“ENERGIA PULITA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: LE SCOMMESSE DEI VENTURE CAPITAL P
ER IL 2025”
Bloomberg Green ha consultato una dozzina di investitori e analisti su ciò che si prospetta per le startup che riducono le emissioni di anidride carbonica e su ciò gli intervistati vorrebbero comprare, vendere e conservare nei loro portafogli finanziari. Le startup climatiche che affrontano la fase di crescita sono al centro dell’attenzione. Molti investitori stanno cercando di colmare il divario tra prototipi e commercializzazione, mentre la domanda per tecnologie come pompe di calore e agricoltura sostenibile rimane alta. Tuttavia, settori come l’idrogeno verde affrontano le sfide di costi, con previsioni che ne rallentano l’adozione.
86 miliardi di dollari non ancora spesi dai venture capital: un capitale non allocato che rappresenta un’opportunità per accelerare l’adozione di tecnologie climatiche in un periodo di riduzione degli investimenti totali.
Il 40% delle emissioni globali proviene dagli edifici: questo indica il potenziale impatto delle tecnologie per la decarbonizzazione degli edifici come una delle aree chiave di intervento.
“Abbiamo bisogno di un aumento di dieci volte nella velocità con cui costruiamo impianti commerciali per tecnologie climatiche critiche.”
Rushad Nanavatty
Third Derivative (ecosistema tecnologico collaborativo sul clima e acceleratore di startup)
“L’intelligenza artificiale può aiutare le utility a ottimizzare la rete energetica, risparmiando denaro e lavoro.”
Ernst Sack
Blue Bear Capital
Leggi l’articolo su Bloomberg.
AGENZIA EUROPEA PER L’AMBIENTE: PROGRESSI LENTI IN EUROPA SULL’USO DI MATERIALI RICICLATI
L’Unione Europea punta a raddoppiare il tasso di utilizzo di materiali riciclati entro il 2030, rispetto ai risultai del 2020. Ma secondo un documento dall’Agenzia Europea per l’Ambiente l’obiettivo appare lontano dall’essere raggiungibile. Nel 2023, solo l’11,8% dei materiali utilizzati era riciclato, con un progresso di appena 1,1 punti percentuali rispetto al 2010. Per raggiungere il target del 22,4%, l’UE deve accelerare significativamente le politiche di riciclo e riduzione del consumo di materiali primari, unendo strategie di economia circolare e sostenibilità.
11,8% di materiali riciclati nel 2023: un incremento marginale rispetto al 10,7% del 2010, insufficiente per raggiungere l’obiettivo del 22,4% entro il 2030;
30,6% nei Paesi Bassi contro 1,3% in Romania”: i dati del 2023 evidenziano grandi disparità tra stati membri, mostrando il potenziale ma anche le difficoltà dell’armonizzazione europea.
“L’UE deve aumentare il tasso di utilizzo dei materiali riciclati di oltre 1,5 punti percentuali all’anno, il doppio rispetto all’ultimo decennio”
European Environment Agency
“È necessario incrementare il riciclo e ridurre l’uso dei materiali”
European Environment Agency
Leggi il documento sul sito dell’Agenzia europea per l’ambiente.
RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORE: I SUGGERIMENTI DELL’OCSE PER TRASFORMARE IL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI
La responsabilità estesa del produttore (EPR) trasferisce il compito della gestione dei rifiuti dai governi ai produttori, incentivando design più sostenibili e una maggiore trasparenza nei flussi di materiali. Introdotta negli anni ’90, l’EPR è oggi utilizzata in numerosi settori. L’OCSE sottolinea che le politiche EPR necessitano di monitoraggio e coordinamento tra governi, industria e cittadini per massimizzarne l’efficacia. Tra la sfide segnalate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, il coinvolgimento dei lavoratori informali e l’armonizzazione delle norme a livello internazionale.
Il 35% degli schemi EPR copre l’elettronica, il 17% gli imballaggi, il 18% i penumatici, 12% i veicoli fuori uso.
“I riciclatori informali dovrebbero essere invitati a contribuire con la loro esperienza e competenza a tutti i processi decisionali pubblici pertinenti. Dovrebbero essere coinvolti nella progettazione, nel monitoraggio e nella valutazione dei sistemi di riciclaggio e valorizzazione, nonché nella definizione degli standard di qualità”
OCSE
“I meccanismi di monitoraggio sono indispensabili per verificare se tutti i servizi richiesti da un sistema EPR vengono forniti. In particolare, i sistemi di monitoraggio dovrebbero obbligare le società di gestione dei rifiuti coinvolte a verificare le loro attività. Affinché questo funzioni nella pratica, tutte le aziende, le strutture e gli impianti coinvolti nel sistema devono essere registrati e ciascuno deve tenere un registro degli input e degli output”
PREVENT Waste Alliance
Leggi il Policy Paper sul sito dell’OCSE.
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