Emilia Romagna, i laureati più richiesti dalle aziende 

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Bologna, 19 gennaio 2025 – In Emilia-Romagna, così come in tutta Italia, stiamo osservando da anni il fenomeno dello “skill mismatch”, ossia il disallineamento tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle effettivamente possedute dai lavoratori.

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In poche parole, c’è un’alta domanda di lavora qualificato che però non viene soddisfatta perché ci sono pochi laureati in materie specifiche. A mancare sono principalmente dottori in economia e materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).

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Il rapporto Skills Intelligence Emilia-Romagna 2023 ha analizzato 78.906 annunci di lavoro online nell’arco di 12 mesi e ha classificato i profili professionali più richiesti.

Le professioni intellettuali e scientifiche più ricercate sono: amministratori e analisti di sistema, sviluppatori di software, ingegneri specializzati, analisti della gestione e organizzazione, ingegneri industriali e gestionali specialisti della pubblicità e del marketing, ingegneri meccanici, informatori tecnici e scientifici, ingegneri chimici e ingegneri elettronici.

Tra questi, i profili che le aziende fanno più fatica a trovare sono: ingegneri (di ogni tipo), laureati in economia e programmatori di software, oltre che medici e infermieri per il settore salute. Nel comparto agroalimentare le aziende faticano a trovare ingegneri ambientali (23,3% del totale degli annunci), analisti finanziari (13,6%) e ingegneri specializzati (11,8%).

Nell’edilizia mancano ingegneri specializzati (18,5%), ingegneri elettronici (13,1%) e sviluppatori di software (8,1%).

Nell’energia si cercano analisti della gestione e organizzazione (37,7%), ingegneri industriali e gestionali (30,3%).

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Le imprese culturali non trovano specialisti della pubblicità e del marketing (50,7%).

Le figure più richieste

Il settore privato di cura e benessere fatica a reperire infermieri (32,5%), farmacisti (20,2%) e ingegneri specializzati (12,4%).

La meccatronica e la motoristica considerano di difficile reperibilità ingegneri specializzati (19,1% del totale degli annunci), ingegneri meccanici (18,3%), ingegneri industriali e gestionali (9,9%) e sviluppatori di software (9,2%).

Professioni tecniche intermedie

Nella categoria professioni tecniche intermedie (non richiedono una laurea) le aziende cercano soprattutto responsabili degli acquisti, disegnatori industriali, agenti di commercio e segretari amministrativi. Le figure intermediarie più difficili da reperire sono tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche, supervisori delle attività manifatturiere e agenti commerciali.

Secondo la Camera di commercio, industria e artigianato di Bologna, nel 2024 le imprese bolognesi hanno cercato 111.900 lavoratori, il 3% in meno dell’anno precedente (erano 115.550) e il 7% in più del 2022 (110.910). Su 100 imprese, 67 hanno cercato nuovo personale. Gli annunci di lavoro su internet hanno riguardato per il 75% i servizi (83.790) e per il 25%l’industria (28.110). I settori con più domanda sono stati: turismo (21.380 annunci) e commercio (17.710).

Gli ingegneri sono i più ricercati

Il 52% dei lavoratori richiesti è stato considerato di difficile reperimento. Nel 2023 questa quota era al 51%. La motivazione principalmente indicata dalle imprese è la “mancanza di candidati” per il 36% dei casi, seguita dalla “preparazione inadeguata” per il 13%. La difficoltà a trovare personale qualificato è più frequenti nel turismo (62% del totale), nelle costruzioni (61%) e nella metallurgia (61%). Al contrario, le assunzioni risultano più agevoli nell’industria della carta e stampa (31%) e nel commercio (39%).

Sempre secondo lo studio Della Camera di commercio di Bologna, per il  2024 erano previsti annunci di lavoro per 17.660 laureati (il 16% della domanda di personale) e di questi circa un terzo (5.770) con una laurea ad indirizzo economico.

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Questi sono stati considerati difficili da reperire nel 49,8% dei casi. La percentuale sale al 84,2% per gli ingegneri elettronici e dell’informazione (sono stai fatti 1060 annunci) e all’83,4% per matematici, fisici e informatici. Medici e infermieri difficili da reperire nel 72,7% degli annunci.

Il disallineamento fra domanda e offerta di lavoro è particolarmente alto per le donne. Secondo l’indagine Almalaurea 2023 infatti, nonostante in Italia i nuovi laureati siano al 60% donne, le donne rappresentano soltanto il 40,9% nelle discipline STEM, quelle che danno maggiori sbocchi lavorativi e redditi più alti.

Università di Bologna: quasi 20mila laureati in un anno

Prendendo ad esempio l’Università di Bologna, secondo i dati Almalaurea, nell’anno 2023 i laureati sono stati 19.678. I dottori in scienze politiche e della comunicazione sono stati 2519, gli ingegneri sono stati 2468, i laureati in materie scientifiche 2333, in economia 2271, gli umanisti circa 2mila, 1456 medici e farmacisti, 926 dottori in scienze giuridiche e giurisprudenza. Le lauree meno scelte a Bologna sono state in informatica (330), sebbene i programmatori di software siano introvabili per le aziende, scienze motorie (364) e psicologia (497). I dottori dell’Alma Mater che hanno finito gli studi nel 2018, a 5 anni dalla laurea, sono risultati occupati nell’88,8% dei casi.



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