fa più parte della giurisdizione e risponde solo a se stesso, potrebbe essere destinato inevitabilmente a perdere la propria indipendenza dal potere esecutivo.

«La madre delle riforme, che è la separazione delle carriere, e soprattutto l’istituzione dell’Alta Corte di Giustizia, e il sorteggio dei magistrati avrà a seguire tutta una serie di conseguenze positive per la stessa magistratura. La magistratura oggi è indipendente dal potere esecutivo, e deve esserlo e lo resterà ma non è affatto indipendente da se stessa. Magistrati dipendono oggi dalla sedimentazione correntizia che li tiene sotto tutela. In questo modo noi li svincoleremo e spezzeremo questo legame patologico che unisce elettore ed eletto e che trova la sua manifestazione più patologica nell’ambito della sezione disciplinare», ha detto Nordio al question time al Senato. «Finché ci sarà un giudice che è composto da persone elette dai giudicandi questa cosa resterà così, noi cerchiamo di averla spezzata».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link