Zone rosse a Genova, la polizia: serve mappare la città. Ecco come cambiano i crimini da quartiere a quartiere – Primocanale.it

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


Aggressioni a Sampierdarena, degrado a Sestri Ponente, rapine in centro e furti in casa tra Albaro, centro città e Foce. I crimini a Genova sono diversi e caratterizzano ogni quartiere, per questo la direttiva del ministro dell’Interno inviata ai prefetti per individuare aree urbane dove vietare la presenza di soggetti pericolosi potrebbe non funzionare. O meglio, potrebbe anche funzionare, ma prima bisogna mappare la città: per ogni quartiere trovare quelle che sono le criticità e capire come affrontarle al meglio. A spiegarlo a Primocanale è Roberto Traverso, del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, dopo gli ultimi casi saltati agli onori della cronaca. 

Il crimine più radicato a Genova è lo spaccio di sostanze stupefacenti 

Traffico di rifiuti, traffico di armi, contrabbando di sigarette, traffico di prodotti contraffatti, estorsioni ma soprattutto traffico di stupefacenti. Sono i crimini che avvengono quasi ogni giorno all’interno dei porti italiani. Nel 2023 il porto dove si sono verificati più attività illecite è stato Ancona, con 15 casi, seguito da Genova con 14 casi e Napoli e Palermo con 11 episodi. Questo non comprende però il grosso problema che caratterizza lo scalo ligure, ovvero la presenza della criminalità organizzata, in particolare della ‘Ndrangheta.

Prestito personale

Delibera veloce

 

“Il capoluogo è così segnato – spiega Traverso – da un crimine radicato nel tessuto sociale, quello dello spaccio. Per dire che in una città c’è la criminalità diffusa, come c’è purtroppo a Genova, la norma dice che ci deve essere un reato radicato. Lo spaccio è il reato principale che abbiamo e da quello ne arrivano mille altri, estorsione, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio, abbiamo tutta una serie di reati che sono alimentati dallo spaccio di stupefacenti”.

Le scene che si vedono ogni giorno in periferia o nel centro storico ne sono la prova: persone che si prendono a machetate per qualche spicciolo, il crack che comanda gran parte dei vicoli, la cocaina che gira e oltrepassa i confini dei quartieri della Genova bene.

Come cambiano i crimini: i più commessi in città 

Il reato più commesso nella città metropolitana di Genova è il furto, con 13.557 denunce (1.658,8 su 100mila abitanti): Genova è infatti sesta in Italia per furti di motociclo e in esercizi commerciali, ottava per furti con strappo e nona per furti con destrezza. Più di settemila, invece (in totale 7.032) le denunce per danneggiamenti.

Infine, sul podio genovese, al terzo posto ci sono le truffe e frodi informatiche con 4.894 denunce totali e 598,8 ogni 100mila abitanti. Genova si classifica al quinto posto in Italia per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (5 denunce ogni 100mila abitanti), ottava per associazione per produzione o traffico di stupefacenti (0,2 denunce ogni 100mila abitanti), sempre ottava per rapine (e quarta in particolare per rapine in esercizi commerciali, con 13,3 denunce ogni 100mila abitanti), nona per lesioni dolose (140,3 denunce ogni 100mila abitanti) e per violenze sessuali (15,3 denunce ogni 100mila abitanti). 

Le zone rosse: come sta andando a Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli

Secono il ministero è “positivo il bilancio delle attività svolte nelle ‘zone rosse'”. A poco più di una settimana dall’istituzione a Milano e Napoli e a circa tre mesi dall’avvio a Firenze e Bologna, i numeri confermerebbero l’efficacia delle misure. Nelle aree individuate dalle prefetture, in seguito ai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, sono state controllate complessivamente 24.987 persone, con l’emissione di 228 provvedimenti di allontanamento. Tali dispositivi riguardano individui con precedenti per droga, furto, rapina, reati contro la persona o il porto di armi, che nelle zone monitorate hanno assunto comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti, rappresentando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica. In caso di violazione degli ordini di allontanamento, si procede con denuncia all’autorità giudiziaria.

Dati per città:
    •    Firenze: 6.217 controlli, 68 allontanamenti
    •    Bologna: 7.613 controlli, 43 allontanamenti
    •    Napoli: 2.854 controlli, 11 allontanamenti
    •    Milano: 8.303 controlli, 106 allontanamenti

 

 

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link