Dopo 471 giorni di guerra
Sono tre giovani: Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Civili: “Bombardamenti interrotti”. Il partito di Ben Gvir lascia la coalizione, Smotrich minaccia la crisi di governo. Il Papa ringrazia i mediatori all’Angelus
Media: Hamas sta consegnando le 3 rapite alla Croce Rossa
Secondo fonti di Channel 12, Hamas sta consegnando alla Croce Rossa le prime tre rapite israeliane , Emily Demari, Doron Steinbracher e Romi Gonen.
Tra Hamas e Israele scoppia la tregua: il rientro degli sfollati in festa e l’attesa per i 3 ostaggi (Video)
Media: “Su ricorso delle famiglie, un terrorista sarà tolto dalla lista di rilascio”
Il forum delle famiglie ‘scegliamo la vità ha indicato alla Corte suprema di Israele che la legge prevede che “non sarà incluso nella decisione di rilascio di un prigioniero una persona condannata per omicidio, per la quale il tribunale ha stabilito che ha commesso l’atto in circostanze particolarmente gravi”. Lo riferisce Ynet. In seguito alla richiesta del forum, il governo dovrà approvare una modifica per rimuovere dalla lista il nome del terrorista Raad Khalil, che nel 2015 ha ucciso due israeliani a Tel Aviv.
Hamas: “A breve da Israele lista 90 palestinesi per scambio”
Hamas ha annunciato di aspettarsi “a breve” da Israele una lista di 90 prigionieri palestinesi per lo scambio. “L’occupazione dovrebbe consegnare a breve una lista contenente i nomi di 90 prigionieri appartenenti alle categorie di donne e bambini che saranno rilasciati il primo giorno del cessate il fuoco”, ha dichiarato Hamas. Israele e il Qatar hanno confermato oggi l’entrata in vigore dell’atteso cessate il fuoco a Gaza, dopo un ritardo di quasi tre ore, in quanto Israele attendeva la lista dei primi tre ostaggi che Hamas doveva liberare. Secondo il piano di cessate il fuoco, un totale di 33 ostaggi presi dai militanti durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele saranno restituiti da Gaza durante una tregua iniziale di 42 giorni. Nella sua dichiarazione, Hamas ha affermato che l’accordo di tregua prevede “il rilascio di 30 prigionieri palestinesi in cambio di ogni detenuto civile”, aggiungendo che i 90 prigionieri previsti per il rilascio oggi saranno estratti da una lista presentata di 120 donne e bambini.
Ministero della Salute di Gaza: 46.913 morti dal 7 ottobre, 14 in ultime 24 ore
Dall’inizio della guerra all’inizio della tregua 46.913 persone sono state uccise a Gaza e 110.750 sono state ferite. Migliaia sono ancora classificate come disperse. Lo riferisce il ministero della salute di Gaza, controllato da Hamas, che ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono state uccise 14 persone e altre 25 sono rimaste ferite.
All’Angelus, Francesco ringrazia i mediatori, “la tregua sia rispettata, si lavori ai 2 Stati”
“Esprimo gratitudine a tutti i mediatori: è un bel lavoro questo di mediare perchè si faccia la pace”. Lo ha detto il papa all’ Angelus parlando della tregua tra Israele e Gaza. “Ringrazio tutte le parti coinvolte in questo importante risultato”, ha aggiunto lanciando un appello: “Auspico che quanto è stato concordato venga rispettato subito dalle parti”. “Auspico che le autorità politiche di entrambi”, ha detto ancora il Papa riferendosi a Israele e Palestina, “con l’aiuto della comunità internazionale possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati. Tutti possano dire sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace”.
Padre di una delle rapite: “Romi sta tornando a casa” mentre le famiglie delle altre 2 libere oggi non hanno ancora confermato
Rumi Gonen, 24 anni, è una delle tre giovani donne che saranno liberate oggi dopo 471 giorni di prigionia a Gaza: il fratello Sheaf ha confermato sui social che “lei è sulla lista ufficiale. Buona fortuna a tutti noi”. Anche il padre Eitan ha pubblicato un post: “Romi sta tornando a casa!”. Anche i nomi degli altri due rapiti che saranno liberati oggi sono stati comunicati a Israele, ma le famiglie non hanno ancora confermato.
La minaccia del ministro Smotrich: “Rovescio il governo se l’Idf non occupa Gaza”
Il ministro di ultradestra Bezalel Smotrich ha dichiarato alla radio dell’esercito che Israele “deve occupare Gaza e creare un governo militare temporaneo perchè non c’è altro modo per sconfiggere Hamas”. “Rovescerò il governo se non tornerà a combattere in un modo che ci porti a prendere il controllo dell’intera Striscia e a governarla”, ha continuato, attaccando il capo di Stato maggiore dell’ Idf Herzi Halevi e definendolo “debole nella strategia”. Nelle scorse settimane il premier Benjamin Netanyahu ha sottolineato che Israele non ha intenzione di conquistare o occupare permanentemente la Striscia di Gaza.
Palestinesi a Gaza: “I bombardamenti si sono fermati” (alle ore 10:50 italiane)
“Su Gaza è scesa la quiete, i bombardamenti si sono fermati”, l’agenzia Ansa delle ore 10:50 secondo quanto riferito dai residenti della Striscia.
L’Ufficio del Premier israeliano ha annunciato l’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza a partire dalle 11.15 di questa mattina (le 10.15 in Italia) dopo aver confermato di aver ricevuto i nomi dei tre ostaggi, tre giovani donne, che saranno rilasciate nelle prossime ore. Le tre donne non dovrebbero essere rilasciate prima delle quattro di questo pomeriggio, scrivono i media israeliani.
Gaza, sfollati di guerra rientrano in patria, 19 gennaio 2025 (afp)
Tajani: “Tregua fragile, missione a Gaza segnale che con pace e stabilità finisce isolamento”
“Bisogna capire che il cessate il fuoco, in queste prime fasi, é ancora fragile e bisogna fare il possibile per sostenere le parti. A mano a mano che, da un lato, aumenterà il flusso di ostaggi che tornerà a casa e, dall’altro il flusso degli aiuti alimentari ed energetici, dovremo far crescere la fiducia reciproca e la voglia di porre definitivamente fine al conflitto. Sarà molto difficile, ma è ciò su cui dobbiamo lavorare. Per questo la mia missione di domani servirà a dare un chiaro segnale che con la pace e la stabilità, di Israele ma anche dell’intera regione, finisce l’isolamento”. “Anp non può ancora riprendere il controllo di Gaza. Dobbiamo lavorare per una positiva prima fase di 6 settimane per aprire le porte alla seconda. L’Italia con la Ue e con i paesi amici arabi sarà impegnata in questa lunga maratona per costruire la pace”, conclude Tajani.
Hamas, 19 palestinesi uccisi durante ritardo tregua
Almeno 19 palestinesi sono stati uccisi e 36 feriti negli attacchi israeliani a Gaza durante il ritardo della tregua secondo Mahmoud Basal, portavoce della Protezione Civile di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Una persona, riferisce Hamas, è stata uccisa a Rafah, sei persone sono state uccise a Khan Younis, nove sono state uccise a Gaza City e tre nel nord.
Gaza, sfollati di guerra rientrano in patria, 19 gennaio 2025
Gaza, sfollati di guerra rientrano in patria, 19 gennaio 2025 (afp)
Chi sono le soldatesse israeliane che stanno per essere rilasciate
50 ambulanze entrano a Gaza da Rafah
50 ambulanze sono entrate a Gaza attraverso il valico di Rafah, riaperto stamattina per la prima volta dal maggio scorso. Lo ha riferito una fonte della sicurezza egiziana.
Idf si è ritirata di 2 chilometri al valico di Rafah
“Le autorità egiziane hanno aperto il valico di Rafah per consentire l’ingresso di 50 ambulanze per la prima volta in 261 giorni dopo l’occupazione della parte palestinese da parte di Israele”, ha riferito una fonte all’ANSA. “Le forze israeliane, stanziate davanti al valico dal lato palestinese, si sono ritirate a circa 2 chilometri dal luogo, aprendo la strada all’uscita dei feriti e all’ingresso degli aiuti”, si è limitata ad aggiungere la fonte. Ha precisato che il valico è in attesa dell’arrivo di una delegazione internazionale, egiziana e palestinese per monitorare le operazioni nel prossimo periodo.
Il Qatar conferma l’entrata in vigore della tregua a Gaza
Il Qatar ha confermato in un comunicato stampa l’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza.
Un anno fa le parole della madre di Romi Gonen, tra gli ostaggi che oggi saranno liberati
L’intervista, del 9 febbraio 2024, firmata da Raffaella Cosentino: “Paghiamo anni di negligenza al confine con Gaza”
La tregua entra in vigore alle 10:15
L’annuncio dell’inizio della tregua è giunto dall’ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, quasi tre ore più tardi rispetto all’orario previsto inizialmente (le 8:30 ora locale, le 7:30 in Italia).L’ufficio di Netanyahu aveva confermato pochi minuti prima di- aver ricevuto la “lista degli ostaggi” che il movimento islamista palestinese avrebbe rilasciato domenica secondo i termini dell’accordo di tregua. Netanyahu aveva richiesto questa lista per iniziare ad attuare l’accordo negoziato con l’aiuto di Qatar, Stati Uniti ed Egitto.
Hamas, al via a Gaza dispiegamento migliaia di poliziotti
E’ iniziato in tutta la Striscia di Gaza il dispiegamento di migliaia di poliziotti, secondo un piano governativo, per mantenere l’ordine e la sicurezza: lo ha reso noto l’ufficio informazioni di Hamas, come riportano i media israeliani. I ministeri governativi nella Striscia di Gaza sono pronti a iniziare a operare, ha aggiunto Hamas.
13 morti a Gaza dopo raid israeliani di oggi
Il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza in seguito agli attacchi israeliani di questa mattina è salito a 13: lo riportano i media israeliani, che citano canali di Gaza. In precedenza, la Protezione civile di Gaza aveva comunicato otto vittime. Altri cinque morti sono stati segnalati in seguito a un attacco dell’Esercito israeliano nell’area di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
Hamas: “Oggi libere Gonen, Damari e Steinbrecher”
Hamas ha dichiarato in un comunicato che oggi rilascerà gli ostaggi Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Lo scrive il Times of Israel.
Iran, continuiamo a sostenere resistenza Palestina e Houthi
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha affermato ieri sera in due conversazioni telefoniche separate con il ministro degli Esteri degli Houthi, Jamal Ahmed Ali Amer, e con il leader del Movimento della Jihad islamica palestinese Ziyad al-Nakhalah, che Teheran continuerà a sostenere i gruppi di “resistenza” yemeniti e palestinesi contro Israele. Riferendosi all’accordo per il cessate il fuoco a Gaza, Araghchi ha detto ad Amer e Nakhalah che esso è il risultato della resilienza della popolazione di Gaza e del sostegno dei gruppi di “resistenza”. Lo riporta l’Irna. Nakhalah, da parte sua, ha affermato che i palestinesi continueranno a resistere per sostenere i loro diritti legali e umanitari, nonché il diritto di decidere il loro destino, e per ottenere la libertà dall’occupazione
Gaza, 95 camion di aiuti entrano da Kerem Shalom
95 camion con aiuti umanitari sono entrati a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom, quello controllato dagli israeliani in un punto in cui si intersecano i confini tra Gaza, Israele ed Egitto. Lo riferiscono su X la tv pubblica egiziana al Qaera e, all’ANSA, una fonte della Mezzaluna rossa ad al-Arish, città egiziana nel Sinai.
Il partito Ben Gvir lascia la coalizione di governo
Il partito del ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir, Potere ebraico (estrema destra), ha annunciato la sua uscita dalla coalizione che sostiene il governo Netanyahu.
Hamas: “Abbiamo mandato la lista”. Israele conferma
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo ha inviato a Israele l’elenco richiesto degli ostaggi che saranno rilasciati oggi, secondo quanto riportano i media palestinesi, citati dal Times of Israel. Un funzionario israeliano ha confermato alla rete pubblica Kan che Hamas ha fornito l’elenco ai mediatori.
Hamas: “8 morti in attacchi israeliani”
La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas afferma che otto palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, da quando il cessate il fuoco sarebbe dovuto entrare in vigore questa mattina. Israele ha affermato che la tregua non è ancora entrato in vigore perché Hamas non ha fornito i nomi degli ostaggi da rilasciare oggi, come concordato.
Hamas: Israele avrà “presto” i nomi degli ostaggi
Un alto funzionario di Hamas ha detto all’agenzia di stampa France presse che Israele riceverà “presto” i nomi delle tre donne che dovrebbero essere rilasciate oggi nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco.
Slitta il cessate il fuoco: l’Idf riprende gli attacchi contro siti di Hamas
A Rafah pronti 2.000 camion di aiuti per Gaza
“2.000 camion che trasportano aiuti umanitari e merci sul lato egiziano del valico di Rafah si stanno preparando a entrare a Gaza”: lo scrive su X la tv pubblica egiziana Al Qaera precisando gli automezzi “trasportano cibo, vestiti, forniture mediche, tende, prodotti per l’igiene e altri articoli di prima necessità”. Il valico di Rafah, che sta per riaprire oggi nell’ambito degli accordi per la tregua a Gaza, è l’unico punto di passaggio terrestre tra la Striscia e l’Egitto, che lo gestisce dal proprio lato (mentre il valico di Kerem Shalom è al confine anche con Israele, che lo controlla). Rafah è rimasto sempre chiuso dal maggio dell’anno scorso, quando le forze armate israeliane compirono un’operazione militare nella città omonima, situata nella parte meridionale di Gaza, prendendo il controllo del lato palestinese del valico.
Israele: “Non abbiamo ancora elenco ostaggi da rilasciare”
“Hamas non sta rispettando i suoi impegni e, contrariamente all’accordo, i nomi dei (primi)ostaggi (che saranno liberati domenica) non sono stati trasmessi a Israele fino a questo momento”: lo ha detto il portavoce militare israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari.
Idf: “Colpiti “obiettivi terroristici” a Gaza”
L’esercito israeliano ha riferito di aver lanciato questa mattina attacchi contro “diversi obiettivi terroristici nella parte settentrionale e centrale” della Striscia di Gaza, dopo che il cessate il fuoco non è entrato in vigore. In una breve nota, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno sottolineato che “stanno continuando a operare e a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza”.
Idf colpisce con artiglieria e droni obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza
Le forze militari israeliane hanno reso noto di aver colpito con artiglieria e droni obiettivi di Hamas nel nord e nel centro della Striscia di Gaza, dopo aver confermato che l’entrata in vigore del cessate il fuoco, prevista per le 8.30 di questa mattina (le 7.30 in Italia), sarebbe slittata a causa di Hamas, secondo quando richiesto dal Premier Benjamin Netanyahu. “IDf continua a operare nella Striscia di Gaza”, precisano i militari.
Governo a famiglie ostaggi: “Impegnati per attuare accordo Gaza”
In un messaggio alle famiglie degli ostaggi in mano ad Hamas nella Striscia di Gaza, il governo israeliano ha fatto sapere che “sta continuando a collaborare con i mediatori per garantire che l’accordo con Hamas venga attuato”. Lo riporta Haaretz. Il messaggio è stato inviato dopo che l’ufficio del premier ha annunciato che il cessate il fuoco non inizierà fino a quando Hamas non avrà consegnato la lista dei nomi degli ostaggi da rlasciare.
Idf: “Continueremo a colpire Gaza”
L’esercito israeliano continuerà a colpire nella Striscia di Gaza, dato che Hamas non rispetta l’accordo di cessate il fuoco.”Da questa mattina, Hamas non sta adempiendo ai propri obblighi e, contrariamente all’accordo, non ha fornito a Israele i nomi degli ostaggi che devono essere rilasciati oggi”, ha detto il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’Idf, secondo quanto riporta il Times of Israel, “Secondo la direttiva del primo ministro, il cessate il fuoco non avrà effetto finché Hamas non adempirà ai propri obblighi. Continueremo a colpire ora a Gaza, finché Hamas non adempirà ai propri obblighi nei confronti dell’accordo”.
Media: “La tregua a Gaza è stata ritardata”
L’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, inizialmente prevista per oggi alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia), è stata ritardata poiché Hamas non ha ancora presentato l’elenco degli ostaggi da rilasciare durante la giornata, come richiesto da Israele.
Idf: “Recuperato corpo ostaggio detenuto a Gaza dal 2014”
L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato di aver recuperato il corpo di un ostaggio detenuto a Gaza dal 2014.
Striscia di Gaza, colpi di artiglieria a poche ore dal cessate il fuoco
Idf: “Restate lontani dalle zone cuscinetto in vista tregua”
L’esercito israeliano ha avvertito i residenti di Gaza di non avvicinarsi alle sue forze e di non fare alcun movimento verso la zona cuscinetto in vista del cessate il fuoco che entrerà in vigore alle 7.30 (ora italiana). “Vi esortiamo a non dirigervi verso la zona cuscinetto o le forze IDF per la vostra sicurezza – ha dichiarato il portavoce militare Avichay Adraee su Telegram – In questa fase, dirigersi verso la zona cuscinetto o spostarsi da sud a nord attraverso la Valle di Gaza mette a rischio la propria incolumita’. Chiunque si diriga verso queste aree si mette in pericolo”
I bambini di Gaza: salvarli dall’odio sarà la sfida più grande
Un’infanzia sottoposta a una violenza terrificante, ma sono i più piccoli a sperare in vista del cessate il fuoco. Vogliono solo due cose: dormire nel loro letto e ritrovare i loro giochi. Invece, troveranno solo distruzione.
Tel Aviv, migliaia in piazza per il rilascio degli ostaggi – le immagini dal drone
Continuano anche a poche ore dall’inizio della tregua, le manifestazioni dei parenti delle persone sequestrate da Hamas
Media: “Israele inizia il ritiro da Rafah verso il corridoio Filadelfi”
Secondo quanto riportato dai media pro-Hamas all’alba di domenica, le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dalle zone di Rafah, nella Striscia di Gaza, verso il corridoio di Filadelfia, cioè lungo il confine tra Egitto e Gaza.
Il bilancio di oltre 15 mesi di bombardamenti, la Striscia è un cimitero a cielo aperto
Israele ai civili di Gaza: “State lontani dai nostri soldati”
A poche ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza, i militari israeliani hanno chiesto a chi vive nell’enclave palestinese di evitare le zone dove sono presenti i soldati di Tel Aviv. Lo ha scritto un portavoce militare israeliano su X, chiedendo in particolare di stare lontani dal corridoio Netzarim, che divide la Striscia in due.
Oggi Ben Gvir e altri due ministri del suo partito si dimettono dal governo israeliano
“I ministri Ben Gvir, Yitzhak Wasserlauf e Amichai Eliyahu lasceranno i loro incarichi”, scrive il Times of Israel. Il partito di estrema destra del ministro della Sicurezza nazionale aveva già minacciato di ritirarsi dalla coalizione se il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu avesse accettato l’accordo.
Netanyahu: “La tregua salta se Hamas non comunica i nomi degli ostaggi”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che ”l’accordo non andrà avanti fino a quando non si conosceranno i nomi degli ostaggi che verranno liberati” a partire da domenica. “Non andremo avanti finché non riceveremo una lista degli ostaggi che verranno liberati, come concordato”, si legge in una nota rilasciata dall’ufficio del premier.
Era attesa ieri per le 16 locali la comunicazione dei primi tre nomi. In base all’accordo l’identità di chi viene rilasciato va comunicata da Hamas a Israele 24 ore prima della liberazione. Un funzionario di Hamas ha detto a Ynet che l’organizzazione sta ritardando per motivi tecnici la trasmissione dei nomi dei rapiti che dovrebbero essere rilasciati, spiegando che “la comunicazione avviene fisicamente tramite messaggeri e ci vuole tempo perché si accordino sui nomi e sulla posizione dei rapiti, quando gli aerei israeliani sono sopra di loro”.
Gli Houthi: “Con cessate il fuoco a Gaza fermeremo gli attacchi a Israele”
La milizia Houthi in Yemen interromperà i suoi attacchi contro Israele una volta che il cessate il fuoco a Gaza sarà entrato in vigore. Lo ha dichiarato ad Al Jazeera un portavoce del gruppo sostenuto dall’Iran. Il portavoce ha ribadito che la milizia sostiene il cessate il fuoco e ha aggiunto che gli Houthi cesseranno anche gli attacchi alle navi mercantili nel Mar Rosso, a condizione che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna smettano di colpire obiettivi nello Yemen.
Gaza, almeno 123 morti dopo l’annuncio della tregua. In tutto almeno 46.899
A Gaza sono almeno 123 i morti, compresi 33 minori e altrettante donne, da quando è stato annunciato un accordo per una tregua tra Israele e Hamas. Più di 270 i feriti. Stando alle informazioni fornite dai soccorritori, 92 persone sono state uccise a Gaza City, 19 a Khan Yunis, dieci nella zona centrale di Gaza e due a Rafah, nel sud della Striscia.
L’offensiva militare israeliana ha ucciso almeno 46.899 palestinesi e ne ha feriti 110.725 dal 7 ottobre 2023.
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